Il terremoto a L'Aquila, le finte lacrime e la verità negata per pura propaganda


L'Aquila di nuovo al centro dell'attenzione.

Purtroppo non per notizie positive sulla ricostruzione, ma per vicende terribili da sopportare, per chi da quasi quattro anni attende segnali di speranza.

Tutto è iniziato nei giorni scorsi, quando sono spuntate delle intercettazioni che riguardano l'ex Prefetto della città, Giovanna Iurato, ora interdetta dai pubblici uffici per decisione del gip del tribunale campano.

Era il 26 maggio del 2010 quando il Prefetto, appena nominata, volle rendere omaggio alle giovani vittime della Casa dello Studente, deponendo un cuscino di fiori che lei stessa volle sistemare con le proprie mani davanti alla struttura distrutta; le lacrime non mancarono, e furono interpretate come una grande partecipazione al dolore degli aquilani.

Ora si scopre che quelle lacrime erano finte,
a giudicare dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli.

Una vicenda che ha generato rabbia e sbigottimento, ma anche «pena e disprezzo», nella città che non riesce a risollevarsi dal terremoto.

Qui tutti gli articoli in proposito, dal sito de Il Centro.

Oggi, poi, Repubblica mette sul suo sito le intercettazioni dell'allora capo della protezione civile Guido Bertolaso, nei primi giorni dopo il sisma che ha devastato l'Abruzzo. Sono intercettazioni che svelano come le autorità avessero chiare le dimensioni del disastro, ma avevano deciso di usare l'emergenza anche a fini propagandistici.

Qui il sito di Repubblica.

Giustino Parisse è per noi del blog un "riferimento", quando si tratta di parlare del terremoto in Abruzzo. Da cronista ha dovuto raccontare i fatti del terremoto, avendoli vissuti anche da padre che ha perso due figli giovani. Dei fatti di questi giorni scrive così:

Approfittando del terremoto dell'Aquila, tanta gente è scesa da Roma per far soldi e carriera. Qualcuno gironzola ancora. Finte cerimonie, finte parate, finte celebrazioni, finti convegni.
  E, nel suo editoriale (qui) dedicato alla vicenda dell'ex prefetto, scrive così:

Per quello che è accaduto non ho nutrito e non nutro rancore nei confronti di nessuno. So che in tanti, come la Iurato, hanno finto e mi hanno preso in giro. Non me ne dolgo più di tanto. Ognuno ne risponderà alla sua coscienza.

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