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Visualizzazione dei post con l'etichetta Congresso

Il congresso cittadino

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Sabato s'è svolto il congresso del mio circolo del PD, di Brugherio; dieci anni dalla fondazione del Partito democratico, nei quali si sono alternati 4 segretari (tra cui per un breve periodo io stesso, durante la campagna elettorale del 2013); all'assemblea congressuale di ieri ho ritrovato le persone con cui ho cominciato a fare politica e dalle quali ho imparato molto, più le numerose altre che insieme a me si sono affacciate alla vita di partito nel corso di questi anni; ancora una volta abbiamo tracciato il percorso sul quale ci concentreremo nei prossimi anni, per rafforzare una comunità che si impegna concretamente per far vivere valori quali la libertà, l'uguaglianza, la solidarietà, la giustizia sociale, la partecipazione e l'impegno civile. Con le difficoltà che vivono i soggetti politici oggi, con la necessità di reinventarsi e innovare gli strumenti, con l'impegno serio a coinvolgere, responsabilizzare e far crescere le persone, con la volontà seria

Primarie Pd, tutto ciò che c’è da sapere per votare il 30 aprile

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Ben ritrovati. Il giorno delle primarie si sta avvicinando. Ecco le informazioni utili per poter esprimere il proprio voto Il 30 aprile, giorno in cui gli elettori del Pd voteranno per scegliere il prossimo segretario del Partito democratico si avvicina. La campagna elettorale è nel vivo, e anche la macchina organizzativa è nel pieno della sua attività. Nonostante l’esperienza, organizzare una consultazione di così ampia portata non è semplice, e spesso i cittadini non conoscono le modalità di voto. Chi può votare  Possono partecipare alla consultazione tutti gli elettori del Pd, gli over 16 che si dichiarano sostenitori del Partito democratico, i cittadini Ue residenti in Italia e i cittadini non Ue con regolare permesso di soggiorno. Come votare Per i cittadini italiani  basta recarsi al proprio seggio (la mappa dei seggi a breve sarà disponibile  qui ), portando con se un documento d’identità valido, la tessera elettorale. Al momento del voto, per i non iscritti al

Nel 2013 sostenni Renzi, vi spiego perché oggi scelgo Orlando

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A pochi giorni dalle primarie del Partito Democratico che si terranno domenica 30 Aprile, ospitiamo alcuni interventi a sostegno delle candidature di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. *** Scelgo Orlando per riportare il Pd nel suo alveo naturale di sinistra Io nelle primarie del 2013 ho sostenuto in maniera convinta Matteo Renzi, che gareggiò per la segreteria con Gianni Cuperlo, che tuttavia non sembrò portare grandi ricette, ma sembrò essere il candidato dell’ apparato. Matteo Renzi sembrava dare un alternativa a una sinistra per me non più credibile nella quale allora e tutt’ora non mi sento rappresentato. Tuttavia allora Renzi parlava di una nuova sinistra. Dopo la sua elezione il termine “sinistra” è scomparso abbastanza presto dal vocabolario di Matteo Renzi. L’ex premier ha effetivamente presentato un’alternativa a quella sinistra di cui mi riferivo prima ma è stata sostanzialmente un’alternativa centrista, questa linea politica è stata attuata sia al governo

Solo con Matteo Renzi si può andare avanti sui diritti

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A pochi giorni dalle primarie del Partito Democratico che si terranno domenica 30 Aprile, ospitiamo alcuni interventi a sostegno delle candidature di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. *** Il congresso del Partito Democratico deve essere un’occasione vera per rilanciare non solo proposte ed idee ma anche spazi di confronto e di discussione L’approccio ideologico con il quale sono stati trattati i temi delle libertà e dei diritti civili ha impedito per trent’anni l’avvio di una stagione di riforme: grazie alla volontà del governo di Matteo Renzi quel muro è stato finalmente abbattuto, consentendo l’approvazione della legge sulle Unioni civili. A partire da questa considerazione, ogni appello al confronto ed alla necessità di una sintesi condivisa da tutti, all’interno e all’esterno del Pd, è sempre ben accetto poiché tende a creare finestre di dialogo su questioni fondamentali della vita quotidiana di ogni persona. Tutto questo anche a dispetto di chi li considera u

Congresso Pd: la sfida è tornare a confrontarsi

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Dobbiamo fare politica con il sorriso, ma non dobbiamo mai dimenticare che stiamo facendo una cosa terribilmente seria, ci dice Pasquale Stellato su Unità.tv. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Erano principalmente due i rischi da scongiurare in questo congresso: il primo, quello della conta fine a se stessa, del mero posizionamento di chi controlla pacchetti di tessere, di chi costruisce rappresentanza non su come affrontare nel merito i problemi, ma sulla fedeltà al capocorrente di turno. Il secondo, quello di evitare la partita dei fan, della visione manichea dei buoni contro cattivi, di chi ha la verità in tasca, insomma dei tifosi dell’aitante Renzi o del bel Ministro Orlando (il virile lo ha definito qualche brillante pagina Facebook). La sfida è tornare a confrontarsi, anche a differenziarsi, su come interpretare riformismo e cambiamento nel nostro Paese, sulle contraddizioni dell’era della globalizzazione, nell’epoca delle diseguaglianze profonde e di un’ Europa sem

Basta litigare sui decimali, occupiamoci del popolo delle primarie

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Ai tempi della segreteria di Walter Veltroni ripartimmo dalle tessere, in gran parte “passive” di Ds e Margherita, invece di organizzare questa imponente massa di elettori che si era messa in fila per far nascere il Pd. Questo l’errore più grave che mi rimprovero. Giorgio Tonini per l'Unità.tv Il tema della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica per il tramite dei partiti politici è di tale rilievo civile, democratico e perfino costituzionale, che sarebbe bene venisse sottratto alla piccola propaganda correntizia e alla modesta polemica quotidiana. Tutti i candidati in lizza al Congresso in corso dovrebbero avvertire la nostra democrazia interna come un patrimonio comune dal valore inestimabile, tanto più se confrontato con i modelli gravemente autoritari che prevalgono nelle altre forze politiche italiane, a cominciare da Forza Italia e Cinque Stelle. Del resto, una delle ragioni fondative del Partito democratico è stata proprio la ricerca di un modello di partito nu

Congressi di circoli, vince Renzi. Ma è scontro sui numeri con Orlando

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Risultati del voto degli iscritti congresso2017 Brugherio:  Matteo Renzi  36 voti. Andrea Orlando  20 voti. Michele Emiliano  1 voto. Matteo Renzi vince il congresso tra gli iscritti nei circa 4mila circoli del Pd. Secondo i dati –  ancora non ufficiali – dell’organizzazione del Partito, le tre mozioni hanno ottenuto questi voti: Matteo Renzi 68,22% (141.245 voti); Andrea Orlando 25,42% (52.630 voti); Michele Emiliano 6,36% (13.168), per una somma totale di voti validi pari a 207.043. Percentuali simili vengono confermate anche dai promotori della mozione Renzi, seppure non siano ancora non ufficiali. “Sono molto soddisfatto per il consenso così alto ricevuto da Renzi nei nostri iscritti: è un grande risultato. La base del Pd ha espresso un giudizio inequivocabile: Renzi è per gli iscritti il segretario in cui ripongono la loro fiducia e le loro speranze. Le dimensioni del risultato sono davvero importanti, per certi versi sorprendenti. È un ottimo viatico per le primarie de

Renzi oltre le attese, flop Emiliano, Orlando così così. Una prima analisi

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Non si è valutato abbastanza che in questi anni la base del Pd è cambiata molto. Cosi  Mario Lavia  sull' Unità. Giunti  in vista del traguardo finale  del congresso nei circoli Pd si possono avanzare le prime riflessioni su un risultato che, punto più punto meno, ormai sembra abbastanza consolidato. E che vede  la vittoria di Matteo Renzi con una percentuale che – secondo i dati della Commissione nazionale – è al 69%, davanti a Andrea Orlando col 27% (ma gli “orlandiani” contestano e parlano di oltre il 30%) e Michele Emiliano con il 4%. I numeri potranno cambiare (è probabile che Emiliano superi quel 5% indispensabile per correre alle primarie) ma – dicevamo – le grandezze sono più o meno queste. Da tenere presente che  l’affluenza finora è del 60%, più alta dell’ultimo Congresso del 2013  (Renzi-Cuperlo-Civati-Pittella) di 7 punti. Se l’affluenza restasse così ci sarebbe un primo elemento di riflessione. E cioè che pur con mille problemi  il Pd resta l’unico partit

Congresso 2017. Le mozioni di Emiliano, Orlando e Renzi

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Come sapete, anche dai molti post del blog, con la consegna delle firme e l’ufficializzazione delle candidature è iniziato il Congresso del Partito Democratico.  Oggi vi presentiamo, riportando i link di seguito, le mozioni dei candidati segretari. Buona lettura La mozione di Michele Emiliano . La mozione di Andrea Orlando .  La mozione di Matteo Renzi.

Pd, Maurizio Martina a Monza: ticket per Renzi in Brianza

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Il popolo del Pd si è riunito oggi (domenica, per chi legge), 19 marzo, a Monza, nella Sala E dell’Urban Center, per dare inizio alla campagna congressuale della mozione Renzi di Monza e Brianza. A dare il via, il Ministro Martina, che insieme all’ex segretario, ha fatto  un ticket per allargare la sua compagine e la proposta politica. Leggiamo dal sito MB News “E’ per noi fondamentale creare sempre nuovi punti di incontro, farlo dal basso per  coinvolgere la gente quanto più possibile .  Lo abbiamo fatto al Lingotto, e nella tre giorni che ha dato dimostrazione di come possiamo essere. – ha spiegato Martina -  Vogliamo portare avanti un percorso aperto , per indicare la strada alla comunità complessiva del partito,  per riscattarci degli errori commessi in passato, ma anche essere orgogliosi di tutto quello che di buono abbiamo fatto . Un orgoglio umile, mai arrogante, ma pur sempre un orgoglio”. Tre anni di lavoro fatti di oneri e onori: “Noi dobbiamo essere aperti e far

Andrea Orlando schiera le truppe per rifondare il Pd.

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Oggi, dopo avervi presentato le candidature di Michele Emiliano e Matteo Renzi vi presentiamo quella di Andrea Orlando. Si vota il 30 Aprile. All’uscita un militante soddisfatto esclama: “Andrea è uno di famiglia”. Al suo fianco un altro aggiunge: “Mi piace perché ha un’aria triste, come quella di Enrico”. Firenze, tardo pomeriggio di lunedì. L’Obihall, dove l’ex premier, iniziò la sua campagna #bastaunsi riscopre un orgoglio antico, nel senso di orgoglio di partito ordinato, solido. Andrea Orlando, l’ultimo figlio del partito a candidarsi alla guida del Pd, si presenta così, nella capitale del renzismo e della Rottamazione: “Non sarò l’uomo solo al comando, voglio fare solo il segretario del partito e avrò uno stile diverso da Renzi. Sinora le discussioni negli organi si concludevano, dopo infuocati dibattiti, con la parola magica ‘contiamoci’. Non sarà più così”. L’applausometro segnala, assieme a questa, un’altra frase che dà il senso del messaggio: “Siamo arrivato qui con dei c

Ecco la sintesi della mozione congressuale di Matteo Renzi

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Ieri vi abbiamo presentato la candidatura di Michele Emiliano. Oggi tocca alla mozione congressuale di Matteo Renzi. L’ex segretario del Pd attraverso la consueta enews pubblica la sintesi delle linee programmatiche della sua mozione congressuale   Con la  consegna delle firme  e l’ufficializzazione delle candidature inizia realmente il Congresso. Tre sono i candidati che ambiscono alla segreteria, Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. In questi giorni dibattiti, iniziative e discussioni nei circoli comporranno le mozioni congressuali in base alle quali gli elettori Pd il 30 aprile sceglieranno il prossimo segretario tramite le primarie. Matteo Renzi attraverso al sua enews ha voluto pubblicare la sintesi delle linee programmatiche della sua mozione congressuale. La democrazia dovrebbe essere il sistema che, meglio di qualunque altro, permette a una comunità di determinare il corso della propria esistenza. Ma da alcuni anni è cresciuto in tutt’Europa,

Emiliano: “Non darò le chiavi del partito a Renzi”

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Iniziamo oggi una breve panoramica dei candidati alla segreteria del Partito. Si vota il 30 aprile. Il governatore della Puglia e candidato alla segreteria Pd incontrando la stampa estera: “Se mai io diventassi segretario o non faccio il premier o, se divento premier, lascio la segreteria” Continua la campagna elettorale per la segreteria del Partito democratico. Oggi Michele Emiliano ha incontrato la stampa estera a Roma e nel corso del colloquio ha spiegato le ragioni della sua candidatura. I l governatore pugliese ha spiegato che la sua candidatura “serve per evitare che il Pd si presenti alle elezioni con una leadership azzoppata o frutto dell’establishment…   Allora sì che noi rischieremmo di perdere le elezioni”. Per Michele Emiliano Matteo Renzi ” chiede di nuovo le chiavi della macchina del Pd” e ribadisce che lui non gliele vuole dare “perché temo vada a sbattere”. Non si sottrae ai due casi che nella scorsa settimana hanno acceso il dibattito all’interno del P

L’uomo da battere, l’estremista, il moderato: via alla gara fra Renzi, Emiliano e Orlando

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L'Unità ci racconta le caratteristiche e possibilità dei tre candidati alla segretaria dem Dopo   Matteo Renzi   e   Michele Emiliano , scende in campo   Andrea Orlando : saranno i tre candidati alla leadership del Pd (improbabile che altri si aggiungano), i tre che si sottoporranno al voto prima degli iscritti e poi degli elettori alle primarie. Tre profili diversi, molto diversi. Per questo  sarà una bella battaglia . Un bel Congresso. Con Primarie combattute. Da osservatori, sondaggi e addetti ai lavori, Renzi vincerà. E’ l’ex premier, il segretario fino a domenica scorsa, l’uomo che divide il Paese in sostenitori e odiatori ma che comunque è il punto di riferimento della politica italiana. Anche dopo  la rovinosa sconfitta del 4 dicembre , che lo ha piegato ma non travolto. E’ evidente che la “proporzionalizzazione” della vita politica – intesa anche dal punto di vista interno del Pd – è per lui una cornice “psicologica” meno adatta: vengono avanti particolarismi,

Ancora molta confusione nel mondo Pd. In attesa della Direzione di questa mattina.

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Non è un fase facile per il Pd e non è nemmeno troppo chiara , a ben vedere. Ne siamo stati testimoni in questi giorni in cui sono rimbalzate notizie, poi smentite e poi riproposte sui giornali.  Ciò che sappiamo di certo  è che domenica c’è stata l’Assemblea nazionale del Pd, che una scissione non c’è stata (ancora?) e che per oggi è convocata la Direzione per partire con la fase congressuale. In questi giorni i giornali sono pieni di date, retroscena e virgolettati.  Secondo la  Repubblica  e la  Stampa  ci sarebbe già una data per le primarie: il 7 maggio. E alcuni giornali si spingono oltre, ipotizzando anche una data per le elezioni, prontamente smentita da fonti del Pd che ritengono la notizia completamente infondata. Secondo i quotidiani, Renzi non sarebbe preoccupato da una possibile scissione, semplicemente perché non la ritiene un’ipotesi realmente fattibile: “ Resteranno, vedrà . Stavolta non serviva fare niente, è bastato stare fermi e vedere il bluff”, tanto più c

Indetto il Congresso. Domani in Direzione nomina della Commissione di garanzia

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“La parola chiave che propongo oggi è: rispetto”. Con queste parole Matteo Renzi, ha aperto, da segretario dimissionario, i lavori dell’Assemblea del Partito democratico. “E’ una delle parole più belle, richiama al guardarsi intorno, dentro, negli occhi. Avere rispetto è una delle prime cose che i genitori insegnano ai figli. Una comunità politica deve scegliere di rispettarsi sempre e praticare il rispetto nei confronti della comunità di militanti e iscritti che, senza chiedere niente, passano le serate a organizzare le campagne elettorali e le feste dell’Unità e chiedono a noi di rispettarci. In questi mesi il Pd non si è rispettato, ha buttato del tempo, ha bestemmiato il suo tempo, ha perso l’occasione per parlare fuori. Guardiamoci negli occhi rispettandoci e proviamo a capire se esiste lo spazio per immaginare un domani”. “Il Pd ha perso l’occasione per aprire le finestre e parlare fuori. Ora dico, senza distinzioni: fermiamoci”, ha detto il segretario dimissionario.”Fuor