Nel 2013 sostenni Renzi, vi spiego perché oggi scelgo Orlando
A pochi giorni dalle primarie del Partito Democratico che si terranno domenica 30 Aprile, ospitiamo alcuni interventi a sostegno delle candidature di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.
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Scelgo Orlando per riportare il Pd nel suo alveo naturale di sinistra
Io nelle primarie del 2013 ho sostenuto in maniera convinta Matteo Renzi, che gareggiò per la segreteria con Gianni Cuperlo, che tuttavia non sembrò portare grandi ricette, ma sembrò essere il candidato dell’ apparato. Matteo Renzi sembrava dare un alternativa a una sinistra per me non più credibile nella quale allora e tutt’ora non mi sento rappresentato. Tuttavia allora Renzi parlava di una nuova sinistra.
Dopo la sua elezione il termine “sinistra” è scomparso abbastanza presto dal vocabolario di Matteo Renzi. L’ex premier ha effetivamente presentato un’alternativa a quella sinistra di cui mi riferivo prima ma è stata sostanzialmente un’alternativa centrista, questa linea politica è stata attuata sia al governo del Paese sia alla segreteria del Partito democratico.
Tendo a giustificare di più la linea centrista del governo, che può essere stata dettata dalle consuete logiche delle larghe intese. Matteo Renzi al governo ha fatto molte cose criticabili da sinistra: abolizione articolo 18, Buona scuola, taglio per tutti dell’Imu, ecc…
Se dovessi dare un giudizio al governo Renzi tutto sommato quel giudizio sarebbe positivo, ritengo che Renzi abbia il merito, se pur con risultati non eccellenti, di aver sbloccato un sistema paralizzato. Renzi nonostante tutto ha avuto il merito di far dibattere gli italiani sulla nostra bellissima Costituzione e di approvare riforme con un forte spirito sociale : unioni civili, politica dei bonus. Secondo me ha avuto anche il merito di ridare una certa credibilità alla politica nonostante la partita della legge elettorale miseramente persa.
Per quanto riguarda il partito ritengo che Renzi ha dato una spolverata, rottamando quella consuetudine del dare il “contentino” ai capi-corrente. Tutto questo l’ha fatto spostando l’asse del PD sempre più al centro delineando il cosiddetto “Partito della Nazione”, facendo entrare nel complesso dibattito all’interno del PD anche personaggi esterni alla sinistra.
Questo da un lato ha fatto perdere la fiducia nel PD a una parte della sinistra, dall’altra anche coloro che sono rimasti nel partito, compreso io, si sono molto preoccupati da questa nuova collocazione nello scacchiere politico italiano, fatto secondo molti per accaparrarsi i voti dagli elettori di centro-destra delusi dai propri leader, tattica neanche pienamente riuscita soprattutto a livello locale.
E’ per questo che sostengo Andrea Orlando per riportare il Pd nella sua collocazione naturale, Andrea Orlando ha il profilo giusto per riunificare tutte le anime di sinistra all’interno del PD, perchè tutte le anime della Sinistra devono stare aldìdentro del Partito Democratico. Contemporaneamente Orlando ha dimostrato che si può essere non renziani e allo stesso tempo restare nel Partito non alzando le barricate e contribuendocon lo stesso Renzi per migliorare il PD e il paese.
Orlando ha il potere di ammorbidire il clima politico, lo stesso Emiliano usa toni molto accesi. Allo stesso tempo mettendo in discussione la politica degli ultimi decenni basata sul leaderismo sia di destra sia di sinistra, dando più importanza al partito, riportando un pluralismo all’interno del partito egemonicamente di sinistra. Orlando fin dall’inizio è sembrato il più disposto ad aprirsi al Campo Progressista di Giuliano Pisapia, che guardo con molto interesse, questo per aprire un largo raggio di centrosinistra mettendo dei rigidi paletti tra la sinistra e la destra, e in un ipotetico caso di ingovernabilità parlamentare queste alleanze faciliterebbe il Pd a formare una coalizione di sinistra non alleandosi più col centro-destra, cosa che con Renzi sarebbe più probabile.
Concludo dicendo che votare Orlando non significa per me scagliarsi brutalmente contro Renzi, facendo così si polarizza e inasprisce ancor di più il dibattito all’interno del Partito Democratico, così facendo si voterà o per Renzi o contro Renzi, questo qualcuno lo sta cercando di fare.
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Io nelle primarie del 2013 ho sostenuto in maniera convinta Matteo Renzi, che gareggiò per la segreteria con Gianni Cuperlo, che tuttavia non sembrò portare grandi ricette, ma sembrò essere il candidato dell’ apparato. Matteo Renzi sembrava dare un alternativa a una sinistra per me non più credibile nella quale allora e tutt’ora non mi sento rappresentato. Tuttavia allora Renzi parlava di una nuova sinistra.
Dopo la sua elezione il termine “sinistra” è scomparso abbastanza presto dal vocabolario di Matteo Renzi. L’ex premier ha effetivamente presentato un’alternativa a quella sinistra di cui mi riferivo prima ma è stata sostanzialmente un’alternativa centrista, questa linea politica è stata attuata sia al governo del Paese sia alla segreteria del Partito democratico.
Tendo a giustificare di più la linea centrista del governo, che può essere stata dettata dalle consuete logiche delle larghe intese. Matteo Renzi al governo ha fatto molte cose criticabili da sinistra: abolizione articolo 18, Buona scuola, taglio per tutti dell’Imu, ecc…
Se dovessi dare un giudizio al governo Renzi tutto sommato quel giudizio sarebbe positivo, ritengo che Renzi abbia il merito, se pur con risultati non eccellenti, di aver sbloccato un sistema paralizzato. Renzi nonostante tutto ha avuto il merito di far dibattere gli italiani sulla nostra bellissima Costituzione e di approvare riforme con un forte spirito sociale : unioni civili, politica dei bonus. Secondo me ha avuto anche il merito di ridare una certa credibilità alla politica nonostante la partita della legge elettorale miseramente persa.
Per quanto riguarda il partito ritengo che Renzi ha dato una spolverata, rottamando quella consuetudine del dare il “contentino” ai capi-corrente. Tutto questo l’ha fatto spostando l’asse del PD sempre più al centro delineando il cosiddetto “Partito della Nazione”, facendo entrare nel complesso dibattito all’interno del PD anche personaggi esterni alla sinistra.
Questo da un lato ha fatto perdere la fiducia nel PD a una parte della sinistra, dall’altra anche coloro che sono rimasti nel partito, compreso io, si sono molto preoccupati da questa nuova collocazione nello scacchiere politico italiano, fatto secondo molti per accaparrarsi i voti dagli elettori di centro-destra delusi dai propri leader, tattica neanche pienamente riuscita soprattutto a livello locale.
E’ per questo che sostengo Andrea Orlando per riportare il Pd nella sua collocazione naturale, Andrea Orlando ha il profilo giusto per riunificare tutte le anime di sinistra all’interno del PD, perchè tutte le anime della Sinistra devono stare aldìdentro del Partito Democratico. Contemporaneamente Orlando ha dimostrato che si può essere non renziani e allo stesso tempo restare nel Partito non alzando le barricate e contribuendocon lo stesso Renzi per migliorare il PD e il paese.
Orlando ha il potere di ammorbidire il clima politico, lo stesso Emiliano usa toni molto accesi. Allo stesso tempo mettendo in discussione la politica degli ultimi decenni basata sul leaderismo sia di destra sia di sinistra, dando più importanza al partito, riportando un pluralismo all’interno del partito egemonicamente di sinistra. Orlando fin dall’inizio è sembrato il più disposto ad aprirsi al Campo Progressista di Giuliano Pisapia, che guardo con molto interesse, questo per aprire un largo raggio di centrosinistra mettendo dei rigidi paletti tra la sinistra e la destra, e in un ipotetico caso di ingovernabilità parlamentare queste alleanze faciliterebbe il Pd a formare una coalizione di sinistra non alleandosi più col centro-destra, cosa che con Renzi sarebbe più probabile.
Concludo dicendo che votare Orlando non significa per me scagliarsi brutalmente contro Renzi, facendo così si polarizza e inasprisce ancor di più il dibattito all’interno del Partito Democratico, così facendo si voterà o per Renzi o contro Renzi, questo qualcuno lo sta cercando di fare.