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Risultati Primarie 2017 Brugherio

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I risultati delle primarie del PD: il numero dei votanti è pari a 1.848.658 ; Andrea Orlando ha ottenuto 357.526 preferenze ( pari al 19,50 per cento ), Michele Emiliano 192.219 preferenze ( pari al 10,49 per cento ) e Matteo Renzi ha vinto con 1.283.389 voti ( pari al 70,01 per cento ). Inoltre si sono registrate 15.524 tra schede bianche e nulle. Ecco quelli brugheresi: Renzi 726 Orlando 155 Nulla 1 Totale: 882

Nel 2013 sostenni Renzi, vi spiego perché oggi scelgo Orlando

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A pochi giorni dalle primarie del Partito Democratico che si terranno domenica 30 Aprile, ospitiamo alcuni interventi a sostegno delle candidature di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. *** Scelgo Orlando per riportare il Pd nel suo alveo naturale di sinistra Io nelle primarie del 2013 ho sostenuto in maniera convinta Matteo Renzi, che gareggiò per la segreteria con Gianni Cuperlo, che tuttavia non sembrò portare grandi ricette, ma sembrò essere il candidato dell’ apparato. Matteo Renzi sembrava dare un alternativa a una sinistra per me non più credibile nella quale allora e tutt’ora non mi sento rappresentato. Tuttavia allora Renzi parlava di una nuova sinistra. Dopo la sua elezione il termine “sinistra” è scomparso abbastanza presto dal vocabolario di Matteo Renzi. L’ex premier ha effetivamente presentato un’alternativa a quella sinistra di cui mi riferivo prima ma è stata sostanzialmente un’alternativa centrista, questa linea politica è stata attuata sia al governo

Congressi di circoli, vince Renzi. Ma è scontro sui numeri con Orlando

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Risultati del voto degli iscritti congresso2017 Brugherio:  Matteo Renzi  36 voti. Andrea Orlando  20 voti. Michele Emiliano  1 voto. Matteo Renzi vince il congresso tra gli iscritti nei circa 4mila circoli del Pd. Secondo i dati –  ancora non ufficiali – dell’organizzazione del Partito, le tre mozioni hanno ottenuto questi voti: Matteo Renzi 68,22% (141.245 voti); Andrea Orlando 25,42% (52.630 voti); Michele Emiliano 6,36% (13.168), per una somma totale di voti validi pari a 207.043. Percentuali simili vengono confermate anche dai promotori della mozione Renzi, seppure non siano ancora non ufficiali. “Sono molto soddisfatto per il consenso così alto ricevuto da Renzi nei nostri iscritti: è un grande risultato. La base del Pd ha espresso un giudizio inequivocabile: Renzi è per gli iscritti il segretario in cui ripongono la loro fiducia e le loro speranze. Le dimensioni del risultato sono davvero importanti, per certi versi sorprendenti. È un ottimo viatico per le primarie de

Renzi oltre le attese, flop Emiliano, Orlando così così. Una prima analisi

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Non si è valutato abbastanza che in questi anni la base del Pd è cambiata molto. Cosi  Mario Lavia  sull' Unità. Giunti  in vista del traguardo finale  del congresso nei circoli Pd si possono avanzare le prime riflessioni su un risultato che, punto più punto meno, ormai sembra abbastanza consolidato. E che vede  la vittoria di Matteo Renzi con una percentuale che – secondo i dati della Commissione nazionale – è al 69%, davanti a Andrea Orlando col 27% (ma gli “orlandiani” contestano e parlano di oltre il 30%) e Michele Emiliano con il 4%. I numeri potranno cambiare (è probabile che Emiliano superi quel 5% indispensabile per correre alle primarie) ma – dicevamo – le grandezze sono più o meno queste. Da tenere presente che  l’affluenza finora è del 60%, più alta dell’ultimo Congresso del 2013  (Renzi-Cuperlo-Civati-Pittella) di 7 punti. Se l’affluenza restasse così ci sarebbe un primo elemento di riflessione. E cioè che pur con mille problemi  il Pd resta l’unico partit

Andrea Orlando schiera le truppe per rifondare il Pd.

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Oggi, dopo avervi presentato le candidature di Michele Emiliano e Matteo Renzi vi presentiamo quella di Andrea Orlando. Si vota il 30 Aprile. All’uscita un militante soddisfatto esclama: “Andrea è uno di famiglia”. Al suo fianco un altro aggiunge: “Mi piace perché ha un’aria triste, come quella di Enrico”. Firenze, tardo pomeriggio di lunedì. L’Obihall, dove l’ex premier, iniziò la sua campagna #bastaunsi riscopre un orgoglio antico, nel senso di orgoglio di partito ordinato, solido. Andrea Orlando, l’ultimo figlio del partito a candidarsi alla guida del Pd, si presenta così, nella capitale del renzismo e della Rottamazione: “Non sarò l’uomo solo al comando, voglio fare solo il segretario del partito e avrò uno stile diverso da Renzi. Sinora le discussioni negli organi si concludevano, dopo infuocati dibattiti, con la parola magica ‘contiamoci’. Non sarà più così”. L’applausometro segnala, assieme a questa, un’altra frase che dà il senso del messaggio: “Siamo arrivato qui con dei c

L’uomo da battere, l’estremista, il moderato: via alla gara fra Renzi, Emiliano e Orlando

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L'Unità ci racconta le caratteristiche e possibilità dei tre candidati alla segretaria dem Dopo   Matteo Renzi   e   Michele Emiliano , scende in campo   Andrea Orlando : saranno i tre candidati alla leadership del Pd (improbabile che altri si aggiungano), i tre che si sottoporranno al voto prima degli iscritti e poi degli elettori alle primarie. Tre profili diversi, molto diversi. Per questo  sarà una bella battaglia . Un bel Congresso. Con Primarie combattute. Da osservatori, sondaggi e addetti ai lavori, Renzi vincerà. E’ l’ex premier, il segretario fino a domenica scorsa, l’uomo che divide il Paese in sostenitori e odiatori ma che comunque è il punto di riferimento della politica italiana. Anche dopo  la rovinosa sconfitta del 4 dicembre , che lo ha piegato ma non travolto. E’ evidente che la “proporzionalizzazione” della vita politica – intesa anche dal punto di vista interno del Pd – è per lui una cornice “psicologica” meno adatta: vengono avanti particolarismi,