Oggi, dopo avervi presentato le candidature di Michele Emiliano e Matteo Renzi vi presentiamo quella di Andrea Orlando. Si vota il 30 Aprile. All’uscita un militante soddisfatto esclama: “Andrea è uno di famiglia”. Al suo fianco un altro aggiunge: “Mi piace perché ha un’aria triste, come quella di Enrico”. Firenze, tardo pomeriggio di lunedì. L’Obihall, dove l’ex premier, iniziò la sua campagna #bastaunsi riscopre un orgoglio antico, nel senso di orgoglio di partito ordinato, solido. Andrea Orlando, l’ultimo figlio del partito a candidarsi alla guida del Pd, si presenta così, nella capitale del renzismo e della Rottamazione: “Non sarò l’uomo solo al comando, voglio fare solo il segretario del partito e avrò uno stile diverso da Renzi. Sinora le discussioni negli organi si concludevano, dopo infuocati dibattiti, con la parola magica ‘contiamoci’. Non sarà più così”. L’applausometro segnala, assieme a questa, un’altra frase che dà il senso del messaggio: “Siamo arrivato qui con dei c