Lombardia, è ora di cambiare

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L’impresa e il fare impresa sono il cuore del tessuto produttivo lombardo. La crisi economica degli ultimi anni ha messo in luce la necessità di nuovi sostegni ma anche di riforme, a partire da un rinnovato impegno per affrontare l'emergenza delle morti sul lavoro. 

La Regione dovrà farsi promotrice di un modello di sviluppo economico basato sulla responsabilità sociale d'impresa e investire maggiori risorse sulla sicurezza, non solo per aumentare le ispezioni ma soprattutto per creare un sistema che premi le tantissime aziende virtuose: il lavoro deve essere sicuro, per tutti. Soprattutto per i giovani che sono troppo spesso costretti a lavori mascherati da tirocini e destinati ad un futuro precario. 

Di queste e delle altre priorità delle imprese ne abbiamo parlato nella nostra conferenza programmatica, ascoltando e raccogliendo il prezioso contributo dei cittadini lombardi. 

La pandemia ci ha messo di fronte alle drammatiche condizioni della sanità lombarda. 

Una sanità sempre più distante dalle esigenze dei cittadini, che ha perso la vocazione territoriale e che costringe sempre più persone a doversi spostare dal proprio Comune e addirittura dalla propria Provincia per accedere alle cure. 

La carenza di medici di base e di pediatri, la chiusura dei presidi di pronto soccorso sono problemi sotto gli occhi di tutti, e il modello che è stato promosso dalla destra favorisce il privato, lasciando indietro coloro che non possono permetterselo. 

La sanità è senz'altro una delle priorità dei cittadini lombardi, ed è quanto emerso dalla discussione nella nostra Conferenza Programmatica. 

Siamo la regione più inquinata d’Europa, eppure in questi anni l’amministrazione regionale ha fatto di tutto per incentivare il trasporto privato anziché investire sulla mobilità pubblica e sostenibile. 

Migliaia di cittadini lombardi, tutti i giorni, fanno i conti con un servizio ferroviario regionale scadente, insicuro e inefficiente, che causa ritardi a pendolari, studenti e lavoratori. Adesso, tutti insieme, possiamo costruire una Lombardia diversa, dove i malfunzionamenti saranno l’eccezione e non la regola quotidiana. 

I pendolari lombardi chiedono da anni un trasporto pubblico all’altezza della nostra regione, e ce lo hanno chiesto anche i partecipanti al tavolo di confronto sui trasporti della nostra Conferenza Programmatica: è arrivato il momento di ascoltarli! 

Il settore agricolo e agroalimentare è fondamentale per la nostra regione e dà lavoro a migliaia di persone. Dobbiamo garantire alle imprese agricole il giusto sostegno, che oggi manca, e prevedere un sostegno al reddito per i lavoratori sempre più spesso colpiti da avversità che mettono a rischio il raccolto, come abbiamo sperimentato con la grave siccità di quest’anno. 

Vogliamo poi investire sulla riforestazione e sulla transizione ecologica, solo così potremo rinnovare la competitività del comparto agroalimentare e delle sue eccellenze in modo sostenibile. 

La Lombardia è fatta di montagne e di aree interne che coprono più del 40% della nostra regione. Vogliamo dare piena applicazione alla legge regionale e accogliere le normative sulle specificità montane, che hanno esigenze non assimilabili agli altri territori. 

Serve attenzione in particolare per i servizi alla persona e sulle infrastrutture: molti borghi e comunità montane hanno sperimentato negli ultimi decenni una progressiva riduzione dei servizi e lo spopolamento, con la conseguenza di un invecchiamento della popolazione. 

Le olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 sono un’occasione imperdibile per rilanciare la promozione di questi territori e gli investimenti strutturali necessari alla sostenibilità ambientale e paesaggistica e a migliorare la vita delle persone. 

La mafia esiste anche in Lombardia, non possiamo fingere che il problema non ci riguardi. Per questo è prioritario che la Regione e il sistema degli Enti Locali definiscano strategie ancora più rigide per prevenire l’espansione della criminalità organizzata. 

Bisogna vigilare soprattutto sui fondi del PNRR, che porta ingenti risorse in Lombardia, e organizzare centrali di committenza regionali per garantire la trasparenza negli appalti pubblici. 

Ma non basta, bisogna anche investire nella cultura della legalità tra cittadinanza e amministratori e rafforzare il ruolo della commissione antimafia regionale.

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