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Visualizzazione dei post con l'etichetta sanità

Fontana, neanche la destra lo vuole più

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Fontana a casa. Un anno prima. Pronti a buttarlo giù sarebbero proprio i suoi: Lega e Fratelli d’Italia che per la vergogna lo vogliono fuori dai giochi. Vergogna per le liste d’attesa infinite. Vergogna per l’immobilismo. Vergogna per le oltre 23mila case pubbliche regionali lasciate vuote. Vergogna perché la Lombardia, da locomotiva d’Italia, sta precipitando in tutte le classifiche. La destra ha fallito. E pur di non mollare il posto, si aggrappa alla qualunque, fino alla disperata ultima spiaggia: trascinare le regionali (anticipate di un anno) dentro le politiche. Tutto per salvare poltrone e faccia. Ma le lombarde e i lombardi meritano molto di più. A partire da una sanità pubblica puntuale, territoriale, giusta. Quella che tra un mese il PD porteà in Consiglio Regionale con la nostra legge di iniziativa popolare. Mentre loro trafficano dietro le porte chiuse dei palazzi, noi lottiamo per una nuova Lombardia.

La sanità crolla

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Il governo Meloni continua a sbandierare successi sul PNRR, ma i numeri dicono l’opposto: nella sanità è stato speso appena un terzo dei fondi disponibili, con ritardi tali che per completare ospedali e case di comunità serviranno non mesi, ma anni, nonostante la scadenza del PNRR prevista per il 2026. Un esempio su tutti, solo il 4% delle case di comunità in Lombardia è pienamente funzionante e sono stati spesi solo il 17,1% dei fondi disponibili. Di fronte a liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso e territori privi di strutture di base, l’incapacità della destra di tradurre le risorse in progetti concreti diventa ancora più grave. Perché qui non si parla di numeri, ma di diritti fondamentali. Una situazione che mette a rischio la salute delle persone e la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale. Ci batteremo senza sosta per difendere e rilanciare il nostro SSN, contro chi sceglie la propaganda e l’immobilismo invece di garantire cure e prevenzione a tutte e tutti. La nos...

Sanità pubblica, i numeri non mentono

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Con il governo Meloni gli italiani che rinunciano a curarsi sono sempre di più: solo dal 2023 al 2024 sono passati da 4,5 a quasi 6 milioni. Giorgia Meloni sui suoi tagli alla sanità continua a mentire, ma i numeri no.

CUP unico, un rinvio continuo

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Sulla sanità, la giunta Fontana continua a brancolare nel buio. L’ennesimo rinvio del Centro unico di prenotazione è solo l’ultimo tassello di un disastro annunciato: prima doveva partire nel 2024, poi nel 2025, poi nel 2026… ora, forse, nel 2027. A dirlo è lo stesso assessore Bertolaso, che certifica difficoltà e incertezze. L’apertura di un CUP unico consentirebbe di fissare visite e prestazioni in tutti gli ospedali, pubblici e privati, tramite un unico centro. E intanto le liste d’attesa continuano ad allungarsi, mentre la Lombardia – secondo l’ultimo rapporto GIMBE – precipita al penultimo posto tra le regioni italiane per performance sanitarie.  Noi però non restiamo a guardare. Tra poche settimane arriverà in Consiglio regionale la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da oltre 100.000 cittadine e cittadini. Una proposta concreta per cambiare davvero la sanità lombarda, restituendo efficienza, accessibilità e dignità al servizio pubblico.  È ora di vo...

“Insieme in tutte le Regioni, non succedeva da 20 anni”

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Elly Schlein alla Festa dell’Unità di Mariano Campese, intervista rilasciata al Corriere della Sera  Finalmente avete chiuso le candidature per le Regionali…  «Sono molto felice: siamo riusciti a mettere in campo una coalizione progressista unita e compatta, che è la stessa in tutte le regioni che vanno al voto. Non so da quanto tempo il centrosinistra non si presentasse con la stessa coalizione in tutte le regioni, almeno 20 anni. Non faremo più il favore alla destra di dividerci: Giorgia Meloni si prepari a questa novità. E devo aggiungere che siamo già in pista a differenza della destra che sta ancora litigando sui candidati. Al di là della riconferma degli uscenti, non è riuscita a definire le candidature in regioni importanti come Campania, Puglia e Veneto».  Avete penato fino all’ultimo…  «Sono state settimane di lavoro intenso ma ci abbiamo creduto e ci siamo riusciti. Abbiamo fatto squadra e devo dire che non abbiamo mai litigato sui candidati. Credo che sia...

La love story fra Fontana e la sanità privata

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Non che servissero i Coldplay, sia chiaro. La love story tra la destra di Fontana e la sanità privata va avanti da anni. Le prove erano già tutte lì: liste d’attesa infinite senza soluzioni, CUP unico che resta una leggenda metropolitana, pronto soccorso ingolfati, medicina di territorio dimenticata. Intanto i grandi gruppi privati macinano utili record e sempre più lombarde e lombardi sono costretti a sottoscrivere polizze sanitarie. Insomma: si piacciono davvero. E nulla di male, se non fosse che a pagarne il prezzo sono le lombarde e i lombardi, che invece meritano una sanità pubblica efficiente, capillare, accessibile e giusta. Quella che il PD porterà in Consiglio regionale con la nostra legge di iniziativa popolare.

Case di Comunità, ad oggi un fallimento

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Continua anche in estate il lavoro di denuncia dello stato di implementazione delle  Case di Comunità  a Monza e Brianza.  A Giugno dell'anno prossimo scadranno i fondi del  PNRR  e il ritardo accumulato da chi guida  Regione Lombardia  è importante.  Solo nella nostra provincia sono attive 13 case di comunità sulle 17 previste e nessuna ha tutti i servizi richiesti e previsti dalla legge.  In collaborazione con il  Gruppo PD in Consiglio regionale  insieme ad  Ivano Riva  responsabile sanità per il  PD di Monza Brianza  abbiamo analizzato e pubblicato i dati che denunciano la totale incapacità del Presidente Fontana e della sua giunta nel saper progettare e costruire presidi di sanità territoriale che noi riteniamo essere fondamentali per garantire cure, esami e visite a tutti i cittadini senza distinzione di reddito.  Nel frattempo la spesa pro capite per fare visite mediche o prestazioni sanitarie private...

Grazie al PD, arriva l'ostetrica a domicilio

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Un aiuto concreto per le donne in un momento delicato come quello che segue il parto. Grazie a una proposta del nostro Consigliere regionale  Pietro Bussolati , parte in Lombardia la sperimentazione del servizio di ostetrica a domicilio.  Come funziona?  Nei territori coinvolti – Pavia, Como, Varese, Bergamo e Valcamonica – le neomamme riceveranno almeno due visite domiciliari nelle prime settimane dopo il parto. Un sostegno per orientarsi nella cura del neonato e per prevenire complicanze psicologiche come la depressione post-partum, che colpisce una donna su dieci.  Il PD seguirà gli sviluppi auspicando che quanto prima si possa estendere questo servizio a tutte le neomamme lombarde. È solo un inizio, ma la direzione è quella giusta: investire nella salute delle madri, investire nel benessere delle famiglie.

“Per una visione di pace, giustizia e sviluppo“

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Nell’intervista rilasciata al direttore di  Adnkronos  Davide Desario, la Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha affrontato i principali temi dell’agenda politica internazionale e nazionale, indicando le priorità per costruire un’alternativa credibile al Governo Meloni. Pace giusta in Ucraina e ruolo dell’Europa Sul vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, Schlein auspica passi concreti verso una pace giusta, sottolineando che al tavolo negoziale devono essere presenti l’Ucraina e un’Unione Europea unita. “Non può essere una resa alle ragioni dell’aggressore – afferma – e l’Italia deve spingere per una voce europea forte e coesa”. Regionali e alleanze La segretaria rivendica il lavoro del “campo largo” per le prossime elezioni nelle Marche, in Toscana e in Calabria, con progetti credibili e coalizioni plurali. “Le alleanze vincono quando sono costruite su fiducia, rispetto delle differenze e programmi condivisi”. Scuola e giovani Critica l’approccio “securitario...

Il PD lombardo per il territorio e le persone

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Grazie al lavoro della nostra Consigliera  Roberta Vallacchi , sono state approvate nostre proposte che affrontano problemi significativi per i territori e le persone. In particolare, di investimento sulla mobilità sostenibile e di indirizzo sul verde pubblico, sul rafforzamento dell’affido familiare e sulle cure psichiatriche nelle carceri.  Nel dettaglio:  - con Matteo Piloni, abbiamo ottenuto le risorse (1 milione e 550mila euro) per completare l’ultimo tratto della pista ciclabile che collega Lodi a Crema, attualmente ferma a Crespiatica, opera strategica e molto attesa dalle cittadine e dai cittadini di Lodi e Crema;  - misure di rafforzamento dell’affido familiare, un intervento flessibile per aiutare le famiglie in difficoltà, attraverso una stretta collaborazione tra famiglie affidatarie, servizi sociali e Terzo Settore;  - potenziamento dell’assistenza psichiatrica nelle carceri, permettendo di garantire livelli intensivi di assistenza sanitaria, nonché...

Il PD lombardo per la salute e la mobilità

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Con  Miriam Cominelli  il PD ha portato ulteriori battaglie sulla salute pubblica e la mobilità  in occasione dell’assestamento di bilancio regionale .  Nel dettaglio, grazie alle sue proposte:  1) sarà garantito l'impegno all’acquisto e l’installazione di condizionatori nei Centri Psico Sociali ancora sprovvisti;  2) verranno stanziate più risorse per le Neuropsichiatrie dell’Infanzia e Adolescenza;  3) la Regione tornerà a investire sulla bonifica dell’amianto in edifici pubblici e privati;  4) saranno destinati le risorse necessarie al completamento della Ciclovia della Valle Sabbia. Misure concrete per una Lombardia più vivibile, per tutte e tutti.

La destra svende il diritto alla salute

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Smantella anche tu la sanità pubblica con queste 4 mosse! 1) Dichiara che la sanità lombarda è eccellente. Ripetilo sempre, anche di fronte all’evidenza contraria. E se qualcuno osa criticare? Rispondi come Fontana : sono tutte “putt**ate”. 2) Ricatta i cittadini lombardi: “Vuoi curarti? Paga”. Nel frattempo, continua a smantellare il servizio pubblico, così il privato ingrassa. 3) Fingi di non sapere nulla. Quando non puoi più negare l’evidenza, fai come Bertolaso e Fontana: chiama i Carabinieri per “capire cosa non funziona” negli ospedali. 4) Ricorda: la colpa è sempre degli altri . Se sei Fontana, tira fuori il vecchio mantra: “È colpa di Roma! Serve più autonomia!”, anche se la Regione Lombardia gestisce già in pieno la sanità. Se sei Meloni, di’ che è tutto compito delle Regioni, ma non stanziare un euro in più per ridurre le liste d’attesa. Già che ci sei, inventati la fake news che la spesa sanitaria del 2025 è “la più alta di sempre”. La verità è che la destra, da Roma all...

A questa destra non interessa la salute

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L’ OMS ha adottato uno storico accordo sul contrasto alle pandemie, per affrontarne gli effetti in modo più giusto ed efficace. L’ Italia si è astenuta , insieme a pochissimi altri Paesi, come la Russia, l’Iran, Israele e la Slovacchia. Il governo Meloni sta picconando la credibilità internazionale del nostro Paese e mettendo in pericolo la vita di milioni di italiani.

Fermiamoli

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La destra sta privatizzando la sanità. Secondo i dati di un sondaggio Ipsos per Fmmg, nel 2025 l'80% degli italiani ha rinunciato più di una volta alle cure del Servizio Sanitario Nazionale a causa delle liste d'attesa troppo lunghe . Nel 2024 erano il 65% . Tra chi rinuncia l'84% si rivolge a un privato e il 13% rinuncia a curarsi . Non solo, il 54% degli italiani nel 2025 hanno rinunciato più di una volta a curarsi con il Servizio Sanitario Nazionale perché la prestazione di cui avevano bisogno non veniva erogata nella zona in cui vivevano. Nel 2024 erano il 44% . In questo caso il 76 % si rivolge a un privato e il 20% rinuncia del tutto a curarsi . La loro strategia è semplice: allungar e le liste d'attesa, smantellare la sanità di prossimità, arricchire i privati, indebolire la sanità pubblica. Fermiamoli .

Il gioco dello scaricabarile

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Ho visto lei che incolpa lui, che incolpa lei. Sulle liste d’attesa, la destra è nel pallone e gli stracci volano. Meloni scarica sulle Regioni, Fontana se la prende coi “super burocrati romani” e, per non farsi mancare nulla, chiama pure i carabinieri. Che caos. L’unica cosa in cui sono davvero bravi è il gioco dello scaricabarile . Sulla pelle delle lombarde e dei lombardi.

Liste d'attesa, caos nella destra

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Ieri alla Camera Giorgia Meloni ha detto che le liste d’attesa infinite non sono colpa sua. Ma delle Regioni. Certo, perché gli 800 milioni buttati nei centri in Albania non c’entrano nulla. E nemmeno i tagli del suo governo alla sanità. È sempre colpa di qualcun altro . In Lombardia lo sappiamo bene: quando la destra mette le mani sulla sanità, il risultato è sempre lo stesso. Hai i soldi? Passi avanti. Non li hai? Aspetti. Mesi, a volte anni. Ma attenzione: Attilio Fontana ci tiene a precisare che no, nemmeno lui ha colpe. E allora di chi è la responsabilità? Di Bertolaso? Figuriamoci. Così ora l’ultima trovata è mandare i Carabinieri negli ospedali per capire “cosa non funziona” . Sembra la trama di una fiction. E invece è la realtà. Insomma, a Roma e in Lombardia, quando il gioco si fa duro, la destra inizia con lo scaricabarile . Noi sappiamo bene chi sta mantellando la sanità pubblica. E non ci fermeremo finché non sarà ricostruita, pezzo dopo pezzo. A partire dalla nostra leg...

Meloni mente sulla sanità

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Con che faccia Giorgia Meloni torna in Parlamento per continuare a mentire agli italiani, peraltro proprio sulla sanità, sul diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini? Quasi un anno fa, a pochi giorni dalle elezioni europee, Meloni ha varato un decreto fuffa che non aggiungeva un euro per tagliare le liste d’attesa, oggi in Aula al senato ha fatto il solito scaricabarile, questa volta addossando le responsabilità alle regioni. Anche per i presidenti di regione di destra si è superato il limite: prima Fedriga, ora Zaia . Basta, la smetta di scappare e prenda atto delle conseguenze delle sue azioni: i tagli alla sanità pubblica di questo governo devono finire, ci sono quasi 5 milioni di italiani che non riescono a curarsi . Sulla salute non si scherza, Giorgia Meloni addirittura mente. Elly Schlein

Liste d'attesa, le trovate di Fontana

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Ieri in pompa magna la Regione Lombardia firma un protocollo con i NAS per "monitorare" i tempi d’attesa nelle strutture sanitarie . Dopo anni di disastri, progressiva continua privatizzazione, con cittadine e cittadini lasciati mesi – quando va bene – in lista d'attesa per una visita, Fontana e Bertolaso scoprono che c’è un problema. E invece di assumersi la responsabilità politica di una sanità che hanno volutamente smontato pezzo per pezzo, chiamano i Carabinieri per controllare cosa? Se i ritardi sono colpa dei cittadini? Un atto che sa più di scaricabarile che di soluzione. Perché i dati sui tempi d’attesa li conosciamo già, li denunciano ogni giorno pazienti, medici e operatori esasperati. E la verità è che in Lombardia curarsi sta diventando un privilegio per chi può permettersi la sanità privata . Il resto? Resta in attesa. Anche oggi, mentre si firma l’ennesimo protocollo di facciata. C'è bisogno dei Nas che controllano affinché il problema sia risolto, alt...

Fontana fa ammalare la sanità pubblica

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La discesa al sesto posto della Lombardia nella classifica nazionale sulla qualità dei servizi sanitari è una figuraccia per la Giunta Fontana e un danno per le persone e le loro vite. Negli anni abbiamo perso decine di milioni che la Regione non potrà investire in ospedali, medicina territoriale e prevenzione. Un danno che pesa ancora di più se si pensa che il bilancio della sanità lombarda vale ben 18 miliardi l’anno. Ma i numeri parlano chiaro: undicesimo posto per la sanità territoriale, proprio il settore che avrebbe dovuto essere potenziato dopo la pandemia. Invece niente. La Giunta Fontana ha preferito continuare sulla strada della privatizzazione non guidata dal pubblico, abbandonando il territorio, trascurando la medicina di prossimità. Non basta bollare come “puttanate” i dati pubblicati dal Ministero della Salute. Fontana dovrebbe prendersi le sue responsabilità. Il Partito Democratico crede in un modello diverso, in cui la sanità pubblica sia davvero universale, accessibi...

Bloccato un emendamento contro la sanità pubblica

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Grazie al muro che abbiamo fatto come opposizioni, anche con le associazioni e i sindacati, abbiamo bloccato il tentativo, un altro, della destra che governa di privatizzare ulteriormente la sanità pubblica . La sanità pubblica non va smantellata e noi continueremo a batterci in questa direzione. Stavano provando a scaricare le rette delle persone non auto sufficienti sui comuni e sulle famiglie, stavano provando ad allargare gli spazi per le assicurazioni private e il muro che abbiamo fatto li ha fermati. Ma ci riproveranno, quindi dovremo continuare a difendere la sanità pubblica e universalistica dai tagli e della privatizzazione di questa destra. Elly Schlein