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Visualizzazione dei post con l'etichetta sanità

La destra svende il diritto alla salute

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Smantella anche tu la sanità pubblica con queste 4 mosse! 1) Dichiara che la sanità lombarda è eccellente. Ripetilo sempre, anche di fronte all’evidenza contraria. E se qualcuno osa criticare? Rispondi come Fontana : sono tutte “putt**ate”. 2) Ricatta i cittadini lombardi: “Vuoi curarti? Paga”. Nel frattempo, continua a smantellare il servizio pubblico, così il privato ingrassa. 3) Fingi di non sapere nulla. Quando non puoi più negare l’evidenza, fai come Bertolaso e Fontana: chiama i Carabinieri per “capire cosa non funziona” negli ospedali. 4) Ricorda: la colpa è sempre degli altri . Se sei Fontana, tira fuori il vecchio mantra: “È colpa di Roma! Serve più autonomia!”, anche se la Regione Lombardia gestisce già in pieno la sanità. Se sei Meloni, di’ che è tutto compito delle Regioni, ma non stanziare un euro in più per ridurre le liste d’attesa. Già che ci sei, inventati la fake news che la spesa sanitaria del 2025 è “la più alta di sempre”. La verità è che la destra, da Roma all...

A questa destra non interessa la salute

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L’ OMS ha adottato uno storico accordo sul contrasto alle pandemie, per affrontarne gli effetti in modo più giusto ed efficace. L’ Italia si è astenuta , insieme a pochissimi altri Paesi, come la Russia, l’Iran, Israele e la Slovacchia. Il governo Meloni sta picconando la credibilità internazionale del nostro Paese e mettendo in pericolo la vita di milioni di italiani.

Fermiamoli

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La destra sta privatizzando la sanità. Secondo i dati di un sondaggio Ipsos per Fmmg, nel 2025 l'80% degli italiani ha rinunciato più di una volta alle cure del Servizio Sanitario Nazionale a causa delle liste d'attesa troppo lunghe . Nel 2024 erano il 65% . Tra chi rinuncia l'84% si rivolge a un privato e il 13% rinuncia a curarsi . Non solo, il 54% degli italiani nel 2025 hanno rinunciato più di una volta a curarsi con il Servizio Sanitario Nazionale perché la prestazione di cui avevano bisogno non veniva erogata nella zona in cui vivevano. Nel 2024 erano il 44% . In questo caso il 76 % si rivolge a un privato e il 20% rinuncia del tutto a curarsi . La loro strategia è semplice: allungar e le liste d'attesa, smantellare la sanità di prossimità, arricchire i privati, indebolire la sanità pubblica. Fermiamoli .

Il gioco dello scaricabarile

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Ho visto lei che incolpa lui, che incolpa lei. Sulle liste d’attesa, la destra è nel pallone e gli stracci volano. Meloni scarica sulle Regioni, Fontana se la prende coi “super burocrati romani” e, per non farsi mancare nulla, chiama pure i carabinieri. Che caos. L’unica cosa in cui sono davvero bravi è il gioco dello scaricabarile . Sulla pelle delle lombarde e dei lombardi.

Liste d'attesa, caos nella destra

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Ieri alla Camera Giorgia Meloni ha detto che le liste d’attesa infinite non sono colpa sua. Ma delle Regioni. Certo, perché gli 800 milioni buttati nei centri in Albania non c’entrano nulla. E nemmeno i tagli del suo governo alla sanità. È sempre colpa di qualcun altro . In Lombardia lo sappiamo bene: quando la destra mette le mani sulla sanità, il risultato è sempre lo stesso. Hai i soldi? Passi avanti. Non li hai? Aspetti. Mesi, a volte anni. Ma attenzione: Attilio Fontana ci tiene a precisare che no, nemmeno lui ha colpe. E allora di chi è la responsabilità? Di Bertolaso? Figuriamoci. Così ora l’ultima trovata è mandare i Carabinieri negli ospedali per capire “cosa non funziona” . Sembra la trama di una fiction. E invece è la realtà. Insomma, a Roma e in Lombardia, quando il gioco si fa duro, la destra inizia con lo scaricabarile . Noi sappiamo bene chi sta mantellando la sanità pubblica. E non ci fermeremo finché non sarà ricostruita, pezzo dopo pezzo. A partire dalla nostra leg...

Meloni mente sulla sanità

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Con che faccia Giorgia Meloni torna in Parlamento per continuare a mentire agli italiani, peraltro proprio sulla sanità, sul diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini? Quasi un anno fa, a pochi giorni dalle elezioni europee, Meloni ha varato un decreto fuffa che non aggiungeva un euro per tagliare le liste d’attesa, oggi in Aula al senato ha fatto il solito scaricabarile, questa volta addossando le responsabilità alle regioni. Anche per i presidenti di regione di destra si è superato il limite: prima Fedriga, ora Zaia . Basta, la smetta di scappare e prenda atto delle conseguenze delle sue azioni: i tagli alla sanità pubblica di questo governo devono finire, ci sono quasi 5 milioni di italiani che non riescono a curarsi . Sulla salute non si scherza, Giorgia Meloni addirittura mente. Elly Schlein

Liste d'attesa, le trovate di Fontana

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Ieri in pompa magna la Regione Lombardia firma un protocollo con i NAS per "monitorare" i tempi d’attesa nelle strutture sanitarie . Dopo anni di disastri, progressiva continua privatizzazione, con cittadine e cittadini lasciati mesi – quando va bene – in lista d'attesa per una visita, Fontana e Bertolaso scoprono che c’è un problema. E invece di assumersi la responsabilità politica di una sanità che hanno volutamente smontato pezzo per pezzo, chiamano i Carabinieri per controllare cosa? Se i ritardi sono colpa dei cittadini? Un atto che sa più di scaricabarile che di soluzione. Perché i dati sui tempi d’attesa li conosciamo già, li denunciano ogni giorno pazienti, medici e operatori esasperati. E la verità è che in Lombardia curarsi sta diventando un privilegio per chi può permettersi la sanità privata . Il resto? Resta in attesa. Anche oggi, mentre si firma l’ennesimo protocollo di facciata. C'è bisogno dei Nas che controllano affinché il problema sia risolto, alt...

Fontana fa ammalare la sanità pubblica

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La discesa al sesto posto della Lombardia nella classifica nazionale sulla qualità dei servizi sanitari è una figuraccia per la Giunta Fontana e un danno per le persone e le loro vite. Negli anni abbiamo perso decine di milioni che la Regione non potrà investire in ospedali, medicina territoriale e prevenzione. Un danno che pesa ancora di più se si pensa che il bilancio della sanità lombarda vale ben 18 miliardi l’anno. Ma i numeri parlano chiaro: undicesimo posto per la sanità territoriale, proprio il settore che avrebbe dovuto essere potenziato dopo la pandemia. Invece niente. La Giunta Fontana ha preferito continuare sulla strada della privatizzazione non guidata dal pubblico, abbandonando il territorio, trascurando la medicina di prossimità. Non basta bollare come “puttanate” i dati pubblicati dal Ministero della Salute. Fontana dovrebbe prendersi le sue responsabilità. Il Partito Democratico crede in un modello diverso, in cui la sanità pubblica sia davvero universale, accessibi...

Bloccato un emendamento contro la sanità pubblica

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Grazie al muro che abbiamo fatto come opposizioni, anche con le associazioni e i sindacati, abbiamo bloccato il tentativo, un altro, della destra che governa di privatizzare ulteriormente la sanità pubblica . La sanità pubblica non va smantellata e noi continueremo a batterci in questa direzione. Stavano provando a scaricare le rette delle persone non auto sufficienti sui comuni e sulle famiglie, stavano provando ad allargare gli spazi per le assicurazioni private e il muro che abbiamo fatto li ha fermati. Ma ci riproveranno, quindi dovremo continuare a difendere la sanità pubblica e universalistica dai tagli e della privatizzazione di questa destra. Elly Schlein

PNRR, un governo incapace

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“Il PNRR è una straordinaria opportunità di futuro per l’Italia e fa male vedere come l’incompetenza del governo di Giorgia Meloni la stia sprecando, come conferma la relazione della Corte dei Conti. I  ritardi e le maggiori criticità sono proprio lì dove il PNRR serve di più, ovvero nelle azioni di riduzione delle disuguaglianze, come il welfare, la sanità pubblica, l’istruzione ”.  Lo dichiara la Segretaria  Elly Schlein , che aggiunge:  “Sono a rischio case della salute, nidi e alloggi universitari, ma pure infrastrutture ferroviarie e idriche, così come gli aiuti alle imprese per cui il Governo ha tardato mesi e cui è complicatissimo accedere. Ma chiedo quindi a Giorgia Meloni: chi ha ragione tra il ministro Giorgetti, che sembra sia pronto a chiedere il rinvio di un anno rispetto alla scadenza del 2026, e il ministro Foti, che oggi ci vuole far credere che va tutto bene? Questa confusione, con i ministri che si smentiscono a vicenda, è la dimostrazione che anche...

Sanità, la mobilitazione del PD

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Da qualche giorno è iniziato in Consiglio Regionale l'iter di discussione della nostra proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare in meglio la sanità. Il PD non si ferma ed è ripartito il giro per gli ospedali e i presidi sanitari delle nostre province per ribadire la nostra linea: il diritto alla salute non può essere trascurato, la regione e il Governo devono cambiare rotta, ora. Venerdì scorso a Pavia, ieri nelle province di Mantova e Monza Brianza. Chiediamo una gestione diversa del servizio sanitario, più pubblico, più accessibile, che sia veramente per tutte e tutti .

La battaglia continua, in aula e in piazza

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Ora il gioco si fa duro, in aula e in piazza. La nostra proposta di legge di iniziativa popolare per una sanità pubblica al servizio di tutte e tutti è arrivata sul tavolo della Commissione Sanità del Consiglio regionale. Abbiamo le carte per ribaltare quel sistema voluto dalla destra che arricchisce il privato e costringe le lombarde e i lombardi a tempi d’attesa infiniti per una visita medica, e soprattutto a quel bieco ricatto del “Vuoi curarti? Paga!”. Una cosa è certa: non è una battaglia che si può combattere solo nelle aule del Consiglio. Continueremo a portarla avanti piazza per piazza, strada per strada , come oggi a Pavia e come faremo nelle prossime settimane in ogni capoluogo lombardo. Servono subito cure accessibili per tutte e tutti, in tempi brevi e certi. Partito Democratico della Lombardia

I cittadini bocciano la sanità lombarda

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Un lombardo su due giudica negativamente la sanità regionale , trent'anni di amministrazione del centrodestra ci hanno portati qui. Lo dice YouTrend : la realtà è fatta di liste d’attesa infinite, carenza di personale e un sistema che favorisce il privato invece di garantire cure per tutti. Il 56% dei cittadini boccia la gestione sanitaria della Regione , il 57% accusa direttamente Fontana per le lunghe attese, mentre il 62% denuncia il peso eccessivo del privato. La favola della “migliore sanità d’Italia” è finita. I dati del Ministero lo confermano e, per la prima volta, lo dicono anche i cittadini: la destra ha fallito. La giunta Fontana ha costruito un sistema che abbandona i lombardi a se stessi, dove chi può pagare si cura e chi non può resta in attesa . La causa è anche uno smantellamento della prevenzione che, non facendoci ammalare, oltre a fare risparmiare, migliora la qualità della vita delle persone. Noi non ci fermiamo. Abbiamo raccolto 100.000 firme per presentare una...

Un ricordo, un impegno

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Oggi ricordiamo uno dei periodi più drammatici della nostra storia recente. La pandemia ha segnato profondamente il mondo intero e anche la nostra Brugherio . Non dimentichiamo. Non dimentichiamo il dolore di quei giorni, l’isolamento, le ambulanze senza sosta, le corsie degli ospedali piene. Un momento di memoria, ma anche di consapevolezza: la sanità pubblica deve essere difesa e rafforzata , perché nessuno debba più trovarsi solo davanti a una tragedia simile. La memoria deve essere un impegno, non solo un ricordo. Noi non dimentichiamo.

Per cambiare la sanità lombarda

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Sabato si è conclusa la due giorni organizzata dal Gruppo PD in Consiglio Regionale e fortemente voluta da Pierfrancesco Majorino e Carlo Borghetti . Lo scorso anno raccoglievamo le firme per la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, che è finalmente stata calendarizzata, per cambiare la sanità in Lombardia che non garantisce più universalità, accesso in tempi dignitosi, presenza dei servizi territoriali . Questa foto racconta bene di quanto le lombarde e i lombardi si sentano abbandonati da una regione dove siamo sotto il costante ricatto del dover pagare per poter avere un diritto, quello di curarsi, che la nostra Costituzione chiede di garantire. La Lombardia, con l’ambizione di tornare a essere locomotiva d’Italia, non può accettare di avere un sistema sanitario che anche così tante cittadine e cittadini vedono come totalmente inadeguato. Da questa settimana, nell’aula del Consiglio e nelle mobilitazioni, torneremo a chiedere una sanità pubblica che rimette al centro le ...

La salute è un diritto

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"Speculare sulla sanità è da imbecilli." Lo ha detto il Presidente Attilio Fontana. Siamo d’accordo con lui e speriamo che lo ricordi al governo, a se stesso e alla sua giunta. Al Governo che ha appena approvato un emendamento per tagliare del 50% i fondi per gli ospiti delle RSA e alla sua giunta che ci ha fatto assistere a un vergognoso balletto sul fine vita, sul dolore delle persone. Nell’evento “ La salute è un diritto ”, organizzato dal Gruppo PD Lombardia , ricordiamo che la sanità non è solo una voce di bilancio che la destra continua a tagliare, ma riguarda la vita delle persone, il benessere collettivo, il modello di società che vogliamo costruire. Eppure, stiamo assistendo alla progressiva "lombardizzazione" della sanità a livello nazionale: un sistema consolidato in 30 anni di governo della destra, che oggi impone a tutti la scelta tra liste d’attesa infinite o cure private a pagamento. La Lombardia ha sempre rivendicato il ruolo di locomotiva d’Italia, ...

Una privatizzazione senza scrupoli

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Senza scrupoli. La corsa alla privatizzazione della sanità pubblica di Fratelli d’Italia non si ferma nemmeno davanti a patologie croniche come l’Alzheimer. Vogliono spostare il 50% del costo delle prestazioni di lungo-assistenza sulle spalle delle persone malate e delle loro famiglie. È un attacco senza precedenti al diritto costituzionale alla salute. Ci opporremo con tutte le nostre forze.

PMA: più possibilità, meno ostacoli

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Nonostante in Lombardia la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) rientri tra le prestazioni che tutte le Regioni sono obbligate a fornire ai cittadini, la giunta fatica a rendere agevole l’accesso a questa pratica : i centri pubblici per la fecondazione eterologa sono pochi e mal distribuiti, con intere province scoperte, come quelle di Lecco e Sondrio. Le attese sono lunghissime e questo penalizza tutte quelle coppie che vogliono accedere a questo percorso complesso. In Aula, la nostra Consigliera Regionale Paola Bocci ha chiesto all’Assessore Bertolaso un impegno chiaro: servono più centri pubblici e convenzionati, tempi di attesa ridotti e una distribuzione più equa dei servizi sul territorio. Nonostante le risposte poco concrete dell’Assessore, il PD continuerà a vigilare affinché la Regione garantisca davvero un miglioramento dell’accesso alla PMA per tutte e tutti. Continueremo a chiederemo alla Regione di verificare l’efficacia degli interventi promessi. Il diritto a divent...

La seconda conferenza regionale sulla sanità

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Liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso, medici e infermieri allo stremo. La sanità lombarda è in emergenza e la destra continua a tagliare e privatizzare. Ma c'è un'alternativa . Il 14 e 15 marzo ne parleremo alla conferenza regionale organizzata dal Gruppo PD Lombardia presso la Fondazione Feltrinelli, " La salute è un diritto! ". Un confronto aperto con medici, infermieri e professionisti del settore per costruire insieme un servizio sanitario più giusto e realmente centrato sulle persone. Venerdì sarà con noi anche Elly Schlein . Un’occasione per proporre soluzioni concrete e dare voce a chi ogni giorno vive e subisce le conseguenze di queste scelte politiche sbagliate. Scopri il programma e registrati qui . Con la salute non si scherza. Facciamo sentire la nostra voce.

La sanità lombarda è in caduta libera

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La sanità lombarda è in caduta libera. E la responsabilità è solo della destra. Quella destra che ha governato la nostra regione negli ultimi 30 anni. Quella destra, oggi guidata da Fontana, che ha smantellato la sanità pubblica a favore di quella privata , sempre e solo a scapito dei cittadini e del personale sanitario. Sta tutto nei dati del Ministero della salute: il nostro sistema sanitario regionale è settimo in Italia , con buona pace di chi si ostina a millantare eccellenze e vecchie glorie. Insomma, vuoi curarti? Paga! I lombardi spendono in media più di mille euro l’anno per visite ed esami. E la vera eccellenza che c’è, ovvero infermieri, medici e professionisti della sanità, è in fuga. Più di un medico su due si dice insoddisfatto delle proprie condizioni di lavoro e più di uno su quattro è pronto a mollare entro l’anno. Fontana, che si fa? Noi vogliamo cambiare .