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La legge "Schlein" per salvare la sanità lombarda

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Secondo diverse ricerche, la Lombardia è la regione che ha perso più posizioni in termini di qualità dell’assistenza sanitaria pubblica. Questa situazione è inaccettabile, è necessario un enorme passo in avanti.  L’unico modo per placare la dilagante privatizzazione della sanità è investire ingenti risorse nel pubblico. Per questo sosteniamo a pieno la proposta della segretaria Schlein di aumentare la spesa sanitaria, portandola al 7.5% rispetto al PIL. Ciò significherebbe compiere un primo passo necessario per garantire il diritto alla salute, non tanto per la qualità delle prestazioni ma piuttosto per l’effettivo accesso alle cure.  Non ci abitueremo mai all’idea che cittadini e cittadine debbano essere costrette a pagare per una visita medica. Per questo rimaniamo in prima linea e continuiamo a lottare, dentro e fuori dalle istituzioni, per una sanità accessibile a tutte e tutti!

Vogliamo fatti, non parole

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Parole, parole, parole.  In Consiglio e ai giornali l'amministrazione non fa che rilasciare proclami su proclami, che non hanno riscontro nella realtà e che non trovano poi seguito in ambito amministrativo.  Per questo i membri della Commissione lavori pubblici appartenenti alla PD e alla coalizione progressista, unica vera e credibile alternativa alla destra, hanno chiesto una seduta di aggiornamento su diversi temi attuali o progetti annunciati e poi abbandonati: lo stato di manutenzione del centro benessere della piscina comunale e del centro sportivo, la situazione della palazzina poliambulatorio di viale Lombardia e della Casa di Comunità da attivare in via Kennedy, la riapertura dell'asilo nido all'Edilnord, la realizzazione della tensostruttura presso il Centro Cremonesi, gli indirizzi sul servizio di gestione integrata delle aree verdi e del centro sportivo, i lavori per i certificati di prevenzione incendi delle scuole, il programma efficientamento energetico immob

Meloni punta sui novax

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Fratelli d’Italia candida novax alle elezioni europee e taglia i fondi alla sanità pubblica. Dalla pandemia avremmo dovuto tutti trarre una lezione: la politica non può fare a meno della scienza e l’Italia non può fare a meno del Servizio sanitario nazionale, universalistico e gratuito per tutti e tutte. Invece in un anno e mezzo di governo le uniche due iniziative di Giorgia Meloni sulla sanità sono state negare i diritti alle donne e mettere in lista i negazionisti del Covid.

Per Bertolaso la sanità è un gioco

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La sanità lombarda ormai è diventata un difficile (e per nulla divertente) gioco da tavolo.  Ora Bertolaso ci fa pescare la carta degli “imprevisti”: vuoi ancora ricevere le ricette sul telefono o via email? Devi dare nuovamente il consenso sul portale regionale, ma, ulteriore imprevisto, il portale non funziona!  Potremmo divertirci tutti assieme, se solo non fosse in gioco la salute di cittadine e cittadini.  Questa Giunta dimostra giorno dopo giorno la propria incompetenza. Non chiediamo tanto, vogliamo un sistema sanitario che funzioni, che non lasci nessuno indietro, senza liste d’attesa chilometriche. Bertolaso, Fontana, smettiamola di giocare, non è più divertente. Iniziamo a risolvere i problemi delle persone.

Promesse che durano meno di una settimana

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Meno di una settimana: ecco quanto è bastato all’Assessore Bertolaso per rimangiarsi la parola data.  Mercoledì scorso prometteva il CUP unico per un terzo dei lombardi entro l’estate, oggi invece dichiara che entro fine giugno verrà attivato, in via sperimentale, il CUP nell’ASST Franciacorta.  Ma i cambi di rotta arrivano da lontano: già nel 2016 Fontana prometteva un CUP unico, a maggio dello scorso anno la promessa era di attivare il servizio entro gennaio, poi a ottobre il cambio, pronto alla fine del 2026, infine, dalle ultime dichiarazioni, all’inizio del 2025 saranno incluse dieci strutture in tutto.  Un continuo e variabile ridimensionamento degli obiettivi. Ma lo sappiamo, sul CUP e sulla sanità la destra lombarda sembra vivere in un altro mondo. È fondamentale che il CUP integri tutte le strutture pubbliche e private convenzionate, altrimenti, con poche strutture, non serve a nulla.  Chissà se le migliaia di cittadine e di cittadini che in pochi giorni hanno firmato ai nostr

Sulla sanità la destra mente agli italiani

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Nel Documento di Economia e Finanza, sulla spesa sanitaria, il Governo mente agli italiani. Dicono di fare il “più grande investimento in sanità pubblica”, ma non è così e i dati li smentiscono. Hanno provato, con un artificio contabile degno di un azzeccagarbugli, a spostare voci di spesa qua e là per dare la bugia in pasto alla propaganda. La realtà è che la spesa sanitaria scenderà fino al 6,2% in confronto al PIL, che ci sono 3,6 miliardi di euro in meno rispetto alla nota di aggiornamento del DEF del 2023, e che l’Italia è ultima tra i Paesi del G7. Nel frattempo aumentano le liste d’attesa, le diseguaglianze fra nord e sud e il numero di famiglie che rinunciano a curarsi. Stanno togliendo agli italiani il diritto alla salute e, nel farlo, li prendono anche in giro.

Un tradimento alla Costituzione

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“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.  Giorgia Meloni tradisce la Costituzione tagliando i fondi al servizio sanitario nazionale. Più che una patriota, un’irresponsabile al governo.

4,5 milioni di italiani rinunciano a curarsi

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In Italia 4,5 milioni di persone rinunciano a curarsi a causa dei tempi infiniti delle liste d'attesa per esami diagnostici. Chi può permetterselo si affida ai privati. Con i tagli alla sanità la destra sta creando cittadini di serie A e di serie B: il diritto alla salute è garantito solo dal portafoglio. Serve invertire la rotta rialzando la spesa sul PIL al 7%, investendo sulla sanità territoriale e di prossimità, sul rinnovo dei contratti e l'assunzione di nuovo personale, sulla messa in sicurezza delle strutture, sull'innovazione tecnologica. Ci sarebbero, a disposizione, anche i fondi PNRR. Che però il Governo Meloni preferisce destinare alle associazioni antiabortiste nei consultori.

Raccolta firme per la sanità, un ottimo inizio!

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La raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulla sanità lombarda è partita a Brugherio con una grande partecipazione, superando le previsioni che il PD regionale aveva sul nostro Comune: più di 150 firme in poche ore di gazebo.  Vogliamo mandare un messaggio chiaro alla destra in regione: basta con le liste di attesa, lo squilibrio fra pubblico e privato e la mancata sostituzione dei medici di base. Su questo torneremo con nuove date per la raccolta firme a inizio maggio.  Questo finesettimana siamo stati nelle piazze, nelle strade, tra la gente. Un percorso che parte oggi e proseguirà nei prossimi mesi e anni. Per costruire insieme giorni migliori!

Basta parole, servono azioni concrete

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Dopo decenni di malagestione della sanità e di briciole alla disabilità, Bertolaso e Lucchini scoprono che qualcosa non va e ora promettono di fare quello che non sono riusciti a fare in questi anni.  Lo diceva il PD in Consiglio Regionale un mese fa: com’è possibile che una Regione come la Lombardia non riesce a stanziare le risorse necessarie per garantire ai più fragili e alle loro famiglie un supporto adeguato?  Dopo le proteste di tutto il mondo della disabilità che noi sosteniamo pienamente Bertolaso si sveglia e dice che "L'Assessore Elena Lucchini sta facendo un lavoro straordinario sul tema della disabilità, in mezzo a mille difficoltà e a bilanci che conoscete bene e sicuramente nei prossimi giorni questo problema di contributo finanziario ulteriore sarà risolto" e che "entro l'estate un terzo dei lombardi usufruirà dei CUP".  Promesse del genere non ci illudono. Vorremmo ricordare a Bertolaso che la destra governa la Regione da 30 anni e se i fond

Raccolta firme per la sanità, vi aspettiamo!

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Inizia  la raccolta firme a Brugherio per la revisione della sanità regionale! In questi giorni partono i banchetti in città per portare avanti la raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per ricostruire la sanità lombarda. Una grandissima mobilitazione che ci vedrà impegnati strada per strada in questo fine settimana, per incontrare cittadine e cittadini e lottare per salvare una sanità demolita da 30 anni di cattiva gestione della destra: una battaglia giusta, una battaglia di tutti e per tutti. Vi aspettiamo domani al mercato cittadino e domenica in piazza Roma, dalle 10:00 alle 12:30 per firmare!

Chi ha ragione?

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Assessore Nava, chi ha torto e chi ha ragione?  La domanda sorge spontanea. L'Assessore aveva esordito così il 26 marzo, nell'esporre la motivazione della bocciatura della Mozione da noi presentata contro i tagli al fondo disabilità operati da Regione. Come se i diritti possono argomenti su cui fare polemica, come se una faccenda così delicata possa ridursi chi ha torto e chi ha ragione.  Ieri mattina diverse associazioni si sono riunite a Miliano per manifestare contro i tagli. Per difendere un diritto, quello alla dignità e all'autosufficienza. Anche a loro l'Assessore vuol chiedere chi ha torto e chi ha ragione?  Assessore Nava, ce lo dica ora: chi ha torto e chi ha ragione?

Fontana, ascolta questa piazza!

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Fontana, ascolta questa piazza!  Questa mattina eravamo in tantissimi a manifestare contro i tagli della Giunta ai sussidi per le persone con disabilità e per i caregiver. Centinaia di famiglie e associazioni, un’unica voce per chiedere di stanziare subito i dieci milioni di euro necessari: non è accettabile che solo una minima parte delle 700 domande che vengono presentate ogni anno venga accolta.  Nel frattempo il gruppo dem in Consiglio Regionale, insieme a tutte le opposizioni, ha deciso di abbandonare l'aula in segno di protesta contro l'indifferenza della destra lombarda verso le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni. È inaccettabile che le grida di dissenso provenienti dalla piazza durante la manifestazione contro i tagli alle disabilità siano cadute nel vuoto, ignorate dalla maggioranza e dalla giunta Fontana. Un’arroganza mai vista da parte di chi dopo aver tagliato i fondi e non ha nemmeno il coraggio di ascoltare: la richiesta di dialogo avanzata

L'ipocrisia della destra

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I disturbi alimentari colpiscono sempre più giovani in Italia e stanno diventando una delle principali cause di morte dopo gli incidenti stradali. Non possiamo rimanere a guardare. Per questo martedì 26 marzo il nostro Capogruppo, Carlo Polvara , ha presentato una mozione in Consiglio Comunale per chiedere all'amministrazione di attivarsi per chiedere al Governo di ripristinare integralmente il fondo di contrasto a questi disturbi e organizzare iniziative per la cittadinanza. La mozione, ovviamente, è stata affossata dal centrodestra senza peraltro dare particolari motivazioni al voto contrario.  In questi giorni scopriamo la determinazione numero 204 del 10 aprile, che ha per oggetto la realizzazione di un evento di sensibilizzazione sui disturbi dell'alimentazione. È davvero molto curioso che l'amministrazione dopo aver bocciato in Consiglio la nostra proposta, ora si attivi per renderla esecutiva. Se la scelta è dovuta a un ripensamento, seppur tardivo, siamo contenti di

Tagli sulle disabilità, tutti in piazza

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Martedì prossimo, 16 aprile, il PD lombardo sarà ancora in piazza con le tante associazioni di persone con disabilità e con le loro famiglie per manifestare contro i tagli della giunta Fontana. Chiediamo di stanziare in tempi brevi dieci milioni di euro, necessari per cancellare definitivamente i tagli dei sussidi e per garantire a tutte le persone con disabilità un sostegno adeguato per l’assistenza. Ogni anno sono circa 700 le nuove domande di sostegno, ma allo stato attuale solo una minima parte potrà essere accolta. La maggior parte delle persone, con elevati bisogni di assistenza, sarà costretta ad attendere in lista d’attesa. Ma la cosa più grave è che si deve attendere la morte di un altro beneficiario. Continueremo la nostra battaglia contro questa follia e per non lasciare indietro nessuno. L’appuntamento è per martedì 16 aprile, alle 11.00 di fronte al Pirellone a Milano. Noi ci saremo.

Al via la raccolta firme per la sanità!

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È ora di dire basta all'attacco della destra alla sanità pubblica e al diritto alla salute delle persone! È partita la mobilitazione di raccolta firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare per una nuova sanità lombarda: dopo anni e anni di malgoverno regionale che ha favorito i privati a discapito della sanità pubblica, è ora di rimettere al centro la medicina territoriale, i consultori, i servizi per la salute mentale. È ora di tornare a investire sulla prevenzione, tagliare le insopportabili liste di attesa, di valorizzare il personale sanitario e rimettere il privato al servizio del pubblico (e non viceversa). È ora di dare risposte chiare e concrete alle cittadine, ai cittadini e i loro bisogni. Nelle prossime settimane saremo nelle strade e nelle piazze di Brugherio per raccogliere le firme secondo questo calendario: - sabato 20 aprile, dalle ore 10:00 alle ore 12:30, al mercato comunale, all'altezza dell'incrocio fra via Kennedy e via XX

Per la destra la salute degli italiani non è una priorità

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Nonostante la decisa presa di posizione della Conferenza delle Regioni, che è arrivata a minacciare il ricorso alla Corte costituzionale se non si fossero recuperate le risorse per la messa in sicurezza degli ospedali, il Governo e la maggioranza hanno respinto l’emendamento del PD soppressivo del taglio di 1,2 miliardi destinati agli investimenti per la sanità previsti nel Piano Nazionale Complementare.  Nessuna garanzia è stata data alle Regioni, che in molti casi hanno già assunto impegni vincolanti a valere su quei fondi, sulla possibilità di finanziamenti alternativi.  L’ennesima dimostrazione del disinteresse di questo Governo per la salute dei cittadini e per il futuro della sanità pubblica.

Liste d'attesa, per la destra vanno bene così

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La destra in Consiglio Regionale ha bocciato la mozione presentata dal PD per aumentare le risorse sanitarie messe a disposizione dallo Stato al 8% del PIL. L’ennesimo duro colpo per coloro che speravano in un impegno concreto per migliorare il servizio sanitario. La proposta rappresentava una possibilità concreta per incidere realmente sul taglio delle liste d'attesa e dare risposta alle nuove sfide e ai nuovi bisogni di cura e assistenza. Questa destra sembra non voler affrontare il dibattito sulla sanità per non mettere in discussione il loro modello sanitario basato sul ricatto: “vuoi farti curare, paga”. Nonostante i continui tagli, nel frattempo c’è un modo per far valere i propri diritti e far rispettare le tempistiche indicate nelle ricette mediche. È possibile usufruire del RUA, il responsabile unico aziendale, la figura interna a ogni azienda ospedaliera che lavora per garantire l’assistenza nei tempi previsti dall’impegnativa. In base alla delibera regionale del 2019 puo

Una destra non credibile

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L’attenzione alla disabilità e ai disturbi dello spettro autistico è una cosa seria, è un tema che richiede impegno costante, attenzione e i fondi necessari per aiutare le famiglie e i caregiver.  La giunta Fontana non solo se ne lava le mani durante tutto l’anno, ma utilizza le ricorrenze come passerelle suscitando la giusta ira di chi in questi anni ha visto arretrare i propri diritti e ha subito i tagli ai sostegni da parte di Regione Lombardia. La destra non è credibile e i lombardi lo sanno.  Noi continueremo a dare battaglia, al fianco delle associazioni e delle persone più fragili.

Tagli alla sanità, Regioni in rivolta

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Prima l’appello dei 14 esperti, poi l’allarme della Ragioneria dello Stato, infine il monito della Conferenza delle Regioni: basta tagliare sulla sanità.  Il Governo, nel decreto PNRR, taglia 1,2miliardi, ridimensionando al 6,2% la spesa sanitaria in confronto al PIL. Questo significa liste d’attesa più lunghe, meno medici e infermieri, meno strutture sul territorio, meno medicina di prossimità, meno lavori di messa in sicurezza e ammodernamento degli ospedali. Una scelta folle, che rischia di far collassare il sistema sanitario nazionale.  L’unico "pregio" di Meloni è stato quello di unire i Governatori, di centrosinistra e centrodestra, nella critica agli scellerati tagli. Facciano un passo indietro e garantiscano l’accesso universale alle cure per tutte e tutti.  Anche Fedriga, Governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, si è scagliato contro i tagli alla sanità del Governo Meloni.  Fratelli d'Italia, sicuri che siamo noi a “mistificare la realtà”?