Dalla Lega un autogol populista
Ieri l’europarlamentare della Lega Nord Matteo Salvini ed alcuni sindaci leghisti, fra cui il sindaco di Verona Flavio Tosi, hanno chiesto a tutti gli amministratori di non far pagare l’Imu ai cittadini del nord.
Matteo Salvini, eurodeputato leghista e vicesegretario della Lega Lombarda, in particolare, chiede agli amministratori leghisti e non solo di non far pagare l'Imu ai cittadini del Nord: «Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 permille. Quindi, legalmente, stiamo già impegnando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa»
Il tesoriere del Partito Democratico, Antonio Misiani, ci racconta invece come il boicottaggio dell'Imu sia un vero e proprio errore.
Basta leggere con un minimo di attenzione il decreto Monti per capire che l'unico effetto concreto di questa alzata d'ingegno "padano" sarebbe quello di privare i Comuni di risorse essenziali per i loro bilanci, mettendoli definitivamente in ginocchio. La Lega la smetta con il populismo e dia una mano in Parlamento per migliorare le leggi, se ci riesce. E’ così che funziona in un Paese civile.
Se una legge non è ritenuta giusta ci si batte nelle sedi preposte per cambiarla, non si invitano i cittadini alla disobbedienza. Tanto più se questi inviti alla rivolta arrivano da parte di chi ha gravi responsabilità per la situazione in cui versa il Paese.
La Lega non riuscirà con queste sceneggiate
a far dimenticare ai cittadini che ha governato
per otto anni degli ultimi dieci.
a far dimenticare ai cittadini che ha governato
per otto anni degli ultimi dieci.
Della stessa opinione l'Eurodeputata Debora Serracchiani sul suo blog: "La Lega è pienamente corresponsabile della condizione prefallimentare cui sono arrivati i conti pubblici dello Stato italiano, che ha governato dal 2008 con largo potere di interdizione".
E’ ovvio perciò che oggi i capi del Carroccio facciano di tutto per provare a sganciarsi da quell’esperienza che li ha visti fallire su tutti i fronti, a cominciare dalla loro punta di lancia: il federalismo fiscale al cui interno era stato previsto proprio l’Imu.
Nel momento in cui tutto il Paese fa uno sforzo per salvarsi, i capi leghisti hanno scelto di remare contro, puntando con incoscienza sul tanto peggio tanto meglio. Invocare la secessione, l’uscita dall’euro o il sabotaggio delle tasse significa impegnarsi per la rovina di tutta l’Italia e quindi anche del nord.
Infine Stefano Fassina, responsabile economico del PD, descrive la proposta come l'ennesima sceneggiata populista: «Penso che le leggi vadano sempre rispettate e se non piacciono si cambiano. Anche noi siamo per modificare l'Ici-Imu sulla prima casa, affinchè i redditi più bassi non la paghino. Stiamo facendo questo lavoro in Parlamento».
DoppiaM