Umiliati in Europa. Adesso l'Italia rischia davvero
E' fissato per le 18 di oggi il Consiglio dei Ministri straordinario, chiamato a varare le misure strutturali richieste ieri a gran voce dall'Unione Europea, al termine del consiglio europeo a Bruxelles.
L'Irlanda sta uscendo dalla crisi, il Portogallo va nella giusta direzione, la Spagna, grazie alle politiche del Governo Zapatero e del senso di responsabilità dell'opposizione «non è più in prima linea».
Sono Italia e Grecia ad aggravare la crisi dell'eurozona
e spetta a questi due Paesi fare quello che va fatto,
«fare i propri compiti» e assumersi le proprie responsabilità.
e spetta a questi due Paesi fare quello che va fatto,
«fare i propri compiti» e assumersi le proprie responsabilità.
I paesi dell'Eurozona sono pronti a tendere una mano all'Italia, ma gli aiuti non arriveranno se il Governo non si dimostrà pronto ad assumersi le proprie responsabilità.
È questo il messaggio scandito a chiare, chiarissime lettere dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, nel corso delle conferenza stampa nel palazzo Lipsius a Bruxelles, dove si svolgono gli incontri del Consiglio europeo dei 27 e poi quello più ristretto dei 17 sulla crisi dell'euro.
Durante una conferenza stampa congiunta a Bruxelles, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy si sono sentiti chiedere se Berlusconi li ha rassicurati sui provvedimenti contro la crisi che prenderà il governo italiano. I due sorridono già durante la domanda, poi si guardano e il sorriso diventa una risata collettiva della sala stampa. Poi Sarkozy risponde e dice di avere fiducia «nel senso di responsabilità di tutte le istituzioni italiane, politiche, finanziarie ed economiche».
Il siparietto tra Merkel e Sarkozy
rivela il vero sentimento dell'Europa nei confronti del nostro Paese,
a causa delle indecisioni del Governo Berlusconi.
E’ odioso essere commissariati, essere cittadini di uno Stato a sovranità limitata, a cui premier stranieri dettano l’agenda delle riforme e impongono tre giorni di tempo per dare risposte.
È irritante assistere ai risolini e agli ammiccamenti di Merkel e Sarkozy quando sentono parlare d’Italia e di Berlusconi: ciò non è accettabile ed è irrispettoso.
È umiliante ascoltare che l’Europa ci considera alla stregua della Grecia, anzi - a quanto ci risulta - al vertice di ieri è stato detto che «in questo momento non solo l’Italia è in pericolo, ma è il pericolo».
Il rispetto però ce lo si conquista con la credibilità e mantenendo gli impegni e tutto questo a noi manca da troppo tempo. Siamo il malato d’Europa perché il governo è paralizzato e non riesce a indicare una direzione di crescita e riforme. In tutto il Continente, pur tra mille divisioni, si concorda su una cosa: o il premier italiano cambia improvvisamente marcia o - per il bene di tutti - si fa da parte seguendo l’esempio spagnolo.
DoppiaM