Il Governo spaccato e le risposte da dare all'Europa


Silvio Berlusconi, «l'uomo del fare» abituato a spargere sempre intorno a sé ottimismo, ha ieri esplicitamente ammesso davanti a Giorgio Napolitano le proprie difficoltà.

La situazione si è fatta alquanto pesante dopo che a Bruxelles è stato detto a Berlusconi che il problema è lui.

Le richieste europee di interventi strutturali sulle pensioni spaccano l'asse Bossi-Berlusconi, con la Lega Nord che si oppone, minacciando la sopravvivenza stessa dell'esecutivo. Alla fine di una giornata convulsa, ieri il Consiglio dei ministri straordinario è terminato senza assumere alcuna decisione.

La matassa è difficile da sciogliere,
in ballo c'è la tenuta del governo.

Si prepara una terza manovra, le prime due non sono bastate a ridare fiducia agli italiani e nell’Italia. Un decreto di sviluppo, è la promessa. Un provvedimento “ordinato” da Merkel e da Sarkozy all’ultime vertice di Bruxelles, è la premessa. Una riforma definitiva e soprattutto equa del sistema pensionistico e un insieme di misure in grado di far ripartire la crescita, è la speranza.

Ma, a giudicare dalla prima bozza circolata fra i ministri, c’è ben poco su cui sperare

Il Presidente Napolitano ieri ha incalzato il Premier: allora, come pensate di superare l'impasse? Che cosa andrete a dire a Bruxelles, mercoledì? Avete un accordo per un pacchetto di provvedimenti strutturali? E soprattutto: li condividete, tra voi della maggioranza? Potete assicurare questa coesione? Badate che le risposte devono essere responsabili, quindi all'altezza del nostro ruolo in Europa.

Il segretario del PD, Pierluigi Bersani, nel presentare le proposte del PD, ieri ha ricordato che "abbiamo assistito a tre anni di assoluta mancanza di riforme e di idee; a tre anni che non hanno prodotto equità; a tre anni di totale assenza di dignità che ci hanno portato a dove non dovevamo essere. Siamo esposti alla crisi e, purtroppo, siamo considerati il rischio per l'Europa e per il mondo”.

“Abbiano perso la stima e il rispetto internazionale. Siamo stati derisi e questo è inaccettabile. Ma gli italiani non sono Berlusconi e vanno rispettati! E naturalmente devono però far tutto ciò che è in loro potere per esserlo”.

Non è credibile che chi non ha fatto nulla per tre anni,
domani mattina faccia ciò che serve.

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