Le proposte alternative ci sono!


"Sapete solo dire di NO". "Proposte, non proteste!". "Ma voi come la pensate su...". "Dite quello che fanno di buono". "Smettetela di lamentarvi e fate qualcosa anche voi".

Sono affermazioni ormai sentite mille e mille volte, a livello nazionale, ma anche a livello locale. Sono le affermazioni di chi rimprovera all'opposizione la volontà solo di contestare, di non riconoscere che ci sono cose buone in quello che fa la maggioranza, di lamentarsi senza avanzare proposte.

Quasi sempre, queste sono affermazioni che non rispecchiano la realtà.

Le proposte alternative ci sono, non c'è mai la sola protesta. Quello che manca è la capacità dell'interlocutore di maggioranza di raccogliere queste proposte.

Facciamo un esempio rispetto alla manovra,
approvata ieri sera con la fiducia.

Un solo esempio può bastare, perchè chi avesse voglia di leggersi tutte le proposte alternative formulate dal PD, che avrebbero mantenuto i saldii senza mettere le mani nelle tasche degli italiani onesti, può poi andare qui a leggere tutta la documentazione.

Un solo esempio, dicevamo, che racconta Ravinia Livara su Repubblica.it (qui)

In commissione bilancio alla Camera, mentre si discutevano gli emendamenti del PD, alcune proposte sono sono state giudicate interessanti anche da PDL e Lega. Una, in particolare, è piaciuta al presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti, autorevole esponente della Lega, vicino al ministro Maroni.

Si tratta di un emendamento firmato dal capogruppo dei Democratici in commissione, Pier Paolo Baretta, che obbligherebbe il governo italiano a seguire la strada già percorsa di recente da Germania e Gran Bretagna: stringere un accordo fiscale con la Svizzera, per stanare chi ha portato i propri capitali nella confederazione elvetica per sfuggire all’erario costringedolo a pagare le tasse. Una soluzione semplice, percorribile, una seria stangata agli evasori.

Secondo le ultime stime i capitali italiani non dichiarati e portati in Svizzera dovrebbero oscillare tra i 130 e i 230 miliardi di euro e dunque lo stesso accordo frutterebbe alle nostre dissestate casse statali tra i 5 e i 9 miliardi, sia pure una tantum. Insomma almeno quanto l’aumento dell’Iva, se non di più.

Perchè allora non seguire l’esempio di Germania e Gran Bretagna? Il ministro dell’Economia Tremonti pare sia ostile a questa soluzione, non si capisce perchè. Giorgetti allora, rassegnato, ha annunciato di non poter votare l'emendamento, perchè la manovra era blindata, ma ha chiesto al PD di trasformare l'emendamento in un ordine del giorno, che impegna il Governo a valutare questa ipotesi in una fase successiva.

Naturalmente sarebbe stato diverso se Giorgetti si fosse imposto, se avesse fatto passare questa proposta come emendamento o se, almeno, in quanto esponente di maggioranza, avesse perorato la causa. Invece ha solo implorato il PD di fare una proposta che lui non può fare, per vincoli di maggioranza...

L'ordine del giorno ieri è passato. Peccato che nella stessa seduta la maggioranza abbia dato l'ok anche ad un ordine del giorno di Scilipoti (sì, proprio lui!) che chiede di riaprire i termini del condono fiscale e del condono edilizio!

Allora, ci sono le proposte alternative, sì o no?

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