Senti che bel vento
Altre considerazioni sul referendum,
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Partecipazione
La partecipazione è il risultato politico di questo voto. Berlusconi, come Craxi, aveva invitato gli italiani a non votare, andando al mare, e gli italiani gli hanno risposto con una giornata di disobbedienza nazionale, scegliendo in massa le urne, dopo quindici anni in cui i referendum non avevano mai raggiunto il quorum, nonostante il governo abbia deportato il referendum nel weekend più estivo possibile, lontanissimo dalle normali stagioni elettorali, e nonostante tutti i tentativi fatti per cambiare in corsa le leggi per impedire il raggiungimento del quorum.
Svolta
Vince il desiderio di un cambio di rotta. È evidente da settimane che il sentimento degli italiani è profondamente cambiato: prevalgono la stanchezza, la nausea, il fastidio per una politica che non ha nella sua agenda nessun tema che incrocia la vita dei cittadini e soprattutto il disincanto verso promesse che non sono mai state realizzate. È l'approdo di un lungo cammino, ostinato e silenzioso, sotterraneo: la manifestazione delle donne, i post-it contro la legge bavaglio, le primarie, il voto delle amministrative. Ecco il cammino che ci ha portati sin qui, 30 milioni di persone alle urne, una vittoria dei cittadini e dell’Italia intera.
Oltre
Non solo un voto contro Berlusconi, ma un voto oltre Berlusconi. La stagione del sultano è finita. Restano in quattro a ballare la sua musica. Bossi che studia come uscirne, e quando. I servi sciocchi e stipendiati. I comprati, che dalla sua caduta hanno solo da perdere. Non vale la pena occuparsi di loro, adesso. Il Paese non si occupa di loro, è oltre. Dei 30 milioni che hanno votato, moltissimi sono elettori di centrodestra, molti altri astenuti che sono tornati a votare, perchè chiamati a riprendersi la delega, a esprimersi finalmente su qualcosa di concreto, che li riguarda.
Insieme
Vince una politica reticolare, a movimento, incentrata sui cittadini più che sulla adulazione del popolo. Cittadini consapevoli, che aggirano l'invasione mediatica del Cavaliere sulle televisioni di Stato, mandano a vuoto l'informazione addomesticata dei telegiornali, si organizzano sulla rete, prendono dai giornali i contenuti che servono di volta in volta, fanno viaggiare in rete materiali ad una velocità e un'intensità che le veline del potere non riescono a raggiungere.
Cittadini giovani, che fanno naturalmente rete e movimento, e in un sovvertimento generazionale e di abitudini diventano opinion leader nelle loro famiglie, portando genitori e amici a votare, chiarendo i quesiti, parlando dell'acqua e del nucleare, spiegando come il legittimo impedimento aggiri l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
Vince, come sostiene Ilvo Diamanti, il bisogno di aggregazione, di solidarietà, di regole, di normalità.
Progetto
Gli italiani sono corsi alle urne pensando al futuro dei loro figli. Lo hanno fatto perché, in tempi di precarietà e di incertezze, hanno rifiutato l’idea che anche l’acqua potesse diventare un bene privato e non più di tutti. La prima responsabilità di chi ha dato una mano a questo straordinario movimento è tradurre in politiche positive l’esito del voto.
Sulla costruzione di un progetto per il Paese
e sul racconto dell’alternativa possibile
il PD continua da oggi la sua attività.
In Italia e a Brugherio