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Senti che bel vento

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Altre considerazioni sul referendum, all'insegna di 5 parole chiave Partecipazione La partecipazione è il risultato politico di questo voto . Berlusconi, come Craxi, aveva invitato gli italiani a non votare, andando al mare, e gli italiani gli hanno risposto con una giornata di disobbedienza nazionale, scegliendo in massa le urne , dopo quindici anni in cui i referendum non avevano mai raggiunto il quorum, nonostante il governo abbia deportato il referendum nel weekend più estivo possibile, lontanissimo dalle normali stagioni elettorali, e nonostante tutti i tentativi fatti per cambiare in corsa le leggi per impedire il raggiungimento del quorum. Svolta Vince il desiderio di un cambio di rotta . È evidente da settimane che il sentimento degli italiani è profondamente cambiato : prevalgono la stanchezza, la nausea, il fastidio per una politica che non ha nella sua agenda nessun tema che incrocia la vita dei cittadini e soprattutto il disincanto verso promesse che non sono ma

Acqua privata? No, grazie. Molto meglio la gestione pubblica!

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In vista dell'appuntamento del 12 e 13 giugno con i referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento , Altraeconomia ha realizzato un dossier che sfata, punto per punto, tutte le false credenze nate intorno alla privatizzazione del servizio idrico italiano . Il dossier si trova qui . Gli acquedotti pubblici non sono affatto dei "colabrodo". E gestione privata il più delle volte fa rima con bolletta salata. Il peggior acquedotto , quello che disperde più acqua, è quello di Roma, affidato ad una società quotata in Borsa. Quanto agli investimenti , per i prossimi 30 anni servono circa 64 miliardi di euro per la manutenzione e l'ammodernamento delle reti idriche di casa nostra. Per fare questi lavori, l e società private scaricheranno l'investimento sulle bollette , come previsto dalla legge. E se i costi di tutti gli investimenti sulla rete acquedottistica finiranno in bolletta, l'unico modo per evitarlo sarebbe pretendere tariffe più basse

Referendum: siamo tutti indispensabili!

La democrazia ha bisogno di tutti. Il 12 e 13 giugno vieni a votare i referendum  su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento.

Referendum: un voto utilissimo!

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Ieri in tv il Presidente del Consiglio ha detto che "i referendum sono inutili e fuorvianti", ma che "il governo si rimetterà alla volontà dei cittadini; l'esito del referendum non ha nulla a che vedere con il governo: se i cittadini non vorranno il nucleare, il governo ne prenderà atto". Nonostante questa dichiarazione, in realtà il Governo lavora ancora al "sabotaggio" del voto : il primo giugno, con una lettera firmata da Gianni Letta, ha chiesto all'Avvocatura generale dello Stato, di "intervenire" all'udienza della Corte costituzionale, perchè la Corte dichiari il referendum inammissibile, quindi non si consenta ai cittadini di esprimersi sul nucleare. Insomma, il Governo questo referendum  non lo vuole proprio celebrare. Un motivo in più, allora, per andare a votare, per dire la nostra su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Un voto utilissimo, quello della prossima settimana. Passaparola!

4 SI. Passaparola!

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Gli spot del PD per i referendum del 12 e 13 giugno su nucleare, acqua e legittimo impedimento. Vai a votare, vota 4 SI e passaparola! DoppiaM

Il 12 e 13 giugno il mare è chiuso! Andate a votare per i referendum!

Referendum sul nucleare, sulla privatizzazione dell'acqua, legittimo impedimento. Dopo che oggi la Cassazione ha deciso che si potrà votare anche per il referendum sul nucleare, ora le incertezze sono cadute. Adesso è il tempo della mobilitazione, per raggiungere il quorum, e consentire di impedire la privatizzazione dell'acqua, la realizzazione delle centrali nucleari, e per ribadire che nel nostro paese la legge è uguale per tutti. Musicisti, scrittori, politici, attori in un video diffuso oggi invitano gli elettori ad andare alle urne il 12 e 13 giugno, per raggiungere il quorum. Passaparola!

Nucleare: lo scippo non riesce. Il referendum si farà!

Il referendum sul nucleare si farà. Lo ha stabilito questa mattina la Corte di Cassazione , che ha accolto la richiesta avanzata da Partito Democratico, IDV e WWF, che chiedevano di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto legge omnibus. La decisione della Cassazione punisce il tentativo maldestro di raggirare 40 milioni di cittadini, ai quali il Governo voleva impedire di votare sul referendum, con la furbata della moratoria . Le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione ha censura l'arroganza del Governo e ha riconsegnato nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare. E sul proprio futuro. Il verdetto della Cassazione ridà quindi forza ed entusiasmo alla campagna referendaria : il 12 e 13 giugno si vota anche contro la privatizzazione dell'acqua e per l'abrogazione del legittimo impedimento.

Facciamo la tripletta. Votiamo i referendum!

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Dopo il colpo assestato al primo turno delle amministrative e il micidiale cappotto rifilato ieri al centrodestra con i ballottaggi, all'orizzonte c'è una terza occasione per poter dire al Governo come la pensiamo . Tra meno di due settimane, il 12 e 13 giugno, si vota per i referendum. Nucleare, acqua e legittimo impedimento. Serve un'impresa per raggiungere il quorum, in particolare dopo la furbata del Governo sulla moratoria sul nucleare; ma anche su questo quesito non è ancora detta l'ultima parola. L'entusiamo di queste ore sul vento che cambia davvero ci deve trascinare alle urne... avanti con la pubblicità e con le informazioni, raggiungiamo il maggior numero di persone!

Referendum: io partecipo!

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Ieri, proprio mentre alla Camera si attuava il vergognoso tentativo di affossare il referendum sul nucleare , sono arrivate due importanti dichiarazioni a sostegno dei referendum sull'acqua pubblica . La prima a cura dei Vescovi italiani , con il segretario della CEI, Monsignor Crociata, che ha detto: "L'acqua è questione di responsabilità sociale e bene comune, è necessario che vi sia responsabilità verso i beni comuni e che rimangano e siano custoditi per il bene di tutti" . Poi ha anche spiegato che "i referendum esprimono una delle forme della volontà popolare e per questo sono da apprezzare". Anche Umberto Bossi , interrogato dai giornalisti sui referendum, ha detto: " Alcuni quesiti sono interessanti, come quello sull'acqua. Avevamo chiesto a Berlusconi di fare una legge e noi l'avremmo appoggiata poi si è messo di messo Fitto e alla fine nessuno l'ha fatta". Intanto il comitato brugherese per il SI ai referendum vi aspet

E ora i referendum!

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C'è un secondo fronte di sfida al Governo e al centrodestra, che va subito messo in campo, come già sta avvenendo da qualche settimana. Dobbiamo tutti fare in modo che i quattro referendum del 12 e 13 giugno vedano una grande partecipazione , per dire con chiarezza che non vogliamo la privatizzazione e la mercificazione dell'acqua pubblica , che vogliamo scelte innovative in campo energetico , e non il nucleare, e che è ora di smetterla con le leggi a favore del Premier . 4 SI per 4 referendum, che non ci devono essere scippati. Passaparola!

L'acqua non si vende

Con la complicità dei principali mezzi di informazione (e purtroppo anche della tv di Stato, che dovrebbe avere tra i suoi compiti quello di informare in maniera neutrale), sui quattro referendum del 12 e 13 giugno sta calando un po' il silenzio. Noi invece questo silenzio lo vogliamo combattere. Qui di seguito lo spot nazionale per i 2 referendum sull'acqua pubblica . Il comitato brugherese per i referendum vi aspetta sabato mattina al mercato e domenica alla festa di primavera in piazza Togliatti, per distribuire un po' di materiale e per sensibilizzare sui referendum. Il comitato ha anche una pagina su Facebook , dove informa quotidianamente sui temi referendari. Passaparola!

Acqua pubblica: nuova mossa del Governo contro il referendum

Come abbiamo già scritto più volte, il Governo, dopo quello sul nucleare, tenta di depotenziare anche i due referendum sull'acqua e rendere inoffensivo quello sul legittimo impedimento. La mossa di Palazzo Chigi passa attraverso una norma inserita nel decreto sviluppo  approvato ieri che crea l'Autorità per l'acqua. Una novità che i comitati promotori dei quesiti hanno subito denunciato come "una farsa ideata al solo scopo di delegittimare il voto popolare". Il senso vero dell'operazione l'ha chiarito Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico: "La decisione del governo testimonia che ci muoviamo nel solco del principio di sussidiarietà: acqua come bene pubblico, regolazione indipendente, gestione in concorrenza e investimenti. Il referendum non sarà superato legalmente ma lo sarà nei fatti". Al contrario del quesito sul nucleare, l'obiettivo non sembra impedire il voto sul referendum con una nuova norma: la tattica è qu

Due proposte per l'acqua pubblica

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Del tentativo del Governo di sottrarre agli italiani la possibilità di esprimersi, con il referendum, a favore dell'acqua pubblica , abbiamo già scritto nei giorni scorsi . Oggi rilanciamo due modi per difendere l'acqua pubblica . Il primo modo è suggerito dal comitato referendario , che invita ad inviare una mail a tutti i parlamentari , per invitarli a non procedere nel tentativo di impedire il referendum. Il testo della mail e gli indirizzi dei parlamentari si trovano qui . Il secondo modo per difendere l'acqua pubblica arriva dal Partito Democratico , ed è una proposta di legge , per la quale è stata avviata una campagna informativa.

Ambiente: dalla parte giusta

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Poco fa Silvio Berlusconi , durante la conferenza stampa seguita al vertice italo-francese, ha ammesso candidamente che il Governo intende andare avanti con il nucleare , e che la moratoria di questi giorni è solo dovuta alla volontà di evitare una vittoria del SI al referendum . Ha detto il Premier: " Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni . Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare". Intanto il Partito Democratico rilancia le sue proposte su tre temi fondamentali in materia di ambiente: nucleare , acqua pubblica ed energie rinnovabili .

L'acqua, simbolo di libertà

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IL NONNO diceva a un Tonino Guerra bambino: «Se non guardi mai indietro, come fai ad andare avanti?» Se io guardo alla storia dell’acqua vedo che a periodi bui e drammatici dell’epopea umana sono sempre corrisposti un arretramento nella sua distribuzione e utilizzo e diverse forme di privazione. Che, guarda caso, ha la stessa etimologia di privatizzazione. Se l'acqua non è libera la gente non è libera. Se l'acqua non è libera, disponibile e abbondante, la civiltà fa un passo indietro. Privatizzare un bene comune come l´acqua significa privarne qualcuno, e non c´è nessun richiamo all´efficienza o altra scusa che tenga. Non è soltanto una questione di principio, lo dimostra la storia . Privare gli italiani del diritto di esprimersi attraverso i referendum è prima di tutto becero, un triste regredire della nostra civiltà. Carlo Petrini, oggi , su Repubblica , parla della vera posta in gioco nel referendum sull'acqua pubblica, che ci vogliono impedire di votare .

Giù le mani dal referendum!

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Dopo il nucleare l'acqua. Il governo apre alla possibilità di un secondo intervento legislativo ad hoc, per bloccare sul filo del traguardo anche il referendum sulla privatizzazione delle risorse idriche. Lo ha detto chiaramente il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani a Radio Anch'io : "Su questo tema, di grande rilevanza, sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo". Pur in assenza del referendum sul nucleare, i solerti curatori del benessere del presidente del Consiglio si sono accorti che rimane il rischio che il tema dell'acqua porti comunque i cittadini alle urne , renda possibile il raggiungimento del quorum e, quindi, trascini al successo anche il referendum sul legittimo impedimento. Da qui il tentativo di far fuori anche i referendum sull'acqua pubblica, che hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dei profitti dall'a

Referendum: il Governo fugge

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Proprio mentre andava online il post precedente , che dava avvio alla nostra campagna informativa sui quattro referendum, tutti i siti hanno dedicato spazio alla notizia del passo indietro del Governo sul nucleare . Il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. E così il governo dalla sera alla mattina ha abbandonato il nucleare . Niente più necessità di renderci autonomi nel campo dell’energia, evidentemente. L’abolizione in cinque minuti e con un semplice tratto di penna dei due anni di lavoro che hanno portato alla definizione di un piano strategico per il nucleare si spiega solo con un elemento: evitare il referendum dei prossimi 11-12 giugno . La scomparsa del quesito sul nucleare rischia di produrre una smobilitazione in grado di mettere a repentaglio l'ott

Due SI per l'acqua pubblica

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L’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Il 12 e il 13 giugno saremo chiamati a votare due referendum . Saremo chiamati a dire due SI per l'acqua bene comune .Due SI per fermare la privatizzazione dell'acqua e impedire che il gestore dell'acqua ottenga profitti garantiti , caricando la bolletta dei cittadini, senza migliorare la qualità del servizio. Qui sotto una serie di manifesti del C omitato provinciale di Monza e Brianza per l'acqua pubblica , da diffondere, per convincere tutti ad andare a votare. Perchè in tv di referendum non si parla, e il Governo ha scelto una data estiva per evitare il raggiungimento del quorum. Passaparola! clicca sulle immagini per ingrandire

Acqua pubblica: il Governo boccia la Lombardia

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Ieri il Governo ha impugnato alla Corte Costituzionale la legge della Regione Lombardia che prevedeva la possibilità di costituire società alle quali conferire le reti e gli impianti del servizio idrico. Nello scorso mese di dicembre la Regione infatti aveva modificato la legge, anche andando contro le disposizioni statali; le opposizioni avevano invitato il centrodestra a rinunciare ad una proposta che sarebbe stata sicuramente bocciata. Come spesso capita, la maggioranza era andata avanti lo stesso, e ieri ha subito questa giusta e doverosa batosta. Un altro importante tassello per mantenere l'acqua pubblica, che dovrà essere confermato con il referendum.

Due SI per l'acqua pubblica

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Il comitato promotore dei referendum sull'acqua pubblica ha lanciato ora un concorso di idee per la creazione del logo per la campagna referendaria , che porterà i cittadini ad esprimersi sulla volontà di mantenere l'acqua pubblica . Con un semplice click è possibile esprimersi sul simbolo che dovrà sponsorizzare la chiamata alle urne; sono 38 i loghi presentati da diversi attivisti d'Italia. Le votazioni sono aperte fino a domani; per votare cliccate qui .