L'acqua, simbolo di libertà


IL NONNO diceva a un Tonino Guerra bambino: «Se non guardi mai indietro, come fai ad andare avanti?» Se io guardo alla storia dell’acqua vedo che a periodi bui e drammatici dell’epopea umana sono sempre corrisposti un arretramento nella sua distribuzione e utilizzo e diverse forme di privazione. Che, guarda caso, ha la stessa etimologia di privatizzazione.

Se l'acqua non è libera la gente non è libera. Se l'acqua non è libera, disponibile e abbondante, la civiltà fa un passo indietro.

Privatizzare un bene comune come l´acqua significa privarne qualcuno, e non c´è nessun richiamo all´efficienza o altra scusa che tenga. Non è soltanto una questione di principio, lo dimostra la storia.

Privare gli italiani del diritto di esprimersi attraverso i referendum è prima di tutto becero, un triste regredire della nostra civiltà.

Carlo Petrini, oggi, su Repubblica, parla della vera posta in gioco nel referendum sull'acqua pubblica, che ci vogliono impedire di votare.

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