L'accoglienza dei profughi in Brianza
Mentre il centrodestra impegnato nei ballottaggi continua la sua campagna di fango e di allarmismo, ovviamente puntando sulle paure relative a moschee, rom e stranieri (ma ne parleremo in un prossimo post), nella realtà le istituzioni sono chiamate già ora a farsi carico di questi temi, compresa l'urgenza dell'accoglienza dei profughi.
Infatti, le decisioni del Governo PDL + Lega prevedono l’assunzione di responsabilità da parte di tutte le Regioni d'Italia. L'emergenza sarà in due fasi.
Nella prima si prevede di ospitare i profughi, ai quali dovrà essere assicurato unicamente vitto e alloggio, oltre all'assistenza sanitaria a cura delle ASL competenti.
Nella seconda fase invece si dovrà prevedere una sistemazione di più lungo termine, con attività volte all'inserimento sociale dei profughi (mediazione culturale, corsi di lingua italiana, etc.), nel quadro di quanto stabilito nella circolare del Ministero dell'Interno.
Il piano di Protezione civile studiato a livello nazionale è dimensionato su 50.000 arrivi presunti e la Lombardia dovrà farsi carico di una percentuale di circa il 18%, da suddividere tra tutte le province.
Per Monza stiamo parlando di 70-90 profughi da accogliere. In quali Comuni? Lo si deciderà oggi pomeriggio, in una riunione convocata dal Presidente provinciale Dario Allevi.
Naturalmente, spetta ai Sindaci il compito di dimostrarsi pronti ad accogliere i profughi, mettendo a disposizione strutture e competenze presenti nei territori, e ovviamente senza delegare tutto alle sole associazioni di volontariato.
Già, perchè ci sono Sindaci di centrodestra già pronti ad obbedire al leghista Maroni e accogliere i profughi, ma "sbolognarli" alle Caritas locali, e far finta di non saperne nulla, per non perdere consenso tra i propri elettori, ai quali si è promesso di essere "duri e puri".
Insomma, ancora una volta questa è la dimostrazione che chi amministra è chiamato al senso di responsabilità, non a urlare parole al vento ed agitare inutili allarmismi.