Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta matteo renzi

L8 O LEOPOLDA 8?

Immagine
Entrambi, perché quest'anno, dal 24 al 26 novembre, nella riunione della Leopolda più volte è risuonato il termine "lotta". Lotta non contro qualcuno ma lotta per qualcosa, per un progetto per il futuro, per un'Italia che deve proseguire il cammino della ripresa e dell'affermazione dei diritti. Nei giorni precedenti all' annuale appuntamento fiorentino qualche giornalista aveva profetizzato una Leopolda in solitudine, con un significativo calo di presenze. Nella realtà, i numeri hanno detto il contrario: nei tre giorni sono transitate più di 27.000 persone e nella sola giornata di domenica 12.000, tanto da dover chiudere i cancelli ed impedire per motivi di sicurezza l'ingresso di altri. Con una importante considerazione: meno politici e più cittadini comuni, iscritti e non iscritti al PD simpatizzanti di un'idea, sostenitori di un partito che rimane ancora l'unico affidabile per la guida del paese. Anche Brugherio era ben rappres

Non riusciranno a mettermi da parte

Immagine
Ho raccolto le dieci domande più frequenti di queste ore via email. Così facciamo una enews un po’ diversa dal solito. 1. Perché stasera non ci sarà il confronto con Di Maio? Perché Di Maio ha avuto paura. Prima ha chiesto il confronto, poi è scappato. Cliccando qui trovate il mio commento su Facebook, molto condiviso in rete ieri. Mi dispiace che un uomo che si candida a governare il Paese abbia paura di uno studio televisivo. E mi dispiace che siano rilanciate come motivazioni politiche le sue scuse. Tutti noi abbiamo avuto un Di Maio compagno di scuola. Uno di quelli che ti provocava nell’intervallo dicendo: “Vieni fuori, che ti faccio vedere io.” Poi tu uscivi fuori e lui non c’era. Li conosciamo. Magari sono anche simpatici. Però a nessuno di loro affideresti il futuro dei tuoi figli. 2. E stasera vai lo stesso da Floris? Avevo dato la mia disponibilità e rinunciare mi sembrerebbe un atto da vigliacco. Ci saranno alcuni giornalisti che mi amano molto come Massimo Giannin

“Forse non è così facile, ma è possibile: l’Italia si può cambiare e se non la cambiamo noi, non la cambierà nessuno”

Immagine
Guarda il video dell’intervento del Segretario nazionale Matteo Renzi a Imola, nella giornata conclusiva della Festa nazionale del Partito Democratico. E’ il discorso della speranza e della realtà, il discorso che guarda al presente ma che è capace di disegnare il futuro. Il discorso del segretario di un partito che ha portato “due milioni di votanti alle primarie, loro 37mila”. Matteo Renzi, a Imola, nell’intervento conclusivo della decima Festa nazionale del Pd, scopre il bluff del M5Stelle, un bluff che non regge più neanche sul web, e sottolinea come “Noi abbiamo creato “900mila posti di lavoro”, mentre “loro puntano a zero posti di lavoro, alla mancanza di centralità del lavoro e al sussidio per tutti”. L’attacco ai 5Stelle, però, non è un modo per cercare applausi facili, perché Renzi ha la forza e la capacità di uscire dai confini -pur ampi, in questi tempi dove tutto è adoperato come propaganda- del classico discorso da ‘campagna elettorale’, per trovare quelle suggesti

“C’è chi prova a riscrivere il passato, noi scriviamo il futuro” #Italia2020

“Noi siamo molto, molto in difficoltà perché adesso c’è un mondo là fuori che ha raccontato tutta un’altra storia e si aspetta che io parli di coalizioni, di legge elettorale, di emendamenti, e noi siamo qua a parlare di altro, perché pensiamo che la politica sia cosa seria”. Matteo Renzi esordisce così nel suo intervento di chiusura di Italia2020, il Forum nazionale dei circoli del Pd. “Vorrei proporvi un percorso che superi la nostalgia”, ha aggiunto sottolineando che “nostalgia viene dal greco e fa riferimento al tornare e al dolore. Noi siamo in un momento in cui la politica sembra in mano alla nostalgia. Sembra ci raccontiamo che c’è stato un passato che invece non è mai esistito. C’è un sacco di gente che sta riscrivendo il passato, noi siamo qui a scrivere il futuro”. “Non devo sentirmi dire bravo, ho una sufficiente autostima, ma noi in questi tre anni abbiamo preso per mano questo paese e oggi il Pil cresce di più delle previsioni del Fondo monetario internazionale; cres

Ape sociale, Consip, spending review e ius soli L’Enews di Matteo Renzi

Immagine
Buongiorno a tutti, ben ritrovati. E un grande in bocca al lupo ai ragazzi che da oggi sono impegnati con la Maturità 2017 (tosta e bella la scelta di Caproni, eh!) Stamani pensando a cosa segnalarvi per questa E-news mi sono messo a riflettere sul valore del tempo. E sulla necessità di dare tempo al tempo, di gustare l’attesa, di essere pazienti. Basta non avere fretta, dare tempo al tempo e le cose si mostrano per come sono. È proprio il tempo l’arma contro le fake news: come sosteneva Oscar Wilde, chi dice la verità prima o poi viene scoperto. Dai tempo al tempo e scopri che oltre 10mila persone aderiscono all’Anticipo Pensionistico (APE), voluto con forza nei MilleGiorni per consentire ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione prima, nonostante la Legge Fornero. Migliaia di persone hanno visto la data della pensione sgusciare via di mano ogni anno. Noi abbiamo deciso di affrontare questo problema. Quando nello scorso autunno abbiamo annunciato questo intervento, c

Parliamo con le persone. C’è un Paese che aspetta di stare dalla parte della speranza e non della rabbia

Immagine
Matteo Renzi al videoforum de la Repubblica con Massimo Giannini   Sulle #ElezioniAmministrati   Rignano, Lampedusa, Consip

Renzi: “La manovra non va sprecata: stop all’Iva, tagliamo le tasse”

Immagine
Vi proponiamo l'intervista a Matteo Renzi di Emilia Patta – Il Sole 24 Ore. «La data delle elezioni interessa solo agli addetti ai lavori. Votare a settembre o marzo cosa cambia per i cittadini? Nulla. L’importante è non sprecare la legge di bilancio». Noi abbiamo infranto il tabù dell’articolo 18, il Jobs Act ha permesso la creazione di 854mila posti di lavoro, abbiamo riportato il Pil al segno più. Ma finché la disoccupazione non scende almeno sotto il 10%, dobbiamo continuare a abbassare le tasse e a semplificare il sistema. Quello che è certo è che l’aumento dell’Iva va bloccato a tutti i costi. Ma la vera scommessa è continuare a buttare giù la pressione fiscale, sul cuneo certo ma anche sulle famiglie». Matteo Renzi accetta la sfida lanciata dal Sole 24 Ore di parlare di programmi, di cose da fare, di priorità del Paese. «Ha ragione il direttore Gentili quando ci invita a entrare nei contenuti del dibattito elettorale. A raccontare quali programmi dice l’ex premier e se

Renzi digitalizza il partito: parte il progetto Bob

Immagine
L’annuncio del segretario dem nella sua enews : “Tutte le mattine un punto della giornata con un dirigente del Pd e dal 5 giugno una serie di ‘approfondimenti in Terrazza’ sui principali temi di attualità Sarà disponibile la app del  Partito democratico , “prima tappa del più complesso progetto  Bob” . Ad annunciarlo è lo stesso segretario dem nella sua  enews . La risposta al Rousseau grillino sarà – spiega chi sta lavorando al progetto – una sorta di rivoluzione. Non tanto a livello parlamentare: certo, deputati e senatori saranno chiamati a cimentarsi in meccanismi di condivisione, nel rapporto virtuale con i cittadini. Ma il cambiamento avverrà soprattutto a livello locale: “Il progetto Bob – spiega Renzi – ha bisogno dell’aiuto di tutti a cominciare dall’individuazione di un responsabile digitale per ognuno dei seimila circoli del Pd: con il responsabile dell’organizzazione,  Andrea Rossi , nei prossimi giorni coinvolgeremo i singoli animatori territoriali”. La scomm

Cosa è successo all'assemblea del Pd

Immagine
Il nuovo Pd ha preso forma all’hotel Marriott di Roma in una domenica di maggio . Matteo Renzi ha arringato i mille delegati freschi di elezione dicendo che “per il Pd il 2017 dovrà essere un anno dedicato al Paese, come una specie di servizio civile”. Qui potete trovare  l'intervento della nostra Melina Martello. Ecco, in dieci punti, le cose più importanti successe e dette a Roma. (fonte unità.tv ) 1.  Il presidente della commissione Congresso Roberto Montanari ha ufficializzato i risultati delle primarie, eccoli: Votanti totali 1.838.938, voti validi 1.817.412 Renzi: voti 1.257.091, pari al 69,17% dei voti validi. Orlando: voti 362.691, pari al 19,96% dei voti validi. Emiliano: voti 197.630, pari al 10,87% dei voti validi. Lo stesso Montanari  ha poi proclamato Matteo Renzi segretario nazionale del Partito Democratico . 2.   Renzi/1  – “ Nessuno del Partito Democratico ha messo o metterà in discussione il governo della Repubblica guidato da Paolo Gentiloni . Lo

Renzi, l’appello di Michele Salvati: “Ora metta a posto il partito”

Immagine
Parla il primo teorico del Pd: “La maggioranza del partito è liberale di sinistra” “Dopo la sconfitta del referendum e i risultati del governo, percepiti come non eccellenti,   il fatto che una parte così ampia del popolo di sinistra riconfermi Renzi a questi livelli è un dato importante. A cui lui deve rispondere “. Ne è convinto   Michele Salvati , primo teorico del Pd, che in un’intervista alla   Stampa   invita l’ex premier a ripensare alla struttura del partito. Le primarie, osserva, “non devono essere un feticcio, ma restano un grande strumento per tastare il polso dell’elettorato potenziale”, “vanno usate con opportunismo, quando servono. E secondo me hanno un senso solo quando coinvolgono molte più persone rispetto al popolo del partito: quasi quasi io metterei una clausola, che il risultato si rispetta solo se ai gazebo si presenta un numero di persone pari a 4 o 5 volte quelle che hanno votato tra gli iscritti”. “Dal 2013 per la prima volta, e con la larga rico

Avanti insieme!

Immagine
Cosa si aspetta chi ha votato per il nuovo-vecchio segretario? Mario Lavia prova a speigarlo sull'Unità.tv Da molte ore – un evento! – nel Pd regna la pace. Il bello delle primarie è che  danno un risultato chiaro , al quale tutti non possono che attenersi. Senza piagnucolare come si fa quando ci sono le elezioni col proporzionale – ho vinto io, no ho vinto io – e non si capisce niente. Qui, al netto di piccole contestazioni, è assodato che ha vinto molto bene Matteo Renzi, mentre Andrea Orlando e Michele Emiliano si sono ritagliati anche formalmente uno spazio non esiguo (il 20% il ministro, il 10% il governatore) tale da consentirgli un peso ai vari livelli. ( Qui l’analisi di Fabrizio Rondolino) . E ora che succede? Cerchiamo di analizzare i primi segni del post-primarie e  avanzare – non richiesti – alcuni spunti per il dopo, visto che il segretario ha parlato di “ nuovo inizio” e di “un foglio bianco”  tutto da scrivere. Renzi ha avuto quella  rilegittimazione

Solo con Matteo Renzi si può andare avanti sui diritti

Immagine
A pochi giorni dalle primarie del Partito Democratico che si terranno domenica 30 Aprile, ospitiamo alcuni interventi a sostegno delle candidature di Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. *** Il congresso del Partito Democratico deve essere un’occasione vera per rilanciare non solo proposte ed idee ma anche spazi di confronto e di discussione L’approccio ideologico con il quale sono stati trattati i temi delle libertà e dei diritti civili ha impedito per trent’anni l’avvio di una stagione di riforme: grazie alla volontà del governo di Matteo Renzi quel muro è stato finalmente abbattuto, consentendo l’approvazione della legge sulle Unioni civili. A partire da questa considerazione, ogni appello al confronto ed alla necessità di una sintesi condivisa da tutti, all’interno e all’esterno del Pd, è sempre ben accetto poiché tende a creare finestre di dialogo su questioni fondamentali della vita quotidiana di ogni persona. Tutto questo anche a dispetto di chi li considera u

Congresso Pd: la sfida è tornare a confrontarsi

Immagine
Dobbiamo fare politica con il sorriso, ma non dobbiamo mai dimenticare che stiamo facendo una cosa terribilmente seria, ci dice Pasquale Stellato su Unità.tv. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Erano principalmente due i rischi da scongiurare in questo congresso: il primo, quello della conta fine a se stessa, del mero posizionamento di chi controlla pacchetti di tessere, di chi costruisce rappresentanza non su come affrontare nel merito i problemi, ma sulla fedeltà al capocorrente di turno. Il secondo, quello di evitare la partita dei fan, della visione manichea dei buoni contro cattivi, di chi ha la verità in tasca, insomma dei tifosi dell’aitante Renzi o del bel Ministro Orlando (il virile lo ha definito qualche brillante pagina Facebook). La sfida è tornare a confrontarsi, anche a differenziarsi, su come interpretare riformismo e cambiamento nel nostro Paese, sulle contraddizioni dell’era della globalizzazione, nell’epoca delle diseguaglianze profonde e di un’ Europa sem

Congressi di circoli, vince Renzi. Ma è scontro sui numeri con Orlando

Immagine
Risultati del voto degli iscritti congresso2017 Brugherio:  Matteo Renzi  36 voti. Andrea Orlando  20 voti. Michele Emiliano  1 voto. Matteo Renzi vince il congresso tra gli iscritti nei circa 4mila circoli del Pd. Secondo i dati –  ancora non ufficiali – dell’organizzazione del Partito, le tre mozioni hanno ottenuto questi voti: Matteo Renzi 68,22% (141.245 voti); Andrea Orlando 25,42% (52.630 voti); Michele Emiliano 6,36% (13.168), per una somma totale di voti validi pari a 207.043. Percentuali simili vengono confermate anche dai promotori della mozione Renzi, seppure non siano ancora non ufficiali. “Sono molto soddisfatto per il consenso così alto ricevuto da Renzi nei nostri iscritti: è un grande risultato. La base del Pd ha espresso un giudizio inequivocabile: Renzi è per gli iscritti il segretario in cui ripongono la loro fiducia e le loro speranze. Le dimensioni del risultato sono davvero importanti, per certi versi sorprendenti. È un ottimo viatico per le primarie de