L8 O LEOPOLDA 8?


Entrambi, perché quest'anno, dal 24 al 26 novembre, nella riunione della Leopolda più volte è risuonato il termine "lotta".
Lotta non contro qualcuno ma lotta per qualcosa, per un progetto per il futuro, per un'Italia che deve proseguire il cammino della ripresa e dell'affermazione dei diritti.
Nei giorni precedenti all' annuale appuntamento fiorentino qualche giornalista aveva profetizzato una Leopolda in solitudine, con un significativo calo di presenze. Nella realtà, i numeri hanno detto il contrario: nei tre giorni sono transitate più di 27.000 persone e nella sola giornata di domenica 12.000, tanto da dover chiudere i cancelli ed impedire per motivi di sicurezza l'ingresso di altri.
Con una importante considerazione: meno politici e più cittadini comuni, iscritti e non iscritti al PD simpatizzanti di un'idea, sostenitori di un partito che rimane ancora l'unico affidabile per la guida del paese.
Anche Brugherio era ben rappresentata con Simone Castelli, Rita Gozzi, Marin Malandra, Melina Martello, Pietro Ranieri.
Ma non di soli nuneri desidero riferire, anche dei contenuti.
Contenuti che sono stati espressi sia nei tavoli di lavoro che nelle testimonianze rese dal palco da donne e uomini che si sono rialzati dopo esperienze drammatiche vissute e per le quali hanno pagato anche caro prezzo.
Contenuti che riporto richiamando i passaggi principali dell'intervento del segretario nazionale del PD, Matteo Renzi, a chiusura della kermesse.
La sconfitta del referendum è ancora una ferita che fa male ma ci si può rialzare, perchè dopo la sconfitta arriva la riscossa, aiutata anche da un impegno forte verso il cambiamento, con il passaggio dal partito personale al partito squadra, e in tal senso Renzi ha anche riconosciuto il grande valore e impegno a personalità quali Prodi, Veltroni, Fassino.
Auspicando che il PD esca dal tunnel delle risse e dei litigi, ha ribadito la volontà di confrontarsi con chi è uscito dal partito ma al tempo stesso ha rivendicato i successi delle leggi varate dal suo governo e ha promesso di estendere gli 80 euro alle famiglie con figli, per combattere il rischio di povertà e perché senza figli il Paese non ha futuro.
Analogamente, ha dichiarato che la prima proposta della campagna elettorale sarà il servizio civile obbligatorio per tutte le ragazze e i ragazzi.
Altre battaglie che intende sostenere le ricaviamo dalle sue stesse parole: “Lotto per gli anziani, perché sono la spina dorsale del nostro Paese e a cui chiedo di coinvolgersi per darci una mano a cambiare l'Italia. Per il tempo pieno al sud. Lotto per il recupero degli immobili dentro le nostre città e nelle periferie. Lotto per i diritti delle donne, perché in 64 governi solo uno ha avuto parità di uomini e di donne ”. 
Anche il tema del lavoro rientra nelle priorità per il futuro: un lavoro che cambia ma che non potrà mai essere negato nel futuro; il lavoro su cui occorrerà investire per far fronte alle innovazioni tecnologiche. 
Tutti noi abbiamo il diritto/dovere di provare a cambiare le cose, nessuno escluso, perchè il compito della politica è immaginare concretamente un futuro migliore, a partire da coloro che sono impegnati nelle amministrazioni locali.
Ha parlato anche di politica internazionale e del suo incontro con Macron con cui la collaborazione sarà finalizzata ad incidere sulla modifica delle politiche europee in ambito economico che finora sono state troppo sbilanciate sull'austerity.
L'intervento è durato più di un'ora ed è difficile riportare una sintesi che non trascuri parti importanti, per questo invito ad ascoltare tutto il discorso nella sua interezza collegandosi al link: https://www.youtube.com/watch?v=mix... 
Da donna e da cittadina impegnata in politica mi piace concludere con le parole che Renzi ha pronunciato a proposito delle donne: "Gli uomini devono essere più femministi delle donne se essere femministi non vorrà dire inseguire un’ideologia ma vorrà dire creare le condizioni perché le donne guidino questo paese".
Melina Martello

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