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Il Governo senza idee si affida a comunisti e euroburocrati

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Oggi la Camera approverà, ovviamente con la fiducia, la manovra pià confusa e contraddittoria dal dopoguerra, oggetto di mille e mille riscritture. Ieri Berlusconi è andato in Europa a presentare le misure del Governo, più che altro per sfuggire ai magistrati di Napoli, come ormai è chiaro a tutti. E a Bruxellex, nel monologo da 10 minuti, senza traduzione e senza possibilità per i giornalisti di fare domande , Berlusconi ha fatto una cosa incredibile: ha chiesto all'Europa di imporci la riforma delle pensioni . Il Premier che rivendica la sua capacità di decidere ha chiesto di essere commmissariato, da quegli "euroburocrati" tanto invisi alla Lega! Nello stesso giorno, Giulio Tremonti ha confermato i contatti del Governo italiano con la Cina , per l'acquisto di titoli di Stato italiani e per la partecipazione dei cinesi in banche e imprese, per sostenere la nostra economia. E' lo stesso Tremonti che nel 2005 scriveva un libro contro il pericolo dell

Rifiuti e caso Papa: il Governo nel caos!

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Il Governo e la maggioranza stanno vivendo ore di tensione e confusione. Stamattina il Governo è andato sotto due volte, nella fase di votazione del decreto rifiuti, fortemente osteggiato dalla Lega . Da notare che il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva espresso parere favorevole alle proposte delle opposizioni , ma i deputati di maggioranza e tutti i ministri non l'hanno ascoltata e hanno votato contro. Lei stessa (sic) alla fine si è astenuta. Il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto si è più volte recato al banco del governo a parlare con il ministro Prestigiacomo, c'è stata una vera e propria scenata tra Cicchitto e il ministro Michela Brambilla . Alla fine la maggioranza ha deciso di rinviare il decreto in commissione . Una mossa che è parsa a molti come un "baratto" con la Lega: i l PDL rinuncia al decreto, in cambio la Lega vota contro l'arresto del deputato del PDL Papa. Lo ha detto chiaramente il capogruppo del PD alla C

L'abbiamo fatto per l'Italia.

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Nel tardo pomeriggio di ieri il via libera di Montecitorio a una manovra approvata in tempi record . La Camera dei Deputati ha votato l'approvazione della manovra uscita giovedì dal Senato. Abbiamo parlato nei giorni scorsi di come la manovra economica colpisca pesantemente le famiglie . Una manovra iniqua: mille euro di tasse in più in due anni. Tanto potrebbe costare a una famiglia media il taglio delle deduzioni, detrazioni e sconti fiscali previsto nel 2013 e nel 2014 dalla manovra per la correzione dei conti pubblici. Sconti fiscali, asili, istruzione, mutui. Non c'è settore che non subisca tagli pesanti. Nel suo discorso tenuto alla Camera, il Segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, con la sicurezza e la forza dettata dall'atteggiamento di responsabilità mostrato nel corso di questa crisi economica ha affermato: "Abbiamo consentito di cambiare i tempi della fiducia, l'abbiamo fatto per l'Italia . Ma la nostra responsabilità si ferma

"Presidente, è ora di dire la verità all'Italia!"

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Tutti i giornali di questi giorni raccontano , predendo spunto dalle intercettazioni di Luigi Bisignani, il clima da "fine impero" che si respira nel centrodestra , dove sono tutti contro tutti , e dove anche i ministri confidano di far parte di un Governo che non decide più nulla per colpa di un Premier ormai bollito . Nel frattempo alla Camera Berlusconi ha rilanciato ieri per l'ennesima volta le promesse su fisco, federalismo, riduzione tasse, piano per il Sud, con una noiosa litania già sentita mille volte dal 1994 ad oggi. All'elenco di promesse del Premier, ha risposto ieri Pierluigi Bersani. I fatti indiscutibili sono tre. Primo: da mesi e mesi il Governo è un motore spento. Non governa. Ogni tanto un decreto fatto di piccole cose e un voto di fiducia (siamo ad oltre 40), niente di significativo, un sacco di chiacchiere intorno a questo e il Paese che va col pilota automatico. Secondo: potete arrampicarvi sui vetri finché volete, ma la maggioranza no

Alla Camera si parla della Libia

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Comincia tra poco alla Camera il dibattito sulla missione in Libia . La Lega , che all’inizio ha seguito gli umori della base protestando a gran voce nei comizi al Nord, adesso sta cercando di far fruttare la propria capitolazione a sostegno delle scelte di Silvio Berlusconi. In questi giorni lo spettacolo che l’Italia offre al mondo è quello di una maggioranza di governo che discute di politica internazionale per barattare posti e prebende a Roma o a Milano . L’elenco delle garanzie chieste da Bossi è lungo : dalla nomina di Tremonti a vicepremier ad un'intesa per nuovi posti di governo per gli uomini del Senatur, passando per ruoli di primo piano nelle nuove giunte. Oggi, dopo una settimana di chiacchiere, con minacce e schiarite, ultimatum e riconciliazioni , PDL e Lega troveranno il modo di salvare la faccia di Bossi di fronte ai propri elettori, mantenendo al tempo stesso Berlusconi saldamente al suo posto. La posizione del PD in questa vicenda, è stata chiara e

Di lotta o di governo?

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Questa volta la Lega non potrà avere il piede in due staffe , non potrà fare propaganda da opposizione al Nord e fare accordi di governo a Roma. Il PD ha presentato la sua mozione sulla missione italiana in Libia; il voto è previsto per il 3 maggio. E Umberto Bossi dovrà scegliere se stare o no con il governo . Se dice sì , tutte le grida al Nord, comprese le interviste sparate alla Padania e le manifestazioni muscolari di Bossi e Maroni, si riveleranno vuota propaganda anche agli occhi dell’elettorato leghista, già in fibrillazione per i cedimenti, i voti sulle leggi ad personam. Se dice no, mette a rischio il governo . «Se ci fosse un voto differenziato della Lega – ha avvertito ieri il presidente del gruppo PD alla Camera, Dario Franceschini - sarebbe crisi nei fatti ». Anche per questo il PD ha presentato una sua mozione , mantenendo ferma la propria posizione sulla Libia . «Noi sostanzialmente ribadiamo la mozione già approvata dal Parlamento. Nell'ambito dell'azione d

Processo breve, vergogna grande

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Oggi alla Camera è previsto il voto finale sul processo breve , compresa la prescrizione breve che serve al presidente del Consiglio per salvarsi dalla eventuale condanna per corruzione nel processo Mills , con annessa interdizione dai pubblici poteri. Mentre in aula a Montecitorio si svolgerà la battaglia finale su questo testo, fuori, nelle piazze di Roma, si riuniranno i familiari delle vittime di diversi disastri, dall’Aquila a Viareggio , o le vittime di diversi raggiri finanziari, da Cirio a Parmalat, per protestare contro una norma che, pur di salvare Berlusconi, cancellerà la possibilità di avere giustizia in questi e in molti altri casi (leggi qui ). Di fronte all’ennesimo attacco al sistema giudiziario, le opposizioni hanno fatto ancora una volta muro . Nel momento in cui è arrivata in discussione la norma sulla prescrizione breve, i parlamentari del PD , su suggerimento del presidente del gruppo, Dario Franceschini, hanno deciso di usare il tempo a disposizione per

Lo specchio deformato del Paese

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Ieri il direttore de La Stampa , Mario Calabresi, ha commentato la situazione politica italiana con parole molto nette e lucide . Calabresi scrive tra l'altro che basta andare all’estero un paio di giorni, dimenticare per un attimo i telegiornali, distrarsi dalla nostra condizione, per essere investiti al rientro da una dose massiccia di sconcerto e di rifiuto . Sconcerto che ricollega a quanto accaduto in questi giorni alla Camera : insulti, grida, lancio di giornali, un crescendo di tensione in cui il senso dei gesti e delle parole è ormai completamente logorato. E purtroppo siamo soltanto all’inizio , le «schermaglie» di questi due giorni possono essere considerate soltanto l’antipasto, non una coda impazzita di vecchie polemiche. La prossima settimana infatti ci regalerà una serie di appuntamenti che promettono di incendiare ulteriormente gli animi. Calabresi si domanda infine se si può pensare di andare avanti senza freni , di continuare a non tenere minimamente in conto i di

Diversamente

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Fra le tante manifestazioni di beceraggine verificatesi alla Camera nelle ultime 48 ore, ce n’è una che rappresenta un salto di qualità . Durante l’intervento in aula della parlamentare diversamente abile Ileana Argentin, un suo collega diversamente intelligente ha gridato: «Fate stare zitta quella handicappata del czz». L’episodio non può essere liquidato con la solita alzata di spalle con cui ogni giorno cerchiamo di proteggerci dalle aggressioni al buongusto perpetrate dai nostri rappresentanti. L’insulto a una donna in sedia a rotelle esorbita dal dibattito ideologico, perché attiene a una dimensione prepolitica e semplicemente umana della convivenza . Per questo tacerò il partito a cui appartiene chi ha pronunciato quelle parole, seguite da scuse frettolose che confermano lo scarso peso che l’autore attribuisce al suo gesto. Rivelarlo qui sposterebbe l’attenzione del lettore, innescando la solita rissa fra fazioni che, dopo averci annebbiato il cervello, sembra averci steriliz

La Camera è chiusa... per crisi

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La crisi economica e l'assalto all'euro, con i pericoli che ne conseguono, incombe anche sull'Italia? I dati della crescita di questo paese sono drammatici, la disoccupazione ha raggiunto livelli elevatissimi? Ci sono molte questioni da affrontare, da quelle sociali alle condizioni lavorative, passando per l'ambiente, le infrastrutture, la cultura e l'istruzione? Non importa. La Camera ieri ha deciso di chiudere fino al 14 dicembre, giorno della discussione della fiducia al Governo. La richiesta è stata presentata dal PDL ed è stata approvata anche dalla Lega e da Futuro e Libertà. Contrari invece PD, IdV e UdC. "Abbiamo chiesto che in pendenza di una mozione di sfiducia non sia opportuno che in Aula si affrontino questioni delicate, in quanto prevale la questione di carattere generale", ha detto Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL. Secondo il presidente dei deputati del PD, Dario Franceschini, la richiesta del centrodestra "ha ragion