Lo specchio deformato del Paese

Ieri il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, ha commentato la situazione politica italiana con parole molto nette e lucide.

Calabresi scrive tra l'altro che basta andare all’estero un paio di giorni, dimenticare per un attimo i telegiornali, distrarsi dalla nostra condizione, per essere investiti al rientro da una dose massiccia di sconcerto e di rifiuto.

Sconcerto che ricollega a quanto accaduto in questi giorni alla Camera: insulti, grida, lancio di giornali, un crescendo di tensione in cui il senso dei gesti e delle parole è ormai completamente logorato.

E purtroppo siamo soltanto all’inizio, le «schermaglie» di questi due giorni possono essere considerate soltanto l’antipasto, non una coda impazzita di vecchie polemiche. La prossima settimana infatti ci regalerà una serie di appuntamenti che promettono di incendiare ulteriormente gli animi.

Calabresi si domanda infine se si può pensare di andare avanti senza freni, di continuare a non tenere minimamente in conto i disagi, le preoccupazioni e le difficoltà del Paese...

L'editoriale si trova qui

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