Qualità dell'aria in Lombardia, giorni di decisioni importanti


Di smog si muore, in Lombardia.

Lo sosteneva anche uno studio della Commissione Europea, due anni fa, ma nel frattempo poco è cambiato.

Oggi, a Palazzo Marino a Milano, i Genitori Antismog, associazione attiva da una decina d'anni (qui il loro sito) presentano una ricerca predisposta due anni fa dalla Regione, ma mai presentata ufficialmente.

Il rapporto analizza le fonti del Pm10 in Lombardia: in testa i trasporti su strada, che producono un terzo delle polveri nell’aria, segue la legna bruciata in stufe e camini. Abbattendo dell'80% le emissioni di Pm10 derivanti dalla cattiva combustione del legno e del 90% quello di auto e camion, un trentenne potrebbe vivere fino a sedici mesi in più. E si eviterebbero dai 3 ai 7 mila morti all'anno, in una Regione dove ci si ammala di più rispetto al resto dell'Europa, come dimostrano gli stessi dati.

Una delle cose da fare, in Lombardia, è avere finalmente il piano dell'aria, che la Regione doveva elaborare in realtà entro oggi, dopo avere perso un ricorso al TAR, dove è stata condannata per non avere ancora scritto un documento così importante.

Oggi sul Corriere (qui) si chiede alla Regione di adottare misure concrete e non solo parole, perchè

... la Lombardia dovrebbe, e ne ha le capacità, diventare punto di riferimento per la ricerca scientifica medica e ambientale in questo campo, così come dovrebbe guidare un cambiamento epocale nei comportamenti sociali, passando attraverso il miglioramento del trasporto pubblico, della ciclabilità, del car sharing e car pooling, associati a restrizioni della circolazione per i mezzi più inquinanti...

Il nuovo Assessore regionale Leonardo Salvemini promette l'approvazione del piano nella Giunta di mercoledì e dice (vedi qui) che sta preparando

... un piano ambizioso, come richiesto dalla gravità del problema che ci troviamo ad affrontare, ma siamo sicuri che, anche a fronte dell'ampia diffusione che intendiamo dargli, e, quindi, dell'elevato grado di condivisione con la società civile, potrà essere accettato da tutti gli attori coinvolti.

Sempre il Corriere ci ricorda (qui) che domani il Consiglio di Stato, per la seconda volta, esaminerà la legittimità di Area C a Milano, dopo la prima bocciatura dello scorso 25 luglio. «Speriamo prevalga l'interesse dei milanesi e non di un singolo», dice il Sindaco Pisapia.

Il passaggio di domani è cruciale per il destino del ticket e per le politiche ambientali di Milano. Promossa dal Tar, Area C era stata censurata dal Consiglio di Stato per ragioni di forma e di sostanza; durante la pausa il Comune ha rivisto la delibera di istituzione di Area C, approvato le linee guida del Piano sul traffico, accorciato il periodo di test (dodici mesi) e firmato una convenzione con le autorimesse.

Con Area C il traffico nei Bastioni si è ridotto del 33%, c'è stata una riduzione del Pm10 allo scarico e dei veleni più nocivi contenuti nelle polveri (-35% di black carbon), ci sono stati meno incidenti e i mezzi pubblici sono stati più veloci.

Giorni importanti, quindi,
per la qualità dell'aria (e della nostra vita) in Lombardia.

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