Torino e i rom
Torino è sotto choc per il raid che sabato sera
ha devastato un campo rom abusivo alla periferia della città.
Non ci sono state vittime nè feriti, solo due baracche andate in fumo, ma l'indignazione è fortissima dopo l'assalto scatenato da un gruppo di persone che volevano vendicare il presunto stupro subito, ad opera di «due stranieri» da una sedicenne. Invece la ragazza aveva inventato tutto, probabilmente per nascondere la vergogna provata dopo il primo rapporto sessuale della sua vita. Per paura di confessare a casa quanto accaduto ha chiesto aiuto al fratello più grande. E insieme hanno trovato qualcuno a cui dare la colpa: "Sono stati due zingari, sono loro che mi hanno violentato mentre tornavo a casa".
Nel quartiere, alla periferia di Torino, la notizia fa presto a girare di casa in casa. La rabbia cresce: per protestare contro i nomadi si organizza una fiaccolata, pacifica. Ma sabato sera la situazione è degenerata: dopo un rapido giro per le strade del quartiere un gruppo violento, circa cento persone, si è staccato dalla manifestazione.
Diverse baracche distrutte con il rischio di provocare una strage, le fiamme a lambire le bombole di gas presenti al campo. Sono andate bruciate anche tende, auto e roulottes e le fiamme hanno lambito anche i muri esterni della cascina.
«Chiedo scusa a tutti», ha detto ieri la ragazza. «Chiedo scusa a tutti e soprattutto ai bambini del campo. Chiedo scusa a tutta la gente del quartiere per la rabbia che ha suscitato la mia bugia. La colpa è solo mia e chiedo scusa anche al ragazzo che sabato pomeriggio era con me e che ho coinvolto. Vorrei soltanto poter dimenticare».
Il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha detto parole chiare sulla vicenda. «Non si fa giustizia da soli. E, nel caso dell'assalto al campo rom di Torino, è un'ingiustizia fatta da soli. Nulla, neppure la rabbia, l'emarginazione, i pregiudizi, possono giustificare episodi come quello che è successo sabato sera alle Vallette. A nessuno deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza. Meno che mai con la violenza nei confronti del diverso, dello straniero. Torino è la città che, da sempre, ha dato esempio concreto di convivenza civile che non si identifica in quel manipolo che ha incendiato la casa dei rom».
Una storia che deve farci riflettere...