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Torino e i rom

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Torino è sotto choc per il raid che sabato sera  ha devastato un campo rom abusivo alla periferia della città. Non ci sono state vittime nè feriti, solo due baracche andate in fumo, ma l'indignazione è fortissima dopo l'assalto scatenato da un gruppo di persone che volevano vendicare il presunto stupro subito, ad opera di «due stranieri» da una sedicenne. Invece la ragazza aveva inventato tutto , probabilmente per nascondere la vergogna provata dopo il primo rapporto sessuale della sua vita. Per paura di confessare a casa quanto accaduto ha chiesto aiuto al fratello più grande . E insieme hanno trovato qualcuno a cui dare la colpa : "Sono stati due zingari, sono loro che mi hanno violentato mentre tornavo a casa". Nel quartiere, alla periferia di Torino, la notizia fa presto a girare di casa in casa. La rabbia cresce: per protestare contro i nomadi si organizza una fiaccolata, pacifica. Ma sabato sera la situazione è degenerata : dopo un rapido giro per le strade

"E' finita, ha vinto lo Stato"

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Alle 11.30 di oggi un'operazione della Polizia , coordinata dal pool di magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha posto fine alla latitanza del superboss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria . L'ultimo latitante si nascondeva a casa sua , Casapesenna, terra di Gomorra, nel Casertano infestato dal clan dei Casalesi. Viveva sottoterra, coperto da una botola. Un bunker per fuggiaschi. "E' finita, ha vinto lo Stato", ha detto Zagaria a chi lo ha arrestato. Il boss assediato avrebbe tentato un ultimo disperato tentativo di fuga dal bunker sotterraneo. A tradirlo un meccanismo difettoso della botola in cui era nascosto, che gli ha impedito di scappare dal suo stesso rifugio. Gli agenti, infatti, avevano già bloccato tutte le possibili vie di fuga alla primula rossa casalese. «È un grandissimo successo dello Stato». Sono queste le prime parole del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, all'arresto del boss. Il Viminale sott