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Torino e i rom

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Torino è sotto choc per il raid che sabato sera  ha devastato un campo rom abusivo alla periferia della città. Non ci sono state vittime nè feriti, solo due baracche andate in fumo, ma l'indignazione è fortissima dopo l'assalto scatenato da un gruppo di persone che volevano vendicare il presunto stupro subito, ad opera di «due stranieri» da una sedicenne. Invece la ragazza aveva inventato tutto , probabilmente per nascondere la vergogna provata dopo il primo rapporto sessuale della sua vita. Per paura di confessare a casa quanto accaduto ha chiesto aiuto al fratello più grande . E insieme hanno trovato qualcuno a cui dare la colpa : "Sono stati due zingari, sono loro che mi hanno violentato mentre tornavo a casa". Nel quartiere, alla periferia di Torino, la notizia fa presto a girare di casa in casa. La rabbia cresce: per protestare contro i nomadi si organizza una fiaccolata, pacifica. Ma sabato sera la situazione è degenerata : dopo un rapido giro per le strade

Tra il dire e il fare...

... c'è di mezzo la realtà, ovvero, molto spesso, l'incapacità dei nostri governanti di affrontare le situazioni in termini non solo elettorali. Due dimostrazioni da due video di ieri. Il primo coinvolge il Ministro della Difesa , che ieri a Ballarò non si è accorto del rientro in studio ed è stato beccato dalle telecamere mentre chiedeva informazioni a un suo collaboratore sul dittatore bielorusso Lukashenko , tirato in ballo poco prima dal leader Udc Casini in quanto "amico" di Berlusconi . Il secondo video è tratto da un fuori onda pubblicato dal Corriere della Sera . L'indice è puntato contro la Lega Nord , che attua la linea dura contro i campi nomadi, e ne fa uno spot in vista delle prossime elezioni. Una campagna elettorale all'insegna del «foeura di ball». Ma, quando si tratta di rispondere a un proprio iscritto, in via confidenziale, convinti di non essere né visti né sentiti, allora le cose cambiano e diventano l'opposto. Insomma si pre

Sconfitta la politica che alimenta paure e non risolve i problemi

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La conclusione sarà che la situazione, anzichè risolversi (come si stava facendo), peggiorerà. Siamo stati facili profeti , il 6 ottobre, quando in un post avevamo parlato dell'incredibile vicenda del campo Rom di via Triboniano a Milano , dove il centrodestra al governo della città (e della Provincia, della Regione e dell'Italia), dopo aver progettato un intervento , trovato i finanziamenti e messo in atto tutte le procedure, ha fatto marcia indietro , solo per un mero calcolo elettorale. Oggi il Tribunale di Milano ha semplicemente stabilito che i patti vanno rispettati . Già si sprecano i commenti degli esponenti del centrodestra contro i giudici comunisti , ma la questione vera è che è stata sconfitta la politica che non risolve i problemi e alimenta le paure.

Vince chi agita le paure, anzichè governare...

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Alla fine ha vinto la Lega. Alla fine il PDL ha ceduto. Giovedì scorso il consiglio provinciale ha infatti approvato l'ordine giorno anti rom proposto dalla Lega, dopo alcune settimane di polemiche tra i due partiti del centrodestra. Il voto è arrivato al termine di una discussione molto breve, durante la quale non sono mancati i momenti di tensione. Sull'ordine del giorno sono scese in campo anche le associazioni cattoliche. Acli provinciali Milano, Monza e Brianza, associazione Cag A. Vita Onlus Monza, associazione Pro Famiglia CEAF Onlus Vimercate, Azione cattolica Monza e Brianza, Caritas di Monza, zona Pastorale V, Centro aiuto alla vita Vimercate, centro orientamento alla Famiglia Onlus Monza, comitato di Zona Agesci Brianza, comunità capi Agesci Monza1, Monza4, Monza10, Villasanta 1, missionari Saveriani Desio, padri Dehoniani Monza, hanno infatti firmato un documento in cui esprimono le ragioni del loro dissenso. Scrivono nel loro documento: "In un periodo caratt

La frase della settimana

Voi siete per il pensiero corto e noi per il pensiero lungo, voi siete per la paura e noi per il coraggio, voi siete per il bunga-bunga, noi siamo per la responsabilità. Così Mimmo Guerriero , neo capogruppo del PD in consiglio provinciale, si è rivolto al gruppo della Lega, in occasione della discussione del loro ordine del giorno sull'espulsione dei rom. Per la cronaca, va segnalato che il voto sull'ordine del giorno è saltato , dato che dopo il dibattito e le dichiarazioni di voto, l'opposizione si è resa conto che molti consiglieri di maggioranza non erano presenti e ha abbandonato l'aula, facendo così mancare il numero legale. Una sconfessione pubblica delle politiche leghiste , con gli esponenti del Carroccio che si sono molto arrabbiati con il PDL.

Il PDL che cede (ovunque) alla Lega Nord

Pensavo che le istituzioni potessero trovare una linea comune su un tema vero, e non ideologico. E' questo l'amaro commento che la scorsa settimana il capogruppo del PDL della Provincia di Monza, Annalisa Colombo, ha rilasciato dopo essere stata costretta a ritirare un suo ordine del giorno relativo ai campi rom sul territorio brianzolo. La Lega qualche settimana fa ha presentato un ordine del giorno all'insegna della solita tolleranza zero (salvo scrivere "espulsione" tra virgolette). Letto l'ordine del giorno, il gruppo del PDL si accorge che i dati sono "imprecisi", che i "rom sono come noi cittadini europei" e in quanto tali hanno "gli stessi diritti e doveri" , e quindi presenta un proprio ordine del giorno , nel quale chiede alla Giunta provinciale di svolgere una ricognizione della situazione e di farsi promotore di politiche in grado di aiutare le istituzioni. Nulla da fare, la decisione della scorsa settimana è s

I calcoli elettorali fatti sulla pelle delle persone

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Avevamo già dedicato un post alla vicenda del campo rom di via Triboniano a Milano . Ora ci torniamo, con un approfondimento tratto dal sito della Diocesi di Milano , che ricostruisce nel dettaglio la vicenda. Altrettanto chiaro è l'invito a ricordare che ci sono accordi da onorare . Cosa fanno, invece, i politici del centrodestra? Prima fanno gli ideatori dell'accordo, poi fanno marcia indietro , per un mero calcolo elettorale . E, presi in castagna, non sanno fare nulla di più che utilizzare il noioso ritornello che dice " i rom vadano nelle case del Cardinale ". Riassunto di questa vergognosa vicenda: una decisione che ribalta impegni sottoscritti, una politica che invece di dare risposte per risolvere i problemi, anche molto difficili, della città, alimenta paure. E ha paura essa stessa di prendere decisioni che ritiene possano danneggiare il consenso in vista della prossime tornate elettorali. Infine la pretesa che le grandi marginalità sociali de