Aumentano le tasse sotto varie forme
Sono entrate in vigore ieri, dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», le norme previste dalla manovra economica approvata a tempo di record dal Parlamento.
"Sono passati vent’anni - come ci racconta "L'Inkiesta" - e sembrano passati invano, se ci sentiamo tutti così vicini alla casella di partenza. In principio, alle radici della Seconda Repubblica, furono rabbia, indignazione, disillusione, sfiducia totale nella politica. Al termine di questa fase politica, le parole d’ordine riassuntive sono le stesse, e risuonano più forti ogni giorno che passa."
"Come è iniziata, l’egemonia Berlusconian-leghista, l’abbiamo ricordato. Cosa promisero a più riprese è presto detto: una macchina pubblica efficiente, liberata dagli sprechi; una burocrazia amica delle imprese, delle famiglie, di chi produce; un fisco più giusto e quindi più leggero; un taglio drastico all’assistenzialismo che consentiva a interi pezzi di paesi di fare da zavorra alle aree più industrializzate e sviluppate; una classe politica competente, non spendacciona, che si relazionava direttamente ai territori di provenienza ed elezione. Insomma, uno Stato più piccolo, più leggero, più efficiente e in definitiva più onesto nel suo rapporto coi cittadini elettori"
"Potremmo continuare a lungo, ma preferiamo fermarci qui. Il punto, dopo tutto, è semplice: siamo di fronte a un fallimento culturale irreversibile di un blocco politico, di una classe dirigente. Che aveva colto e interpretato delle domande strutturali, aveva vinto la fiducia del paese e avuto diverse occasioni per cambiare davvero il paese. Non è riuscita a fare quel che ha promesso, ciò per cui esisteva."
Torna, dunque, il ticket sanitario da 10 euro sulle prestazioni specialistiche (già applicato in alcune Regioni), a cui si aggiunge quello da 25 euro sui ricorsi impropri al pronto soccorso, i cosiddetti «codici bianchi».
"Come è iniziata, l’egemonia Berlusconian-leghista, l’abbiamo ricordato. Cosa promisero a più riprese è presto detto: una macchina pubblica efficiente, liberata dagli sprechi; una burocrazia amica delle imprese, delle famiglie, di chi produce; un fisco più giusto e quindi più leggero; un taglio drastico all’assistenzialismo che consentiva a interi pezzi di paesi di fare da zavorra alle aree più industrializzate e sviluppate; una classe politica competente, non spendacciona, che si relazionava direttamente ai territori di provenienza ed elezione. Insomma, uno Stato più piccolo, più leggero, più efficiente e in definitiva più onesto nel suo rapporto coi cittadini elettori"
"Potremmo continuare a lungo, ma preferiamo fermarci qui. Il punto, dopo tutto, è semplice: siamo di fronte a un fallimento culturale irreversibile di un blocco politico, di una classe dirigente. Che aveva colto e interpretato delle domande strutturali, aveva vinto la fiducia del paese e avuto diverse occasioni per cambiare davvero il paese. Non è riuscita a fare quel che ha promesso, ciò per cui esisteva."
DoppiaM