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Vicinanza e solidarietà

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Tutta la comunità del PD si stringe al dolore dei familiari delle vittime dell’esplosione ed è in forte apprensione per le persone rimaste ferite e per quelle che ancora risultano disperse.  La nostra gratitudine va ai soccorritori impegnati in questa grave e drammatica circostanza.

Centro sportivo, chiusa la spa

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Negli ultimi giorni la cittadinanza ha potuto apprendere dai giornali che in seguito al sopralluogo effettuato dal personale del Dipartimento di igiene pubblica e prevenzione sanitaria – SC igiene e sanità pubblica di ATS Brianza insieme ai carabinieri del NAS di Milano, il Sindaco ha firmato un'ordinanza che dispone l'inaccessibilità agli spazi e quindi la chiusura temporanea (fino al ripristino delle condizioni idonee) del centro benessere all'interno del centro sportivo, comprensivo di palestra e piscina, di via Aldo Moro.  A quanto si apprende dall'ordinanza, lo scorso 26 marzo è stata effettuata una verifica presso l’impianto natatorio e, stando a quanto comunicato nell'ordinanza che cita la relazione di Ats, "sono state rilevate carenze ed inconvenienti con diffida al gestore dall’utilizzo, fino al ripristino dei requisiti di igiene e sicurezza". La spa resterà dunque chiusa e inaccessibile con "divieto assoluto di utilizzo degli spazi e dei loc

Oltre i limiti della decenza

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Il nuovo capitolo di TeleMeloni è lo stravolgimento delle  regole sull’informazione per la campagna elettorale delle europee . Lo mette a punto Francesco Filini, il Deputato di maggior fiducia del plenipotenziario della comunicazione di Palazzo Chigi e di Fratelli d’Italia Fazzolari. Un nome, una garanzia. Il pacchetto di modifiche al regolamento presentato da Filini arriva al voto in Commissione vigilanza RAI nelle prossime ore, ed è talmente smaccato che persino Forza Italia, capitanata in Vigilanza dall’ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, non ha aderito.  Sostanzialmente, Filini vuole introdurre una zona franca per  per i rappresentanti di governo che intervengono su temi inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali”, e nei programmi di approfondimento chiede che sia garantita “una puntuale informazione sulle attività istituzionali e informative”. Ovvero, un libera tutti alla propaganda di governo sulle magnifiche attività e gli stupefacenti risultati

5 anni in Europa

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Per conoscere il lavoro svolto dal nostro capodelegazione a Bruxelles negli ultimi 5 anni e avvicinarsi in maniera consapevole all'appuntamento elettorale delle europee di giugno, il PD di Monza e Brianza vi aspetta giovedì 11 aprile alle 21:00 presso il centro civico LibertHub di Monza con Brando Benifei e Lorenzo Sala .

Tagli alla sanità, Regioni in rivolta

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Prima l’appello dei 14 esperti, poi l’allarme della Ragioneria dello Stato, infine il monito della Conferenza delle Regioni: basta tagliare sulla sanità.  Il Governo, nel decreto PNRR, taglia 1,2miliardi, ridimensionando al 6,2% la spesa sanitaria in confronto al PIL. Questo significa liste d’attesa più lunghe, meno medici e infermieri, meno strutture sul territorio, meno medicina di prossimità, meno lavori di messa in sicurezza e ammodernamento degli ospedali. Una scelta folle, che rischia di far collassare il sistema sanitario nazionale.  L’unico "pregio" di Meloni è stato quello di unire i Governatori, di centrosinistra e centrodestra, nella critica agli scellerati tagli. Facciano un passo indietro e garantiscano l’accesso universale alle cure per tutte e tutti.  Anche Fedriga, Governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, si è scagliato contro i tagli alla sanità del Governo Meloni.  Fratelli d'Italia, sicuri che siamo noi a “mistificare la realtà”?

Un nervosismo crescente

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Si registra un nervosismo crescente nell'amministrazione comunale cittadina. Alla soap opera, ancora aperta, sulle dimissioni dell'Assessora Pesarin, che resta una vicenda lungi da essere trasparente, si è aggiunto un atteggiamento di palese insofferenza in Consiglio Comunale del gruppo di BPE, con i Consiglieri Pirola e Signorini particolarmente nervosi e gratuitamente polemici anche in passaggi condivisi fra maggioranza e opposizione. Una seduta che ha avuto poi nella sua coda la notizia della rottura fra la Consigliera Neagu e il gruppo consiliare della Lega.  Particolare rilievo va poi dato a un post del Sindaco Assi dal titolo "Asino chi non legge". Al di là della totale mancanza di senso istituzionale, assenza più volte notata nel primo cittadino, desta sconcerto l'atteggiamento apertamente offensivo che il capo della giunta assume nei confronti non di avversari politici, ma di semplici cittadini.  Un atteggiamento di palese nervosismo probabilmente legato a

Una sanità a rischio crac

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La sanità pubblica è a rischio crac. A dirlo non sono solo le opposizioni ma scienziati, premi Nobel e medici. Con il Governo Meloni si toccherà il punto più basso: nel 2025 solo il 6,2% del PIL andrà in spesa sanitaria.  Serve un piano straordinario di investimenti per abbattere le liste d’attesa, garantire assunzioni e stipendi dignitosi al personale sanitario, modernizzare le strutture ospedaliere, ampliare la medicina sul territorio e di prossimità.  La destra invece continua a tagliare e va nella direzione opposta, preferendo il privato al pubblico. Per loro curarsi è un privilegio, non un diritto. Puoi farlo solo se hai i soldi.  Così mettono a rischio non solo la salute dei cittadini ma l’intera coesione sociale.

Contro la privatizzazione della sanità

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I cittadini si indebitano per curarsi. La destra che fa? Taglia i fondi alla sanità.  La sanità pubblica è sempre più in crisi e per far fronte alle cure gli italiani sono costretti a pagare o, peggio, a indebitarsi per ricevere le cure a cui avrebbero diritto.  Insomma: chi può, paga. Chi non può, si indebita. Oppure rinuncia a curarsi.  Sono infatti circa 9 milioni gli italiani in difficoltà economica per colpa di una sanità pubblica allo sbando. Un cittadino lombardo su nove evita di curarsi perché non può sostenere il costo di una visita privata.  Nel pieno di questa crisi, il valore dei finanziamenti personali contratti a copertura delle spese sanitarie è arrivato a superare il miliardo di euro: un risvolto ancora più drammatico che, però, non sorprende.  Per fronteggiare la difficoltà degli italiani il Governo cosa fa? Taglia i fondi destinati alla sanità. In Regione Lombardia, la Giunta Fontana non è da meno, con la sua ricetta ormai collaudata di tagli e privatizzazione strisci

Il boom dei malati indebitati

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Gli italiani si indebitano per curarsi. Nel 2023 sono stati erogati oltre un miliardo di euro di prestiti per far fronte alle spese sanitarie. Il diritto alla salute, in Italia, non è garantito: il 34,4% di chi guadagna meno di 15mila euro l’anno è stato costretto a rivolgersi a strutture private. Oltre un milione e mezzo di famiglie sono andate in difficoltà economica a causa di spese sanitarie non previste o non adeguatamente coperte dal servizio pubblico. E alle disparità economiche si aggiungono quelle territoriali, con il Sud maggiormente penalizzato. È il risultato di anni di tagli, di liste d’attesa infinite, di un continuo definanziamento, prima a livello regionale e ora anche a livello nazionale, della sanità pubblica in favore di quella privata. Con il Governo Meloni a chi è povero non vengono nemmeno più garantite le cure. Il baratro dei diritti, con tanti saluti alla Costituzione e al principio universalistico della sanità pubblica.

Sui disturbi alimentari un'occasione persa

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“La bocciatura da parte della maggioranza della mozione sul contrasto ai disturbi del comportamento alimentare impensierisce e rattrista”.  Esordisce così Carlo Polvara , Capogruppo dem e proponente del documento, nel commentare quanto accaduto nella seduta del Consiglio Comunale del 26 marzo, e aggiunge: “I numeri presentati nella mozione mostrano una situazione allarmante, di proporzioni drammatiche: un’esplosione di casi dopo la pandemia, in particolare tra i giovani e i giovanissimi. Troppo spesso l’intervento avviene tardi, quando le condizioni dei pazienti sono molto gravi. Si stima che i casi reali siano molti di più di quelli intercettati nei pronto soccorso, negli ospedali e nei centri specialistici”. Entrando nel merito della mozione: “Il documento chiedeva di intervenire presso il governo per ripristinare integralmente il fondo di contrasto a questi disturbi, di sollecitare presso ASST l’implementazione e la promozione di servizi pubblici in merito, di attivare sul territori

Ponte sullo Stretto, i disastri di Salvini

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Salvini vuole cacciare siciliani e calabresi dalle loro case per soddisfare la sua fame di propaganda. Sono previsti, infatti, 450 espropri per la costruzione del Ponte sullo Stretto, la grande opera inutile tanto utile alla campagna elettorale del Ministro dei Trasporti.  Un’opera dal costo altissimo, devastante per l’ambiente, che per essere realizzata dovrà passare dall’occupazione di terre e case con un impatto sociale gravissimo.  Il comitato scientifico ha già bocciato gran parte del progetto, scritto male, insicuro e pensato peggio. Si fermino, prima che sia troppo tardi. Noi continueremo la battaglia al fianco di chi vuole difendere le proprie comunità dalla devastazione salviniana.

Trenord: altra beffa per i pendolari

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Pesce d’aprile per i pendolari lombardi: dal primo di questo mese, infatti, cambiano le regole di Trenord per chiedere i rimborsi per cancellazioni e ritardi. Non saranno più automatici, ma saranno i passeggeri a doversi attivare, con l’ennesima pratica burocratica che non fa altro che complicare la vita, per ottenere quanto gli spetta.  Inoltre, non verrà più riconosciuto il “bonus ritardi” a tutti i pendolari di una tratta nella quale non siano rispettati gli standard di servizio, ma solo indennizzi a chi li richiede e solo quando la somma di ritardi e soppressioni supera il 10% del totale dei treni programmati.  Purtroppo, da anni, una Giunta regionale immobile e inadeguata continua a tollerare i disservizi di Trenord, che colpiscono ogni giorno lavoratori e studenti e anziché mettere in riga l’azienda si tartassano ulteriormente i pendolari. Oltre il danno la beffa.

Incollati alla poltrona

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Salvini e Santanché, due ministri incollati alla poltrona che non hanno avuto nemmeno il coraggio di presentarsi in Aula.  La destra li salva, bocciando le mozioni di sfiducia, ma sono evidentemente incompatibili con i ruoli che ricoprono: il primo per i suoi legami con la Russia (e non solo), la seconda per le note vicende giudiziarie.  Meloni abbia un sussulto di dignità e dica qualcosa, in gioco ci sono la credibilità e il prestigio delle istituzioni e del Paese.

Una destra in fuga

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Martedì sera scorso, 26 marzo, dopo tre lunghi mesi, si è finalmente riunito il Consiglio Comunale.  Nel corso della seduta il gruppo del Partito Democratico ha presentato una mozione, sottoscritta anche da Brugherio è Tua! e Alleanza Progressista, contro i tagli di Regione Lombardia ai contributi diretti alle persone con disabilità gravi e gravissime.  “Tagli che nei giorni scorsi, dopo tante manifestazioni da parte di associazioni che si occupano del sostegno a queste persone e le diverse proposte fatte dal PD in Consiglio Regionale, sono stati ridotti, ma in misura insufficiente per garantire un’assistenza decorosa alle persone già così provate. Il tutto a partire inderogabilmente dal 1 giugno”. Commenta la Consigliera proponente Silvia Bolgia , che prosegue: “Tagli giustificati con una generica promessa di sostituirli con servizi erogati su progetti da costruire in collaborazione tra Asst, Ats, Comuni e associazioni. Tuttavia le interlocuzioni che avrebbero dovuto, tramite finanzia