Puntiamo a essere primo partito in tutta Italia

Puntiamo a essere il primo partito. Non solo a Genova, ma in tutta Italia. Tuttavia per battere la destra servono una coalizione e alleati solidi. 

Siamo molto dispiaciuti perché ci è mancato poco: quando si arriva a un soffio fa più male. Per questo va detto un grande grazie ad Andrea Orlando che ha fatto una splendida campagna elettorale. Il PD ha dato il massimo, abbiamo sfiorato il 29 per cento, due punti in più rispetto alle Europee e 9 sulle precedenti regionali. Siamo il primo partito della Liguria, davanti a FdI che invece ha perso 11 punti in cinque mesi, e abbiamo vinto a Genova, la città di cui è Sindaco Marco Bucci: ci dà speranza in vista delle prossime comunali. 

Da quando sono Segretaria il PD è tornato prima forza d’opposizione e ha recuperato alle Europee più di 5 punti rispetto alla tornata precedente, in Liguria sfiora il 30%. Non solo non si appiattisce su nessuno, ma oggi è il perno attorno a cui costruire l’alternativa a questa destra incapace e dannosa per il Paese. 

Il PD lavora incessantemente a farci trovare pronti e a far cadere un governo che sta massacrando e privatizzando la sanità pubblica, prendendo in giro gli italiani sui numeri e allungando le liste d’attesa. Che sta devastando la scuola pubblica col taglio di 8mila insegnanti e amministrativi. Che sta aumentando le diseguaglianze con l’autonomia differenziata. Che sta rendendo più fragili i lavoratori e che non ha una visione industriale su come mettersi alla guida della conversione ecologica. 

Finora abbiamo sempre lavorato per costruire coalizioni competitive, parlando con tutte le forze di opposizione. Il risultato delle Europee mostra che c’è già un blocco importante, con PD, M5S e AVS che insieme hanno fatto il 40%. 

Il PD è unito e ha affrontato insieme tutti i passaggi sulle alleanze nelle regioni, tra l’altro senza mai imporre nulla dall’alto. Chiaramente il PD non può scegliere anche per gli alleati, ma essendo il partito più grande cerca di trovare delle soluzioni anche ai problemi degli altri. Sulla base di un progetto fondato su temi concreti, non su una discussione politicista su perimetri fra sigle. 

La priorità ora è vincere in Emilia Romagna e in Umbria fra 20 giorni. Una bella occasione per tirare insieme in questa direzione. Come lo è la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata che spacca in due l’Italia e in Parlamento non è mai mancato uno sforzo di coordinamento che spero si realizzi pure sull’orribile manovra del governo: quando siamo uniti siamo più forti. 

In Liguria il partito della premier ha perso 11 punti rispetto alle elezioni comunitarie di cinque mesi fa. Loro dicono che non calano ma hanno la stessa credibilità di quando sostengono d’aver fatto il più grande investimento nella sanità, che è invece è ai minimi storici degli ultimi 15 anni. Dopodiché, quando si tratta di potere, il centrodestra si ricompatta sempre, ma le divisioni ci sono e si vedono. Come è evidente dalla manovra, un concentrato di propaganda e misure inique. 

Elly Schlein

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