Tireremo fuori l'Italia dal buio

foto di Luca Tomaino

"Tireremo fuori dal buio la Lombardia e l’Italia, e tra sette giorni l'arcobaleno colorerà il cielo: ci serve un ultimo sforzo e tutti assieme smacchieremo il giaguaro”.

Sono le parole con cui il leader del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, ha chiuso ieri a Milano la grande manifestazione di Piazza Duomo, di fronte a una folla di decine di migliaia di persone. 

"Dalla Lombardia partirà la svolta, chiuderemo questa fase, gireremo una pagina ventennale, qui in Lombardia e dalla Lombardia per l'Italia, ne sono sicuro e guardando questa piazza non si possono avere dubbi", ha detto Bersani, ricordando che "da qui partì il fascismo, Tangentopoli, Berlusconi, il leghismo, ma da qui partì anche la grande stagione dell'emancipazione e del riformismo, la lotta di Liberazione, il motore della ricostruzione e del boom. Qui ci furono le forze democratiche che reagirono e offrirono il sangue durante il terrorismo e le trame, fino al grande eroe borghese".

Il messaggio del segretario del PD ha chiuso una manifestazione che ha visto sul palco tanti protagonisti del centrosinistra.

foto dal sito di Umberto Ambrosoli

Oltre al candidato alla presidenza della Regione Lombardia, Umberto Ambrosoli, al leader di SEL, Nichi Vendola, al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e a Bruno Tabacci, a sorpresa è arrivato a portare il suo sostegno anche l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. "Una squadra che a differenza del passato resterà unita, perché ha imparato la lezione del passato, e perché è fatta di uomini diversi - ha sottolineato Prodi - Il mio sogno è vedere Bersani a Porta a Porta con un giaguaro in braccio”. 

Durante il suo intervento, Bersani ha ricordato le priorità del futuro governo di centrosinistra. "Al primo giorno a Palazzo Chigi io chiamerò la Caritas, l'Arci e i Comuni a far dire agli italiani che c'è un sacco di gente che non riesce a mangiare, e partiamo da li'", ha detto, ribadendo che “non potremo mai rinunciare a sistemi universalistici per sistemi come scuola e sanità. Non lasceremo mai al mercato la distribuzione delle risorse del welfare”. “Moralità e lavoro saranno le parole chiave della prossima legislatura”, e quindi subito una lenzuolata contro la corruzione e per i diritti. Diritto alla parità di genere, diritti per le coppie omosessuali, diritto allo studio, ha ricordato il leader del centrosinistra, secondo il quale bisogna “tornare a parole profonde e semplici come l’onestà, che non è solo una virtù privata, ma un bene pubblico”.

foto dal sito di Umberto Ambrosoli

“L’Italia giusta affronterà la crisi e ne uscirà – ha assicurato – con uno sforzo comune dove chi ha di più deve dare di più. Capisco la rabbia, la disillusione, ma con la protesta non si risolve il problema, così come non si risolve neppure con un governo senza cambiamento”. Ecco perché “tocca a noi, che riusciremo a governare guardando al futuro e chiudendo la pagina buia di vent’anni di destra”.

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