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Visualizzazione dei post con l'etichetta Romano Prodi

Abbiamo perso un gigante dell’Europa unita

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Ho condiviso con lui la volontà di un’Europa unita che consentisse a tutte le nazioni di vivere in pace con obiettivi comuni Abbiamo perso un gigante della politica , un gigante dell’Europa unita. Oggi con la morte di Helmut Kohl si spegne un riferimento di straordinaria grandezza. E’ stato il padre della riunificazione della Germania, autore della caduta del muro di Berlino e risoluto costruttore dell’Unione europea. Ho condiviso con lui la volontà di un’Europa unita che consentisse a tutte le nazioni di vivere in pace con obiettivi comuni. I nostri rapporti sono sempre stati buoni e amichevoli anche quando ci siamo trovati su posizioni divergenti e i nostri incontri non si sono mai interrotti, fino all’ultima volta quando mi espresse l’idea che una nuova generazione in Europa fosse ormai pronta a riprendere e dare nuovo impulso al sogno dei padri fondatori. Conservo questo ricordo che è insieme una speranza. Il mio pensiero va ai suoi familiari e a coloro che gli hanno voluto ben

Prodi: “Avanti su una difesa comune europea”

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Romano Prodi è da sempre un europeista convinto. Non può essere altrimenti per chi come lui le istituzioni europee le ha governate. Dall’alto della sua esperienza   il professore richiama l’Europa e afferma che “con la nostra disunione abbiamo appaltato ad altri la nostra sicurezza”.   Il riferimento è all’attacco statunitense nei confronti della Siria del quale “è stata preavvertita la Russia, che a loro volta avranno avvertito i siriani e non c’è stato alcun preavvertimento a un leader europeo, nessun richiamo all’Onu. Questo non mi trova tranquillo.   Noi dobbiamo capire che siamo ancora più fuori dai giochi che riguardano casa nostra” . Sull’attacco in Siria durante l’incontro con il presidente cinese Xi Jinping, Prodi sottolinea: “E’ difficile pensare che non sia stata una coincidenza decidere questa reazione durante il colloquio con il presidente cinese. La Cina è il protettore della Corea e sappiamo che la Corea vive solo se la fa vivere la Cina. C’è questa pressione sul

La carica dei Prodi

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  Romano Prodi andrà a votare alle Primarie. Ed è già una buona notizia anche solo questa, perché domani dovrà essere un giorno di festa per tutti i democratici, anche quelli delusi. La racconta così Marco Damilano, la scelta di Prodi : ...il fondatore dell’Ulivo e del Partito democratico, il Professor Romano Prodi. Aveva deciso di non andare a votare alle primarie, ma oggi annuncia di aver cambiato idea. « Domenica, di ritorno dall’estero, mi recherò a votare alle primarie del Pd. In questa così drammatica situazione mi farebbe effetto non mettermi in coda con tanti altri cittadini desiderosi di cambiamento. I rischi aperti dalla recente sentenza della Corte mi obbligano a ripensare a decisioni prese in precedenza. Le primarie del Pd assumono oggi un valore nuovo. Nella situazione che si è venuta a determinare è infatti necessario difendere a ogni costo il bipolarismo. Pur con tutti i suoi limiti, il Pd resta l’unico strumento della democrazia partecipata di cui ta

My game is over. La lettera di Prodi.

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Oggi Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo e già Presidente del Partito Democratico , ha inviato una lettera al Corriere della Sera per definire la sua posizione rispetto al Pd e alla politica italiana, mettendo così a tacere le tante chiacchiere e le tante voci che si susseguono. Il professore rivendica il suo operato in questi anni, l'impegno profuso e i risultati ottenuti, dalla doppia vittoria elettorale al tentativo di portare in Italia una cultura politica più moderna e solidale. Rispetto al Partito Democratico, Romano Prodi spiega la sua decisione: “my game is over” . In realtà il Professore si era già dimesso, alcuni anni fa, dall'incarico di Presidente del Partito, e non ne aveva assunto nessun altro. Impegnato nella politica internazionale, impegno che sembra voler proseguire (nel finale della lettera annuncia di essere in partenza per New York dove discuterà, all'ONU, lo sviluppo del Sahel), Prodi aveva lasciato che fossero le generazioni più gi

Tireremo fuori l'Italia dal buio

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foto di Luca Tomaino "Tireremo fuori dal buio la Lombardia e l’Italia, e tra sette giorni l'arcobaleno colorerà il cielo: ci serve un ultimo sforzo e tutti assieme smacchieremo il giaguaro”. Sono le parole con cui il leader del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, ha chiuso ieri a Milano la grande manifestazione di Piazza Duomo, di fronte a una folla di decine di migliaia di persone.  " Dalla Lombardia partirà la svolta , chiuderemo questa fase, gireremo una pagina ventennale, qui in Lombardia e dalla Lombardia per l'Italia, ne sono sicuro e guardando questa piazza non si possono avere dubbi", ha detto Bersani, ricordando che "da qui partì il fascismo, Tangentopoli, Berlusconi, il leghismo, ma da qui partì anche la grande stagione dell'emancipazione e del riformismo, la lotta di Liberazione, il motore della ricostruzione e del boom. Qui ci furono le forze democratiche che reagirono e offrirono il sangue durante il terrorismo e le trame, fino al gr

Il Sahel, bomba da disinnescare nella polveriera araba

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Lapo Pistelli, responsabile Esteri del Partito Democratico, ha scritto per il quotidiano L'Unità un articolo sulla situazione in Mali, dopo l'iniziativa francese avviata in questi giorni. Di seguito il testo integrale dell'articolo. L’Italia contribuirà con una quota di addestratori alle operazioni antiterrorisrno iniziate su impulso francese in Mali. La decisione è stata annunciata in Parlamento dal Ministro Terzi e confermata nel Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, dove la necessità di un’operazione militare decisa, capace di arrestare e respingere la penetrazione di Al Qaeda nello Stato africano, ha trovato un largo consenso. Ci si chiede oggi se l’iniziativa sia sufficiente, stanti le caratteristiche di quell’area, se sia addirittura tardiva, vista l’ampia mole di analisi già disponibili nei mesi scorsi su cosa stava accadendo, se ci si trovi davanti a un rischio di Afghanistan africano. Dopo la morte di Osama Bin Laden, Al Qaeda ha subito un process

Europa, 60 anni di pace

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"Il Comitato ha deciso di assegnare il premio Nobel per la pace 2012 all'Unione Europea. L'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa" Inizia così la motivazione con la quale ieri l'Unione Europea è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Motivando il premio, il comitato ha ricostruito le vicende storiche dal dopoguerra a oggi, con particolare attenzione alla crisi : "l'Unione Europea è attualmente in una fase di gravi difficoltà economiche e forti tensioni sociali". Ma, prosegue la nota, il comitato intende concentrarsi "su ciò che vede come risultato più importante dell'Ue: la lotta per la pace e la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilizzazione svolto dall'Ue ha contribuito a trasformare la maggior parte d'Europa da un continente di guerra a un continente di pace".

La frase della settimana

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«Io mi ricordo. Era l’8 maggio 2008:  stavamo facendo i pacchi, Tommaso e io, era appena finito il governo.  Lui mi guarda e mi dice:  “ Romano, lasciamo una grande eredità  dietro di noi : oggi lo spread è a 37; lasciamo una eredità solida  a chi viene dopo di noi,  possiamo esserne orgogliosi» . Comincia così l’ex premier Romano Prodi , intervenendo, con il presidente della Consob Giuseppe Vegas in un incontro alla Fondazione Balzan a Milano, in memoria di Tommaso Padoa-Schioppa. I ricordi sono importanti, certo, non vanno trascurati.  E Prodi lo sa: anche se ne approfitta per lanciare  dichiarazioni esplosive sul mondo economico e finanziario attuale.  E sulla politica, ovvio Continua a leggere sul sito de L'Inkiesta . DoppiaM

Lezioni di economia: per capirne di più

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Chi di voi abbia seguito le notizie politiche ed economiche del nostro Paese , si sarà certamente accorto di essere stato costretto, negli ultimi mesi, a prendere familiarità con termini e concetti economici molto tecnici. Per renderci conto della situazione economica in cui versa il nostro Paese, abbiamo ritenuto necessario incrementare la nostra competenza economica. Parole come SPREAD, CREDIT DEFAULT SWAP e EFSF sono ormai regolarmente presenti su giornali e telegiornali. Anche se per noi (cittadini) non è possibile agire in modo da influenzare le dinamiche dei sistemi finanziari globali, ritengo che avere coscienza di ciò che ci accade attorno sia importante e propedeutico alle scelte di carattere finanziario (e non) che prendiamo nelle nostre vite. L'economia è una materia diversa da tutte le altre che si trattano "facendo politica".  In economia l'ignoranza si paga cara . Troppo spesso si sente trattare i temi economici e finanziari come chiacchiere da ba