Europa, 60 anni di pace


"Il Comitato ha deciso di assegnare il premio Nobel per la pace 2012 all'Unione Europea. L'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa"

Inizia così la motivazione con la quale ieri l'Unione Europea
è stata insignita del Premio Nobel per la Pace.

Motivando il premio, il comitato ha ricostruito le vicende storiche dal dopoguerra a oggi, con particolare attenzione alla crisi: "l'Unione Europea è attualmente in una fase di gravi difficoltà economiche e forti tensioni sociali". Ma, prosegue la nota, il comitato intende concentrarsi "su ciò che vede come risultato più importante dell'Ue: la lotta per la pace e la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilizzazione svolto dall'Ue ha contribuito a trasformare la maggior parte d'Europa da un continente di guerra a un continente di pace".

Qui l'intero comunicato con le motivazioni.

"Il conferimento del Premio Nobel per la pace alla Unione Europea - ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - pone in massima evidenza, con il più alto degli omaggi, una semplice grande verità storica: semplice ma piuttosto trascurata col passare degli anni, e non abbastanza presente soprattutto nella coscienza delle nuove generazioni".

"La verità è che l'integrazione europea è nata innanzitutto come progetto di pace. Il suo presupposto, se si vuole il suo punto di partenza, è stato la conciliazione tra Francia e Germania affinché nel cuore dell'Europa - già focolaio di due devastanti guerre mondiali - si creassero le condizioni per una convivenza pacifica e operosa fra gli Stati e le nazioni".

"E lungo le linee di una politica di pace l'Unione Europea si è mossa per lunghi decenni: innanzitutto, la Comunità Europea fino al 1989 rappresentativa di una parte dell'Europa, quando il continente era radicalmente diviso in due e questa divisione recava in sé anche i germi di un possibile nuovo fatale conflitto; c'è stata poi la riconciliazione, l'unificazione tra Europa occidentale ed Europa orientale, come venivano all'epoca un po' sommariamente definite le due parti del nostro continente. Ciò ha segnato davvero la conclusione di un processo che deve essere sempre valorizzato, salvaguardato il consolidamento della libertà e della democrazia nella pace come grande insegna del processo di integrazione europea, come grande obiettivo comune e modello per il resto del mondo".

Qui il commento di Romano Prodi, che oltre agli incarichi italiani ha ricoperto anche il ruolo di Presidente della Commissione europea.

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