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Visualizzazione dei post con l'etichetta Unione Europea

Una pessima notizia per l’Europa e per l’Italia

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“L’elezione di Trump negli Stati Uniti è una brutta notizia per l’Europa e una brutta notizia per l’Italia. Non solo perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Unione europea, ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche. Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese”.  Commenta così la Segretaria Elly Schlein il risultato delle presidenziali statunitensi e aggiunge : “Noi speravamo che andasse in un altro modo perché non ci riconosciamo né mai ci riconosceremo in una idea di società dove  i miliardari, che ieri festeggiavano chiusi in una stanza con Trump, si ergono a paladini del ceto medio  che si è impoverito quando sono loro stessi quelli che si sono arricchiti, sfruttando il lavoro in un modello economico sbagliato e da cambiare. E hanno usato il loro potere mediati

Meloni riferisca sul “fallimento Albania”

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Chiediamo un’informativa urgente della presidente Meloni dopo il Cdm che ha approvato il decreto Albania.  Un decreto fantasma che nemmeno i membri del governo hanno potuto visionare .  Pensavamo di poter conoscere il decreto nella conferenza stampa convocata e invece no, perché la conferenza stampa non c’è stata. Forse perché c’è imbarazzo a rispondere alle domande su questo decreto.  C hiediamo alla presidente di venire in aula dirci in cosa consiste non il modello Albania ma il fallimento Albania . Cosa può aggiungere al diritto europeo? Vorremmo sapere cosa contiene quel dl e perché il governo sta sprecando 800 milioni di euro per due centri che sono e resteranno chiusi al posto di destinarli alla sanità.  Venga a dirci cosa c’è scritto e a rendere conto di questo spettacolo indecoroso e ridicolo in cui sta trascinando il Paese mentre alimenta uno scontro senza precedenti verso la magistratura.  La  Presidente Meloni venga in aula e  renda conto al Parlamento , non con uno dei suoi

Un governo forte solo con i deboli

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Meloni come al solito in Aula fa la debole con i forti e la forte con i deboli. Ha fatto attacchi da bulla un po’ a tutti, compresa Sea Watch. Quindi  attacca chi salva le vite in mare mentre il suo governo per legge rende più difficile salvarle .  Con loro alza la voce, invece non lo fa con Netanyahu, perché l’attacco alla missione Unifil e alle basi italiane è un attacco all’Onu e dunque al mondo. E non è soltanto inaccettabile come lei si limita a dire.  Non so se pensa di poter fermare Netanyahu con le telefonate anziché con atti concreti. Per questo noi  chiediamo al governo di unirsi agli altri governi europei che stanno chiedendo l’embargo totale all’invio delle armi a Israele . Bisogna dare un segnale chiaro. Anche per questa ragione noi chiediamo all’Italia di fare come hanno fatto Spagna, Irlanda e Norvegia e di procedere al riconoscimento dello Stato palestinese. È un contributo a un percorso di pace, perché per la prima volta nella storia il governo di Netanyahu nega aperta

La Giornata della Memoria e dell'Accoglienza

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Oggi si celebra la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza , nel ricordo delle 368 persone che morirono il 3 ottobre 2013 in un naufragio a largo di Lampedusa.  Da allora sono oltre 30mila le vittime che hanno perso la vita nel Mediterraneo, la rotta migratoria più mortale al mondo. E con loro sono finite in tragedia le speranze di un futuro migliore, di fuggire da persecuzioni, guerre e carestie nei Paesi di origine.  Le vite umane si devono e si possono salvare, le morti in mare non sono inevitabili. Per questo è necessario potenziare i canali di accesso sicuri e legali, creare una missione europea di ricerca e soccorso, semplificare i ricongiungimenti familiari e ampliare la platea di chi può accedervi. Basta accordi con Paesi terzi.  L’Europa e l’Italia rispettino gli obblighi di ricerca e soccorso, i diritti umani e il diritto di asilo perché tutti gli uomini e le donne valgono in ugual misura e con uguale dignità .

Europa troppo a destra, saranno anni difficili

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Di certo non siamo soddisfatti di questa Commissione, più conservatrice di prima anche a causa dei governi che hanno espresso le nomine. Saranno anni difficili, non bisogna perdere le innovazioni arrivate dopo la pandemia : noi su questo vigileremo. Difenderemo le nostre priorità e non ci faremo dare per scontati mai.  Valuteremo attentamente deleghe e portafogli, ma alcune scelte sono errori evidenti , come l’uscita di Nicolas Schmit, il Commissario al lavoro che il gruppo Socialisti e Democratici avevano candidato alla presidenza. Non c’è più uno specifico commissario al lavoro e l’Italia perde il portafoglio all’economia che rimane sotto Dombrovskis, considerato un falco: dovremo batterci molto per difendere la prospettiva di investimenti comuni europei. Sull’immigrazione poi c’è il Popolare austriaco Brunner, ma noi insisteremo sulla solidarietà e l’accoglienza tra Stati.  Guardare con ottimismo ai futuri anni di lavoro in Europa è difficile, ma ci sono anche degli aspetti positivi

L'UE garantisca l'incolumintà ai giornalisti

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La lettera delle Eurodepuate e degli Eurodeputati PD alla Presidente Von der Leyen Presidente von der Leyen,  Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione una questione molto preoccupante emersa di recente, che ha un impatto diretto sulla libertà di stampa, sulla sicurezza dei giornalisti che operano in zone di guerra e sulla democrazia.  Stefania Battistini, corrispondente italiana della Rai, e Simone Traini, cameraman, sono stati inseriti nella lista dei ricercati del governo russo, con l'accusa di aver "attraversato illegalmente il confine" con la Russia. L'annuncio è stato dato dal Ministero degli Affari Interni russo dopo che i giornalisti avevano coperto un'importante incursione di terra delle forze ucraine in territorio russo nella regione di Kursk lo scorso agosto.  L'FSB, il servizio segreto russo, ha aperto un procedimento penale contro Battistini e Traini, accusandoli di essere entrati in territorio russo senza visto e di aver effettuato riprese

Un destra settaria che non sa come rilanciare l’economia

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Non hanno un’idea su come rilanciare l’economia , non hanno messo in campo uno straccio di politica industriale. In queste settimane hanno tentato di distrarre sempre su altri argomenti, ma i nodi purtroppo stanno venendo al pettine.  Il governo dovrebbe dire cosa intende fare per questa manovra, trovo grave che non ci sia alcuna trasparenza sul piano fiscale di medio termine, che dovrebbero presentare in Europa entro il 20 settembre non c’è stato nessun coinvolgimento delle opposizioni né delle parti sociali, non è così che si affronta un passaggio così delicato per il nostro Paese. Siamo molto preoccupati che facciano ancora cassa sulle pensioni , come hanno già fatto, soprattutto su quelle delle donne e che non mettano risorse sulla sanità pubblica.  L’abolizione dell’assegno unico conferma che ci troviamo di fronte a un governo settario . Quando una misura funziona ma non c’è la loro firma puntano a stravolgerla, per piantare una propria bandierina. L’hanno fatto anche col fondo pe

Medio Oriente, l’Italia appoggi la proposta Borrell

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Dopo mesi di inerzia, in cui la comunità internazionale ha assistito impotente all’apocalisse di Gaza, l’Europa sul Medio Oriente ha oggi un’occasione che non può sprecare.  Dal Consiglio informale degli esteri si levi una voce forte e chiara per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, per esigere l’attuazione della risoluzione 2735 (2024) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite  e il pieno ripristino dell’operatività delle agenzie internazionali e degli aiuti umanitari.  L’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza della UE ha infatti esortato i 27 a trovare il coraggio finora mancato nella gestione della crisi in Medio Oriente  al suo arrivo alla riunione informale dei ministri degli Esteri UE  con queste parole: “Ho avviato le procedure per chiedere agli Stati membri se considerano appropriato includere nella lista delle sanzioni alcuni ministri israeliani che lanciano messaggi d’odio inaccettabili contro i palestinesi e proposte che vanno chiaramen

Noi e l’utopia della pace

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Articolo di Gianni Cuperlo, pubblicato su  La Stampa  Su questo giornale Massimo Cacciari ha posto la domanda che da anni la politica ha rimosso dall’agenda: è stato forse un intervallo la non-guerra tra i grandi spazi imperiali dopo le tragedie della prima metà del`900? Null’altro che «una pausa per meglio prendere la rincorsa in vista della definita “sistemazione” del pianeta?». Lo ha fatto richiamando la sconfitta delle istituzioni che nell’avallo di monumentali filosofi del diritto avevano imboccato il sentiero di una regolazione giuridica del conflitto. Si riferiva ai fantasmi dell’Onu e all’assetto di autorità sovranazionali (Corti penali e Alte corti di giustizia) vittime della propria impotenza. Per questa via la Guerra è tornata a soggiogare una razionalità divenuta ostile al realismo di un potere che i singoli Stati non detengono più mentre a profilarsi su scala globale sono oligarchie inedite. Con due conseguenze. Un tempo storico d’incertezze: «non si può più immaginare che

Per il riconoscimento dello Stato di Palestina

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Bombardare scuole e ospedali è un crimine di guerra . Non è accettabile continuare ad assistere a quello che sta accadendo a Gaza. Oggi altri morti innocenti tra cui anche bambini durante un attacco israeliano che ha colpito una scuola. L'Europa e la comunità internazionale assumano immediatamente una iniziativa per fermare Nethanyahu e raggiungere il cessate il fuoco .  Il suo è un governo di estremisti che continua a minare il terreno su cui ricostruire la pace per il Medio Oriente. In questo momento va sostenuto il lavoro dei mediatori e dei negoziatori per raggiungere un immediato cessate il fuoco, necessario per fermare il massacro di civili palestinesi e liberare gli ostaggi israeliani.  Dal governo e dalla Presidente Meloni ci aspettiamo la più ferma condanna delle azioni del Governo Netanyahu e un impegno diplomatico serio con i paesi della regione, che fin qui è stato debole e incerto .  Ormai è irrimandabile dare un segnale concreto per far ripartire il processo di pace i

In memoria della strage di Marcinelle

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Dopo 68 anni la strage di Marcinelle resta uno dei momenti più tragici della migrazione italiana nel mondo. L’incendio nella miniera, nel quale morirono 262 lavoratori di dodici nazionalità tra cui 136 italiani , ci ricorda quanto dolore e sacrifici segnino la storia delle migrazioni che contribuirono allo sviluppo economico europeo, e fu il momento più drammatico di questa storia.  Proprio a partire dal dolore per quei morti e da quelle battaglie per la sicurezza e la dignità del lavoro si è progressivamente creato uno spazio comune di costruzione dei diritti sociali e politici. Ricordare e onorare Marcinelle oggi significa anche spronare l’Europa affinché si recuperino la solidarietà sociale e politica, i valori di accoglienza e la difesa dei diritti sociali .  La memoria di quelle morti impone allora a tutti scelte coraggiose sulla dignità e la sicurezza di tutte le lavoratrici e i lavoratori, e sulla solidarietà anziché i respingimenti e i muri dettati da egoismi nazionali.  Elly

Fitto smentisce Fitto

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Pacco, doppio pacco e contropaccotto. Il Ministro Fitto continua a cambiare le carte in tavola sul PNRR . Tutti ricordiamo le sue parole di maggio, in cui si diceva ottimista sul rispetto delle scadenze e delle percentuali di spesa. Invece i dati lo smentiscono clamorosamente. La messa a terra dei progetti è in forte ritardo.  Appena 10 giorni fa peraltro aveva assicurato che l’obiettivo di convogliare al Sud il 40% degli investimenti del PNRR sarebbe stato rispettato senza problemi. Oggi ci riserva un’altra sorpresa: ammette nella sostanza i ritardi in particolare al Mezzogiorno e inizia a mettere le mani avanti . “Ci sarà l’esigenza di qualche ulteriore revisione? Forse sì”, ha dichiarato ieri in audizione in Parlamento.  Se fallisce il PNRR a pagarne le spese sarà il Paese intero ma soprattutto il Mezzogiorno . Al Ministro Fitto e alla Presidente Meloni vogliamo ricordare che il PNRR è un bene che appartiene a tutto il Paese, una grande opportunità per l’Italia, e non una risorsa da

Con Antonio Decaro

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Il fotomontaggio dell’Eurodeputata tedesca Andersen di Alternative für Deutschland contro Antonio Decaro è incommentabile. Una vergogna contro un galantuomo .  Ad Antonio tutta la solidarietà della comunità democratica contro uno squallido atto squadrista .

In memoria delle vittime di Utoya

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13 anni fa le stragi di Utoya e Oslo nelle quali il neonazista Andres Breivik uccise 77 persone, la maggior parte giovanissimi del Partito Laburista Norvegese durante un campeggio.  Oggi ricordiamo con commozione le vittime, martiri della libertà . E ribadiamo con forza il contrasto all’ideologia dell’odio, a ogni forma di terrorismo e a qualsiasi rigurgito xenofobo.

La totale irrilevanza del governo italiano

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“Quelli più divisi oggi sono stati quelli del governo italiano. Si sono divisi su questo voto ma soprattutto quello che abbiamo visto è la totale irrilevanza di questo governo in Europa”.  Così  Elly Schlein , a margine della manifestazione unitaria per chiedere le dimissioni di Toti a Genova, ha commentato ieri il voto che ha portato alla rielezione di Ursula Von der Leyen. “Abbiamo visto gli interventi della Lega, ci chiediamo chi rappresenti oggi questo governo in Europa. Gli interventi sguaiati dei leghisti a cui Giorgia Meloni si è accodata con il suo voto? Oppure il plauso del Ministro degli esteri Tajani. Io vedo grandi spaccature lì dentro, ma soprattutto  vedo la mancanza di una visione del futuro dell’Italia e dell’Europa  da parte di questo governo.  Giorgia Meloni, e non lo diciamo dal voto di oggi ma come lo sapete lo diciamo da tempo, in Europa si è sempre scelta gli alleati sbagliati e questo sta isolando il nostro paese  – ha concluso Schlein -. Nel voto di oggi ha dimo

Avanti, per l'Europa che vogliamo

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Si è conclusa ieri la prima giornata della Plenaria che dà inizio alla decima legislatura del Parlamento Europeo.  Si prospettano nuove e importanti sfide per un’Europa giusta e solidale, basata sui diritti civili e sociali, attenta a garantire le opportunità a tutte le persone.  Un augurio di buon lavoro al gruppo del Partito Democratico: avanti per l'Europa che vogliamo!

La nostra strada per battere le destre

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In questi giorni si parla parecchio di modelli, il modello inglese, quello francese. Io non credo che dobbiamo essere alla ricerca di modelli ma dobbiamo continuare a fare il lavoro che abbiamo fatto in queste settimane di campagna elettorale, stare sui territori cioè capire qual è la strada nostra per costruire l’alternativa che serve per battere le destre che qui sono già al governo . Si parla di affinità e divergenze, e, come sempre accade, la tentazione è “assumere” modelli difficilmente replicabili in contesti diversi, seppure ricchi di spunti e conferme.   Il nuovo Fronte popolare in Francia mette insieme forze politiche diverse con un progetto coerente e condiviso. Noi non abbiamo un elemento di preoccupazione contingente, dobbiamo costruire un’alleanza sui per e non solo sui contro . Anche se non si possono applicare modelli di contesti diversi, dalla Francia un dato emerge: uniti si vince, divisi si perde. L’unità va costruita sui bisogni concreti delle persone. Non pongo veti

In Europa investimenti comuni e piano industriale

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“ La priorità per il PD sono gli investimenti comuni europei , che devono proseguire. Il Next Generation Eu è l’idea di un piano industriale europeo che serve anche all’Italia perché il governo Meloni non ha un piano industriale e allora tocca a noi rimboccarci le maniche per proporre le politiche che servono in questo momento anche nel nostro Paese”. Apre così la Segretaria Elly Schlein, la sua intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera .  Spiega perché insiste su questo: “ Le destre nazionaliste alleate di Meloni e Salvini non hanno mai creduto negli investimenti comuni e oggi lavorano per fermarli , ma il nostro Paese ne ha bisogno. Noi abbiamo una vocazione industriale, i saperi degli artigiani, le intelligenze delle maestranze, quello che non abbiamo è un margine fiscale come quello che ha la Germania, che con le sue risorse ha messo in campo politiche industriali poderose su nuove filiere strategiche”.  Pensa alle rinnovabili, alle batterie, ai chip:  “L’Italia non può re

Jamais

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“ Jamais .   Risultato straordinario per la sinistra unita del Nuovo Fronte Popolare e una bella risposta di partecipazione. La destra si può battere” . Ha commentato così la Segretaria  Elly Schlein  i risultati del secondo turno delle legislative francesi. Non c’è stato il temuto successo dell’estrema destra di Marine Le Pen: il suo Rassemblement National non arriva neanche seconda, ma si attesta al terzo posto. La vittoria va alle sinistre unite nel Nouveau Front Populaire, mentre il partito del presidente Macron guadagna il secondo posto.  “ Meloni ha perso come ha perso Le Pen . Loro avevano un disegno, l’estrema destra in Europa. Quello di vincere le elezioni europee e le elezioni francesi era il capitolo conclusivo di questo disegno per ribaltare gli equilibri in Europa, creare una maggioranza alternativa con l’estrema destra che entrasse al governo in Europa. Così non é. Meloni è isolata sia sul piano internazionale, sia all’interno del suo stesso partito in Europa, così come M

Solo uniti si fermano le destre

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“Davanti all’affermazione di una forza politica di estrema destra nazionalista è importantissimo il segnale che hanno dato il fronte popolare e i liberali: un accordo per fermare il  Rassemblement National ”. Lo dice a la   Stampa  la Segretaria Elly Schlein  alla luce di ciò che sta accadendo all’interno del panorama politico francese.  “Mi auguro – continua – ci sia una forte mobilitazione di tutta la sinistra. Ho sentito in queste ore Olivier Faure e Raphael Glucksmann. Hanno detto: dove siamo terzi, ritiriamo i candidati. Penso sia giusto lo facciano anche quelli di Macron e trovo sconcertante la scelta dei Repubblicani francesi, che fanno parte del Ppe, di non dare indicazioni di voto”.  Con un’affluenza molto alta, Le Pen resta al 33,2 per cento: “Era chiaro dopo le Europee che stava crescendo ma credo sia  una sorpresa positiva la buona affermazione del  Fronte Popolare , che ha tre settimane di vita . Mi colpisce il dato delle nuove generazioni, che lo premiano con oltre il 40