Un governo in stato confusionale
Un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l’opposizione è un governo improvvisato.
Da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto.
Sono uniti solo nell’abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all’Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli USA. Ma la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l’alleanza uscendo pure dalla Nato.
L’alternativa c’è eccome: è fare un salto in avanti nell’integrazione e nell’autonomia strategica europea, superando l’unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comuni per l’industria, il sociale e le transizioni, e costruendo una vera difesa comune. Ma capisco che per motivi ideologici faccia fatica a dirlo, come lo spiega a Orban?
Così le contraddizioni dei nazionalisti le pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro paese. Così, per non riuscire nemmeno a dire a Trump che sbaglia, Meloni relega l’Italia al margine in Europa.
Elly Schlein