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In piazza per Gaza, raccolta adesioni

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In vista della manifestazione nazionale " In piazza per Gaza " la federazione del PD di Monza e Brianza intende organizzare un viaggio in autobus per gli iscritti e i simpatizzanti che intendono partecipare all'iniziativa.  L'attivazione del viaggio avverrà solo in caso di raggiungimento di un numero sufficiente di adesioni.  Gli iscritti e i simpatizzanti al Circolo brugherese del PD interessati sono invitati a compilare l'apposito form online entro lunedì 2 giugno .  Form di iscrizione

Il consiglio dell’Internazionale Socialista a Istanbul

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Oggi ho partecipato, su invito del premier spagnolo Pedro Sanchez , al consiglio dell’ Internazionale Socialista ad Istanbul. Qui ho incontrato lo stesso Sanchez in un bilaterale dove abbiamo discusso di come rafforzare la cooperazione tra forze politiche progressiste e della situazione politica europea e internazionale.  Abbiamo poi incontrato il leader e i sindaci del partito CHP, la principale forza d’opposizione turca, insieme a Peppe Provenzano e Dario Nardella. A Ozgur Ozek ho ribadito la nostra piena solidarietà al suo partito e al sindaco Imamoglu, candidato alla presidenza dell’opposizione turca e principale avversario di Erdogan, che a marzo è stato arrestato come oltre un centinaio di oppositori politici, giornalisti e studenti e da allora si trova in carcere. Qui diversi incontri interessanti con forze e personalità socialiste di tutto il mondo, come la ex presidente del Senato cileno Isabel Allende Bussi e alcuni rappresentanti palestinesi di Fatah. Sono intervenuta c...

La grande diplomazia di Meloni

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Giorgia Meloni il 18 maggio ha provato a fare la pontiera tra USA e UE, ieri Trump ha minacciato dazi al 50% da giugno e le borse sono andate in rosso.  Un altro grande risultato di Giorgia Meloni.

Silenzio complice

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La destra in parlamento ha bocciato la mozione del PD, presentata insieme a M5S e AVS, sul massacro in corso a Gaza. Ecco il contenuto della mozione: "Il Partito Democratico propone un impegno chiaro e deciso per la pace e la giustizia in Medio Oriente: 1. Riconoscere lo Stato di Palestina come stato democratico e sovrano, promuovendone il riconoscimento da parte di tutta l’Unione Europea. 2. Esigere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, il cessate il fuoco immediato in Palestina , la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale. 3. Sostenere il “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza, condannando qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania. 4. Sospendere immediatamente forniture, autorizzazioni e compravendita di armi con Israele. 5. Sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni contro il ...

A questa destra non interessa la salute

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L’ OMS ha adottato uno storico accordo sul contrasto alle pandemie, per affrontarne gli effetti in modo più giusto ed efficace. L’ Italia si è astenuta , insieme a pochissimi altri Paesi, come la Russia, l’Iran, Israele e la Slovacchia. Il governo Meloni sta picconando la credibilità internazionale del nostro Paese e mettendo in pericolo la vita di milioni di italiani.

Gaza, il governo non sia complice

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Tra il 16 e il 19 maggio una delegazione di parlamentari di PD, M5S e AVS ha partecipato alla carovana solidale verso Rafah promossa da AOI, Assopace Palestina e ARCI, insieme alle ong, a giornalisti, e accademici. Hanno portato fino al valico di Rafah l'impegno e la presenza del PD per chiedere accesso agli aiuti umanitari, cessate il fuoco, giustizia per il popolo palestinese. Hanno ascoltato le testimonianze di giornalisti, operatori umanitari, funzionari delle principali organizzazioni delle Nazioni Unite, sopravvissuti palestinesi. Tutti hanno detto la stessa cosa: Gaza sta morendo, nell’indifferenza della comunità internazionale. Hanno lasciato davanti al valico dei giocattoli per i bambini e le bambine che non ci sono più. Hanno visitato i magazzini dove tonnellate di aiuti umanitari rimangono bloccati. Cibo e medicinali salvavita in primis. A Gaza la fame e la sete sono diventate armi di guerra. Due giorni fa Netanyahu ha annunciato l’ingresso di una quantità minima di cib...

Congratulazioni al nuovo papa Leone XIV

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Congratulazioni al nuovo papa Leone XIV, che ha scelto come prime parole quelle della speranza di pace per i popoli di tutto il mondo, il ringraziamento a papa Francesco e insieme l’invito accorato a costruire ponti attraverso il dialogo e l’incontro.  Ce ne sarà grande necessità.  Gli facciamo i migliori auguri per l’importante responsabilità che gli è stata affidata.  Elly Schlein

Il governo tace su Gaza

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A Gaza si sta compiendo un piano criminale di massacro e deportazione della popolazione civile per mano di Netanyahu , ma il governo italiano resta in silenzio. Rifiutarsi di venire in Parlamento per chiarire qual è la posizione del governo su quanto sta avvenendo suona come complicità verso quegli stessi crimini. E l’Italia non può essere complice di quei criminali .

Su Gaza un disegno criminale

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Quello che Netanyahu sta portando avanti è un disegno criminale, non ci sono altre parole per definirlo e si deve fermare. La comunità internazionale e il governo italiano devono fare tutto ciò che è in loro potere per fermare questo disegno di occupazione totale e di deportazione forzata dei palestinesi da Gaza e bisogna far sì che tutti gli aiuti umanitari arrivino ad un popolazione stremata da un massacro che è in corso da troppo tempo.  Con il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra abbiamo già depositato una mozione unitaria che chiede al Governo impegni precisi in questa direzione. Noi chiediamo il cessate il fuoco immediato, chiediamo la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Chiediamo di avere tutti gli aiuti umanitari necessari, chiediamo le sanzioni per il governo israeliano, chiediamo davvero che si faccia un passo avanti verso il riconoscimento dello Stato di Palestina perché anche i palestinesi, come gli israeliani, hanno pieno...

Dazi: Fontana e Meloni da che parte stanno?

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  Sul tema dei dazi , la destra si volta dall’altra parte e fa l'amicona dei sovranisti di tutto il mondo. Lo fa a Roma, dove cavalca la retorica trumpiana come se non avesse conseguenze reali. E lo fa in Lombardia , dove ha respinto la proposta del PD, seria e concreta per aiutare le imprese a reggere l’impatto delle nuove tensioni commerciali.  Mentre altri Paesi si muovono per proteggere il proprio export e per tutelare al massimo cittadine, cittadini e imprese, la Lega e i suoi alleati preferiscono negare il problema, lasciando soli tutti quei lombardi e lombarde che ogni giorno fanno grande la nostra regione con innovazione, qualità e lavoro.  Noi non ci stiamo. Continueremo con determinazione e impegno a portare avanti le nostre proposte per tutelare il nostro tessuto produttivo, per difendere i posti di lavoro e per sostenere chi tiene in piedi l’economia lombarda , non chi la mette a rischio per slogan buoni solo a scaldare i comizi.

Il Governo Meloni protegge Putin

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Il Governo Meloni protegge Putin e non dà seguito alle prescrizioni della Corte Penale Internazionale. Prima libera Almasri e lo riporta in Libia con un volo di Stato, poi ignora l'ordine dell'AIA bloccando di fatto l'arresto internazionale di Putin. La destra al governo si sta dimostrando il migliore alleato di questi criminali internazionali, distruggendo la credibilità internazionale del Paese.

Sedicenti patrioti

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Prima Trump definisce parassiti noi italiani ed europei, e il governo Meloni fa orecchie da mercante abbassando la testa. Poi, lo stesso giorno in cui Giorgia Meloni annuncia trionfante che sarà ricevuta alla corte di Trump il 17 aprile, il presidente americano insulta con parole irripetibili chi propone un incontro per disinnescare una crisi finanziaria ed economica globale, generata dalla sua politica sui dazi. I sedicenti patrioti abbassano la testa ancora una volta ed espongono imprese e lavoratori a rischi enormi e a un crollo della nostra credibilità internazionale: l'Italia non può fare questa figura. Elly Schlein

Dazi, non si può far finta di niente

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Mentre Giorgia Meloni spera che le cose si risolvano da sole, l’economia italiana sta subendo colpi micidiali per le decisioni del suo amico Trump, come dimostra l’ulteriore tonfo di oggi della Borsa di Milano e delle altre piazze mondiali. Gli altri governi europei, a partire da quello spagnolo di Sanchez, stanno mettendo in campo misure forti per proteggere e sostenere imprese e lavoratori, Meloni invece fa solo appelli alla calma. Serve urgentemente un bagno di umiltà e di realtà da parte del governo, sono in gioco decine di migliaia di posti lavoro: sostenga un negoziato europeo per interrompere l’applicazione dei dazi e predisponga un piano per sostenere i settori dell’economia italiana più colpiti, perché l’incertezza in queste settimane ha già fatto danni enormi mentre lei usava ancora il condizionale per non urtare Trump. Ora basta fare finta di niente. Elly Schlein

Quanto costeranno all'Italia i dazi di Trump?

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Quasi 6 miliardi di euro di export bruciati, circa 54mila posti di lavoro persi. Ecco tutti i dati del peso dei dazi sul nostro Paese.  Mentre Giorgia Meloni e Matteo Salvini continuano con il loro servilismo a Trump.

Una questione di priorità

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Trova le differenze. Il giorno successivo all’introduzione dei dazi da parte di Trump, il governo di Sanchez in Spagna annuncia un piano da 14 miliardi per difendere imprese e lavoratori. Il governo Meloni in Italia si riunisce per approvare il decreto sicurezza, un provvedimento liberticida e autoritario.

I dazi affondano lìItalia

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I dazi di Trump sono una mazzata per le imprese e i lavoratori italiani che faranno perdere all’Italia miliardi di euro e decine di migliaia di posti di lavoro. I danni saranno enormi, sia per i Paesi colpiti (l’Italia, che con gli USA ha registrato nel 2024 un surplus commerciale di 39 miliardi, il secondo in Europa dopo la Germania) che per gli Stati Uniti. È incredibile come il governo sia rimasto fermo, senza fare niente, si sapeva da mesi che questo giorno sarebbe arrivato. Ma Giorgia Meloni ha usato il condizionale fino a ieri per non urtare l’amico Donald e fa arrivare l’Italia impreparata a questo disastro. Adesso basta, il governo deve svegliarsi e scegliere di stare dalla parte dell’Europa. Bisogna reagire uniti come U nione Europea in maniera mirata e proporzionata, e costringere Trump a negoziare con una voce unica europea e tenendo la schiena dritta per scongiurare una guerra commerciale senza limiti e evitare la delocalizzazione di produzioni manifatturiere dall’Europa...

Un governo in stato confusionale

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Un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l’opposizione è un governo improvvisato. Da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto . Sono uniti solo nell’abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all’Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli USA. Ma la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l’alleanza uscendo pure dalla Nato. L’alternativa c’è eccome: è fare un salto in avanti nell’integrazione e nell’autonomia strategica europea , superando l’unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comun...

Fratelli di Trump

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Giorgia Meloni ha scelto di difendere l’interesse nazionale, ma quello americano. Anzi, quello di Trump e Musk. Oggi è più chiaro che mai, ha scelto di indossare il cappellino MAGA, ammainando di fatto da palazzo Chigi la bandiera italiana e quella europea. Ed è un problema enorme invece per l’interesse nazionale italiano se la presidente del consiglio sceglie di dare ragione a chi, come Vance, dà dei parassiti agli europei, insultando quindi anche noi italiani, dopo giorni di imbarazzante silenzio. Ed è agli italiani che Giorgia Meloni dovrà spiegare perché ha scelto Trump come “primo alleato”, quando il prossimo 2 aprile entreranno in vigore i dazi USA del 25% sulle nostre merci , sulle nostre eccellenze, che pagheranno le imprese, gli agricoltori, i lavoratori e le famiglie italiane. Giorgia Meloni vada dire a loro “state calmi, ragazzi, ragioniamoci”. Il governo Meloni si sta trasformando giorno dopo giorno nel cavallo di Troia dell’amministrazione Trump all’interno dell’Unione Eur...

Nordio deve andarsene

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Ministro Nordio la sua difesa d’ufficio di un torturatore libico è una delle pagine più vergognose a cui questo Parlamento è stato sottoposto, e devo dire che  quanto a pagine vergognose il suo governo non si è mai risparmiato, purtroppo.  I fatti restano e sono molto chiari: contravvenendo alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale e a causa della sua mancata risposta l’arresto del torturatore libico Almasri non è stato convalidato. Come fa a restare ancora al suo posto?  Nordio poteva, ma non ha scelto, di far rimanere in carcere un torturatore, poteva trasmettere gli atti. Mi chiedo chi le ha chiesto di stare fermo? Il paese ha il diritto di sapere la verità: chi ha deciso il rilascio di Almasri e di riportarlo in Libia, la presidente Meloni? È stato fatto perché altrimenti sarebbe emerso tutto il fallimento dei vostri inumani centri in Albania. Sono costretta a chiedere ancora una volta dov’è la premier? Perché fugge?   Il vostro concetto di re...

Il fallimento dei centri in Albania

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Piantedosi recita il de profundis dei due centri in Albania, costati quasi un miliardo di euro agli italiani . Di fatto certifica in maniera definitiva il completo fallimento del modello Albania e si arrampica sugli specchi, pontificando su riconversioni e riutilizzi. Lui e Giorgia Meloni dovrebbero fare invece solo una cosa: fermarsi e chiedere scusa per aver sperperato così tante risorse pubbliche in un protocollo disumano, che calpesta i diritti fondamentali e che è fallito prima ancora di cominciare. Giorgia Meloni ci avrà passato anche ogni notte come ha promesso, ma i centri non funzioneranno. Ora verranno a raccontarci che serviranno comunque per mandarci persone che sono già in Italia ma colpite da provvedimento di rimpatrio.  La normativa europea vigente non consente di delocalizzare un centro di rimpatri in un Paese terzo. Inoltre, il protocollo prevede che solo una piccola parte dei centri albanesi possa essere utilizzato come CPR, quindi per convertirli bisognerebbe co...