Ticket sanitari: la decisione definitiva di Regione Lombardia


Torniamo a parlare, per la terza volta in pochi giorni,
della questione dei ticket sanitari in Regione Lombardia.

Qui avevamo raccontato che tra il 25 e il 26 ottobre, mentre il Consiglio regionale si stava sciogliendo, Formigoni faceva approvare in meno di un’ora oltre 190 delibere.

Una di queste stabiliva il tetto massimo di 20 mila euro per i nuclei familiari di persone aventi diritto all’esenzione alla compartecipazione sanitaria. Un tetto troppo basso, che avrebbe gravato ancor di più sulle famiglie più pesantemente colpite dalla crisi.

Qui avevamo raccontato delle proteste che erano nate rispetto a questa delibera, al punto che la Giunta aveva fatto marcia indietro, prendendosi nuovo tempo.

Ora la nuova decisione, di settimana scorsa: la Giunta si è corretta
e ha alzato l’asticella da 20 a 27 mila euro.

Resta invece confermata la scelta regionale di fondo: quindi se sino ad oggi disoccupati, i cittadini in cassa integrazione straordinaria, i cittadini in trattamento di cassa integrazione in deroga e i cittadini in contratto di solidarietà avevano diritto all’esenzione dei ticket per la diagnostica e la farmaceutica, dal 1 gennaio ne avranno diritto solo se il loro reddito familiare risulta pari o inferiore a 27 mila euro.

Secondo il Partito democratico lombardo, però, il tema di riflessione deve diventare un altro: non restringere le esenzioni, ma creare un sistema più equo, dove i redditi più bassi sono esentati mentre a quelli medio alti si applica un sistema progressivo in base al reddito.

Chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno.

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