Ticket: proclami sui giornali e obbedienza in Giunta


Abbaia, ma non morde.

Pochi giorni fa la Lega era tornata al solito refrain su ticket sanitari. Una delle richieste, già avanzate più volte da Salvini, consisteva infatti nell’abbassamento dei ticket. «Quando Formigoni dice che non ci sono soldi per abbassare i ticket che i lombardi pagano sui farmaci, dice una cavolata – aveva detto il capo della Lega in Lombardia – I soldi ci sono e la Lega dimostrerà anche dove».

Ma la Lega in poche ore non ha saputo evidentemente dimostrarlo e tenere fede alle solite promesse. Venerdì 26 ottobre, l’approvazione di una delibera di Giunta sulla compartecipazione alla spesa sanitaria è andata esattamente nella direzione opposta rispetto alle promesse di Salvini.

Se sino ad oggi infatti i disoccupati, i cittadini in cassa integrazione straordinaria, i cittadini in trattamento di cassa integrazione in deroga e i cittadini in contratto di solidarietà, avevano diritto all’esenzione dei ticket per la diagnostica e la farmaceutica.

Dal primo novembre, ne avranno diritto solo se il loro reddito familiare risulta pari o inferiore a 20 mila euro.

La Lega, insomma, fa proclami sui giornali e poi, nella prima seduta utile, obbedisce in Giunta. Mentre Salvini continua a predicare l’abolizione dei ticket per le fasce di reddito più svantaggiate e fa la voce grossa con Formigoni, assicurando che per aumentare la fascia di esenzione alla compartecipazione sanitaria i soldi si trovano, in Giunta la stessa Lega fa passare una delibera che, a partire dal primo novembre, vede diminuire le fasce di esenzione.

testo a cura di Alessandro Alfieri, consigliere regionale del Pd

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