Tempo di primarie: la presentazione dei candidati. Laura Puppato


Iniziamo quest'oggi il percorso di avvicinamento
alle primarie che individueranno il candidato del centrosinistra
alle prossime elezioni.

Ad oggi hanno annunciato la loro candidatura: il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che proprio ieri ha inaugurato la sua campagna elettorale da Verona e che toccherà le centouno province italiane, Stefano Boeri Assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design nella Giunta di Giuliano Pisapia a Milano,  Bruno Tabacci Assessore al bilancio del Comune di Milano e notizia anch'essa di ieri Laura Puppato ex sindaco di Montebelluna e capogruppo del Partito Democratico in Regione Veneto. Esterno al Partito Democratico c'è il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola.

Iniziamo, complice la bella intervista
di Concita De Gregorio per Repubblica,
da Laura Puppato.


Eccola, anzi. Laura Puppato è una bellissima donna di 55 anni, giovane alla politica. È stata eletta sindaco la prima volta 10 armi fa. Ha sconfitto la Lega in Veneto, due volte. Ha amministrato un comune strappandolo al centrodestra e rendendolo tra i più virtuosi d`Italia, d`Europa. Il suo primo partito è stato il Pd. Ha preso la tessera quando Grillo si è fatto insistente: la voleva con sé come testimoniai ai comizi «ma io avevo da lavorare, e poi non mi è mai piaciuto quel tono, quel disfattismo apocalittico. Qui in questa terra impariamo da piccoli che è più difficile e importante costruire che distruggere».

Pd, dunque. Fuori dalle correnti e dalle appartenenze. Sessantamila preferenze a sorpresa alle europee dei 2009, non ci credeva nessuno. Le hanno sempre preferito altri candidati: per la segreteria, per la presidenza della Regione. Questa Puppato, mah. Poi, alle regionali, ha fatto il pieno un`altra volta: quasi la metà dei voti sono andati a lei.

Talmente tanti che non poteva non diventare capogruppo Pd in Regione. Sorride. Sorride sempre e dentro il sorriso dice cose di granito. Che bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, i partiti esistono per questo: darsi un obiettivo, provare a raggiungerlo, se non ci si riesce ritirarsi.

Che bisogna pensare a «riparare il mondo», come diceva il suo amico Alex Langer, e non a farci soldi per sé sfruttandolo ora e pazienza per gli altri. Che non è finitala politica, la vecchia politica: è finito il tempo della cattiva politica. Che non siamo in crisi economica, siamo in crisi di un modello economico dal quale nessuno sembra aver voglia di uscire, perché conviene restarci. Poi fa esempi concreti e luminosi: una scuola, un sistema di gestione dei rifiuti, un modo per ridurre il consumo di energia che genera lavoro e felicità. Poi dice, davanti a una parmigiana di melanzane «chè anche questa storia che la magrezza è bellezza è una bufala» - che «non posso vedere il mio partito dilaniarsi in una battaglia fratricida per le primarie, diventa una carneficina così, quante energie stiamo perdendo? Abbiamo tutti la stessa tessera, no? Allora possiamo provare a fare una proposta che si rivolga agli elettori e dica: questi siamo noi. Decidete. Mettiamoci in gioco per il bene comune, per quanto possiamo e sappiamo. Io lo faccio».

Lei lo fa. Laura Puppato si candida. «Ma non contro Bersani o contro Renzi. Per un`idea di futuro possibile. Per i nostri figli. Io ne ho una di trent`anni, sto per diventare nonna. Questa discussione sull`età è davvero curiosa. Quando è che abbiamo cominciato a credere che sial`anagrafe a decidere se hai buone idee e buoni propositi? A me sembra un trucco per distogliere l`attenzione dalla vera posta in palio».

Qual è la vera posta in palio?
«Un`altra idea di mondo, che altro? Questo è alla fine. Non c`è salute, non c`è lavoro, non ci sono diritti. Impera la corruzione, la convenienza privata, l`interesse. Un partito deve indicare un`altra rotta. Dire qual è il suo obiettivo, nominarlo anche a costo di scontentare qualcuno. Dare contentini a tutti è facile. Bisogna avere coraggio e andare altrove anche quando tutti dicono: impossibile».

Riparare il mondo, diceva. Ha conosciuto Langer?
«Eravamo molto amici. Nel movimento ambientalista insieme. Io vengo da lì e continuo a pensare che l`anima verde sarà la salvezza del paese. Non c`è dubbio che sia così, se poi ha tempo le dico perché. Alex ci ha dato una mano quando andavamo in Jugoslavia a portare camion di viveri, durante la guerra. Abbiamo fatto non so più quanti viaggi al fronte. Mio figlio Francesco, che oggi ha 19 anni, è nato in viaggio. Lo ha battezzato un prete croato. Sono cattolica, si».

Poi è arrivata la politica...

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DoppiaM

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