Subito la legge anticorruzione

la vignetta di Giannelli sul Corriere di oggi

Dopo le fortissime parole contro la corruzione, pronunciate in occasione dell'apertura dell'anno scolastico, il Presidente Napolitano è tornato a chiedere con forza la rapida approvazione della legge anticorruzione.

Un provvedimento fermo da tempo in Parlamento soprattutto per colpa delle resistenze del Pdl, come ha denunciato anche il Presidente del Consiglio Mario Monti nei giorni scorsi.

Ma un provvedimento sempre più necessario, come dimostrano gli eventi di questi ultimi giorni.

Come scrive Liana Milella su Repubblica (qui), "l'approvazione è ostacolata da chi teme, se condannato per reati gravi, di non poter più essere candidato o ricandidato. Gli mette sabbia negli ingranaggi chi, nella pubblica amministrazione, è abituato a gestire la macchina dello Stato senza rispettare le regole e a sfruttarla per interessi personali. Non vuole che sia approvata chi ha guadagnato fior di milioni di euro con gli arbitrati, magistrati d'ogni categoria in primis. Ne parla male chi, tra i giudici, è fuori ruolo da più di dieci anni, guadagna il doppio dello stipendio, e rischia invece di dover fare subito le valigie. La odiano tutti i potenziali incriminati per reati come l'abuso d'ufficio, il peculato (vedi Fiorito), la concussione, la corruzione in genere e quella più grave nei confronti delle toghe perché le pene schizzano in avanti. Cercano di fermarla gli imprenditori penalmente sporchi che si vedrebbero da un giorno all'altro tagliati fuori dalla grande torta degli appalti pubblici".

Ieri, ancora una volta, il Pd è tornato a farsi sentire, per bocca di Pierluigi Bersani. "Il governo ha lo strumento, per cortesia lo faccia approvare", ha detto il segretario del Pd, dopo che la capogruppo in Senato Anna Finocchiaro ha chiesto all'esecutivo di porre la fiducia sul testo. "Il mondo se lo aspetta, altro che articolo 18. L'Italia se lo aspetta", ha insistito.

Bersani ha definito sacrosante le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "E' indecoroso, vergognoso e inaccettabile che in una situazione come quella che stiamo vivendo, di rapporti così disastrosi tra politica e opinione pubblica si impedisca l'approvazione di norme di questo genere", ha sottolineato Bersani alludendo alle resistenze del Pdl. "Servono norme rigorose e severe - ha insistito il leader democratico -. Bisogna andare giù duro".

Anche l'Udc ha chiesto che il Governo metta la fiducia sul provvedimento: "Il governo metta la fiducia su anticorruzione, apparirà chiaro chi contrasta la legge e chi vuole vararla. Altri rinvii sono inammissibili", ha scritto su Twitter il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.

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