Una giornata politica importante


Giornata politicamente molto importante, quella di ieri.

SI ALL'ARRESTO DI LUSI

L'aula del Senato ha autorizzato, con voto palese, l'autorizzazione all'arresto avanzata dalla Procura di Roma per Luigi Lusi. Che in serata si è costituito nel carcere di Rebibbia, dove ha atteso la notifica dell'ordinanza di arresto per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita.

L'ex tesoriere della Margherita è accusato dalla Procura di Roma di aver sottratto oltre 23 milioni di euro di rimborsi elettorali alle casse del partito.

Il Pd, compatto, ha votato a favore dell'arresto, mentre il PdL, dopo aver proposto il voto segreto, ha poi preferito lasciare l'aula. L'esito del voto dimostra così che nelle precedenti votazioni il voto segreto è stato usato dal centrodestra per salvare altri parlamentari.

Il Pd ha dunque scelto di dire si all'arresto di Lusi, contrariamente alle illazioni di qualcuno, già pronto a speculare sulla salvezza di Lusi per convincerlo a tacere...

RIFORME: LEGA E PDL DICONO NO ALLA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI

Insieme. Come ai vecchi tempi. Lega e Pdl stanno ritrovando l'intesa su vari fronti. Anche su quello delle riforme istituzionali. Con un blitz congiunto, ieri mattina sono riusciti a far slittare la riduzione dei deputati, ponendo subito ai voti le norme sul Senato federale.

Qualche ora dopo Roberto Maroni - leader in pectore della Lega - ha preso in parte le distanze dalla scelta fatta dal suo gruppo. "La richiesta della Lega sul Senato - ha scritto su Facebook - introduce il federalismo istituzionale e riduce di conseguenza anche il numero dei senatori. E' una buona cosa, ma ho letto che se passa il Senato federale il Pd per ripicca vota contro la riforma dando poi la colpa alla Lega. Allora è meglio lasciar perdere e puntare solo sulla riduzione dei parlamentari, che però deve essere consistente ed entrare in vigore subito".

PRIMA GLI ESODATI, POI LA RIFORMA DEL LAVORO

Il Governo ha accolto ieri la proposta del Partito Democratico: si impegna a risolvere tempestivamente, anche con un decreto, la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali.

Solo sulla base di questa dichiarazione il Partito Democratico ha accolto la possibilità di votare a breve la riforma del mercato del lavoro, in tempo per gli importanti impegni europei di fine mese del Presidente Monti.

Questi i fatti della giornata di ieri.
Dedicati, in particolare, a tutti coloro
che dicono che i partiti sono tutti uguali.

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