Caso Boni: Lega e PdL fanno finta di niente. In Lombardia è ora di cambiare


Vogliamo fare il punto sull'inchiesta che vede indagato per corruzione il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni.

Lo scorso martedì, 6 marzo, è stata confermata l'iscrizione nel registro degli indagati di Davide Boni per corruzione, insieme con il suo portavoce Dario Ghezzi.

L'inchiesta è legata a un filone di indagini sulle tangenti che furono erogate per la concessione di alcune aree edificabili nel Comune di Cassano d’Adda, in provincia di Milano. In quella vicenda era coinvolto l'architetto Michele Ugliola, che ora sta collaborando con la giustizia e ha rivelato un sistema che Boni e altri suoi collaboratori avrebbero utilizzato per organizzare gli “accordi corruttivi”.

Ieri, martedì 13 marzo, Dario Ghezzi si è dimesso dal proprio incarico di capo delle segreteria di Boni. La rinuncia all'incarico di Ghezzi potrebbe comunque cambiare le cose e portare a nuovi sviluppi nella vicenda.

Scrive la giornalista Laura Sebastianutti sul sito del Pd Lombardo: 


La giornata di ieri segna uno spartiacque nella legislatura. Il centrodestra ha scelto di forzare le regole pur di non discutere né votare sul caso Boni una mozione del tutto legittima delle opposizioni.

L'imbarazzo di Pdl e Lega e di Formigoni è del tutto evidente, e il gesto delle opposizioni, che compattamente si sono rifiutate di discutere le altre mozioni all'ordine del giorno, è il segnale di un disagio forte e di una chiara unità di intenti su un punto: che Davide Boni deve separare la propria vicenda dal ruolo di presidente dell’assemblea. Le sue dimissioni sono un atto necessario.

L'immagine di Boni che anziché presiedere si siede tra i banchi della Lega stretto tra Renzo Bossi e il capogruppo Galli, rimane un simbolo di questa giornata. Un presidente sotto tutela politica non è ciò di cui la Lombardia ha bisogno.

Il presidente della Regione Formigoni è prigioniero di un fortino che si sta sgretolando per gli scandali e per gli errori suoi e di chi con lui ha assunto ruoli importanti in Giunta e in Consiglio. Le sue accuse all'opposizione, tra gaffes e imprecisioni, denotano solo nervosismo, perché la sua maggioranza, lo si è visto oggi, non è nemmeno in grado di esprimersi, né in un verso né nell’altro, su un fatto semplice come le dimissioni di una persona inquisita dalla presidenza del consiglio regionale



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