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Visualizzazione dei post con l'etichetta Davide Boni

La frase della settimana

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Giornata pesantissima, ieri, in Regione Lombardia. In consiglio regionale è stato sostituito Renzo Bossi , dimessosi nei giorni scorsi per i guai della Lega; poi sono arrivate le dimissioni dal ruolo di Presidente da parte del leghista Davide Boni , anche lui travolto dalle indagini per corruzione. In giunta, invece, c'è stata la sostituzione di due assessori: la leghista Monica Rizzi , costretta a lasciare dal suo stesso partito (lei era del "cerchio magico") e il pidiellino Stefano Maullu , che si è "sacrificato" in nome delle quote rosa e per evitare che il Consiglio di Stato bocciasse la composizione della giunta lombarda, troppo "maschilista". Un altro protagonista della giornata di ieri è stato il Presidente Formigoni. Assiste alla caduta di un sistema parlando ancora di "eccellenze" e gridando al "complotto", offendendo e non rispondendo alle domande. Ad un giornalista di Repubblica che gli ha chiesto se fosse in gra

Tolleranza zero verso la corruzione

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Questa settimana vi abbiamo raccontato come la Procura di Monza starebbe indagando su un intervento urbanistico varato nel 2010 e a quanto risulta, un politico del PdL sarebbe indagato per abuso d'ufficio. E' stata una settimana complicata, per usare un eufemismo per la politica. Case de luxe offerte a prezzi stracciati, posti ai vertici delle municipalizzate, subappalti illeciti a cascata e naturalmente pesce a volontà. Dagli allegati all'ordinanza di custodia cautelare emerge appieno questo sistema che a Bari chiamano «ricotta». In cui si trovano uniti nelle loro manovre, mirate a perseguire interessi personali, certamente non sempre illeciti, politici di livello nazionale, architetti, dirigenti comunali, magistrati e pescivendoli trattati con lo stesso piglio inclusivo che ora mette in imbarazzo il  sindaco di Bari . La costruzione del porto turistico di Imperia, dicono i magistrati, si è tradotta in una «truffa di proporzioni gigantesche» a scapito della part

Boni: un comportamento imbarazzante

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Mercoledì vi abbiamo raccontato ( qui ) dell'esito del consiglio regionale del giorno precedente, chiamato ad esprimersi sulla mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra contro Davide Boni , con la richiesta di dimissioni dal suo ruolo di Presidente del Consiglio, dopo l'inchiesta che lo vede indagato per corruzione . Avevamo scritto che il centrodestra, per paura del voto segreto sulla mozione, forzando il regolamento aveva dichiarato "inammissibile" la presentazione della mozione del centrosinistra. Una scelta ovviamente contestata dai proponenti. Oggi, su questo tema, si è riunita la giunta per le elezioni, che però non ha, per regolamento, questa competenza (come ammesso anche dalla maggioranza). Ma la cosa incredibile è che la riunione è stata presieduta dallo stesso Boni! Quello che è successo oggi rappresenta l’ennesima forzatura all’equilibrio democratico del Consiglio . Il fatto stesso che la giunta, luogo peraltro non legittimata a decider

Caso Boni: Lega e PdL fanno finta di niente. In Lombardia è ora di cambiare

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Vogliamo fare il punto sull'inchiesta che vede indagato per corruzione il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni. Lo scorso martedì, 6 marzo, è stata confermata l'iscrizione nel registro degli indagati di Davide Boni per corruzione, insieme con il suo portavoce Dario Ghezzi. L'inchiesta è legata a un filone di indagini sulle tangenti che furono erogate per la concessione di alcune aree edificabili nel Comune di Cassano d’Adda , in provincia di Milano. In quella vicenda era coinvolto l'architetto Michele Ugliola, che ora sta collaborando con la giustizia e ha rivelato un sistema che Boni e altri suoi collaboratori avrebbero utilizzato per organizzare gli “accordi corruttivi”. Ieri, martedì 13 marzo , Dario Ghezzi si è dimesso dal proprio incarico di capo delle segreteria di Boni. La rinuncia all'incarico di Ghezzi potrebbe comunque cambiare le cose e portare a nuovi sviluppi nella vicenda. Scrive la giornalista  Laura Sebastianutti s

La "maledizione" dell'ufficio di presidenza di Regione Lombardia

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Il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, è indagato dalla Procura di Milano per corruzione. Secondo la tesi della Procura, le tangenti sarebbero state utilizzate in parte anche per finanziare direttamente la Lega Nord . Il reato di corruzione contestato a Boni risale a quando l'esponente del Carroccio faceva parte della giunta di Roberto Formigoni come assessore con delega all'Urbanistica. Insieme con Boni sono indagati anche il capo della sua segreteria, Dario Ghezzi, l'immobiliarista Luigi Zunino (ex numero uno di Risanamento), il consigliere provinciale leghista Marco Paoletti, Edoardo Sala (ex sindaco di Cassano d'Adda), l'architetto Michele Ugliola e suo cognato Gilberto Leuci. Boni e Ghezzi, secondo la Procura, "utilizzavano gli uffici pubblici della Regione come luogo d'incontro per raggiungere accordi o per la consegna dei soldi". L'inchiesta è nata da un'indagine su un giro di tangenti c

Per gli stranieri limite della residenza potrebbe passa da cinque a quindici anni.

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"Sulle graduatorie per l'accesso ad alcuni servizi primari come gli asili nido, la scuola e le case popolari, la Lombardia segua l'esempio del Veneto che ha promosso tre proposte di legge finalizzate a concedere la precedenza alle persone che hanno la residenza o lavorano in regione da oltre quindici anni. " Lo propone Davide Boni , presidente del consiglio della Regione Lombardia. La crisi invita ad alzare ennesimi steccati; se non sei residente in Lombardia per almeno quindici anni, non sei cittadino lombardo. Inoltre c'è l'aggravante di prendersela con i più deboli: i bambini: " "Sulle graduatorie per l'accesso ad alcuni servizi primari come gli asili nido, la scuola... A proposito di scuola multiculturale, tutto da leggere Vinicio Ongini. autore di “Noi domani” (Laterza) di cui pubblichiamo uno stralcio, di saggi e di libri per bambini e maestro per vent’anni. Qualità Perché Torino, che ha tanti “stranieri” nelle sue classi, pr

Sbadataggine?

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Cesare Bossetti , consigliere della Lega in Consiglio Regionale, durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma (richiesto dal Pd e concesso dal presidente Davide Boni, leghista anche lui), non si è alzato in piedi Non si era accorto del minuto di silenzio per i bambini dice lui. «Ero concentrato a leggere un articolo di giornale, non mi sono accorto della richiesta di osservare un minuto di silenzio. Si fanno tante polemiche per nulla, non mi pare il caso di sollevarne una ora, a maggior ragione di fronte alla morte di quattro bambini. Se davvero non avessi voluto osservare il minuto di silenzio sarei semplicemente uscito dall'aula». Si, ciao... Grazie a Pippo Civati per la segnalazione. DoppiaM