La "maledizione" dell'ufficio di presidenza di Regione Lombardia


Il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, è indagato dalla Procura di Milano per corruzione.

Secondo la tesi della Procura, le tangenti sarebbero state utilizzate in parte anche per finanziare direttamente la Lega Nord. Il reato di corruzione contestato a Boni risale a quando l'esponente del Carroccio faceva parte della giunta di Roberto Formigoni come assessore con delega all'Urbanistica.

Insieme con Boni sono indagati anche il capo della sua segreteria, Dario Ghezzi, l'immobiliarista Luigi Zunino (ex numero uno di Risanamento), il consigliere provinciale leghista Marco Paoletti, Edoardo Sala (ex sindaco di Cassano d'Adda), l'architetto Michele Ugliola e suo cognato Gilberto Leuci.

Boni e Ghezzi, secondo la Procura, "utilizzavano gli uffici pubblici della Regione come luogo d'incontro per raggiungere accordi o per la consegna dei soldi".

L'inchiesta è nata da un'indagine su un giro di tangenti che riguardano i vecchi amministratori del Comune di Cassano D'Adda (Milano) e che aveva portato all'arresto dell'allora sindaco Edoardo Sala.

Il leghista Davide Boni è il quarto indagato nell'ufficio di presidenza del consiglio regionale in questa legislatura. Dei cinque componenti originari, eletti il 15 maggio 2010, solo uno, il segretario Carlo Spreafico (Pd) non ha ricevuto avvisi di garanzia.

Gli altri indagati sono Filippo Penati(Pd), Franco Nicoli Cristiani (Pdl) e Massimo Ponzoni (Pdl); gli ultimi due sono stati anche arrestati nei mesi scorsi.

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