Il giorno del ricordo


Oggi, 10 febbraio, si celebra in tutta Italia la giornata del ricordo 
per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata.

Un dramma compiuto sul finire della tragedia dei nazionalisti che hanno segnato profondamente il novecento.
Un dramma disumano, tra le massime sciagure d’Europa, troppo spesso dimenticato.

Lo ricorda, con parole toccanti e appropriate, la parlamentare europea del Partito Democratico Debora Serracchiani che da molti anni vive a Udine.

Leggiamo dal suo blog:

Ricordare non ci è richiesto soltanto dal rispetto dovuto alle tante persone che trovarono la morte in un modo disumano e ai tantissimi istriani, fiumani e dalmati che per amor di libertà o per aver salva la vita dovettero troncare le loro radici.

Ricordare è anche un atto di pietà per tutti coloro che sono scomparsi senza aver mai ottenuto giustizia, e di magro postumo risarcimento per quanti dovettero vedere liberi i carnefici dei loro cari.

Dopo essere usciti dal secolo breve grondanti di sangue, abbiamo il dovere di un impegno supremo nei confronti delle vittime e degli esuli, affinché il loro sacrificio ci insegni ad amare nella nostra Patria anche quella degli altri. Tutti riuniti nel comune alveo di un’Unione europea fondata sul diritto e sulla tolleranza.

Il Partito Democratico, in una nota, ha ricordato che “E' giusto batterci affinché in ogni parte del mondo non sia calpestata la libertà e la dignità di ogni singolo essere umano e sia rifiutata ogni barbarie e ogni violenza”.

Al Quirinale, il Presidente Napolitano ha ricordato che impegnarsi per il Giorno del Ricordo "è stato giusto e importante. Si è posto fine a ogni residua congiura del silenzio a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze".

Nell'immagine all'inizio del post, 
il programma delle iniziative a Brugherio.

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