Milano: il debutto di area C, lo smog e la neve chimica


“È andata bene, Area C può funzionare, abbiamo ridotto il traffico del 33%. Gli ingressi dei veicoli dalle 7:30 alle 12:30 sono diminuiti, passando da 56mila della settimana scorsa a 37.600 registrati questa mattina dalle telecamere ai varchi di entrata nella Cerchia dei Bastioni”.

Questo il commento dell’assessore alla Mobilità, ambiente, arredo urbano e verde, Pierfrancesco Maran sulla prima giornata del provvedimento sperimentale di congestion charge Area C, introdotto dall’Amministrazione comunale per liberare Milano dalla morsa del traffico.

Area C (qui per saperne di più) è entrata in vigore ieri e sarà attiva in via sperimentale per 18 mesi dal lunedì al venerdì (feriali), dalle 7.30 alle 19.30. I veicoli privati e commerciali saranno soggetti a nuove regole per accedere alla ZTL Cerchia dei Bastioni.

Area C vuole migliorare le condizioni di vita per chi vive, lavora, studia e visita la città.

I suoi obiettivi sono: ridurre il traffico nella ZTL Cerchia dei Bastioni, rendere più efficaci le reti di trasporto pubblico e favorirne lo sviluppo, salvaguardare il diritto alla mobilità individuale nel rispetto dell’interesse comune, reperire risorse da destinare alla mobilità sostenibile: pedonalità, ciclabilità e traffico a velocità moderata, migliorare la qualità urbana riducendo il numero di incidenti, la sosta selvaggia, l'inquinamento acustico e atmosferico.

La prova non è finita, anzi. In qualche modo comincia oggi, quando il traffico e i ritmi della città — solitamente meno intensi il lunedì — inizieranno ad aumentare. Non lo nascondono, a Palazzo Marino, dove si continuerà a tenere alte le antenne.

Ma Giuliano Pisapia si dichiara «molto soddisfatto» del debutto di Area C. «I milanesi e la città intera hanno risposto bene» dice. E, assieme al monitoraggio del provvedimento e di eventuali problemi, il sindaco assicura che a proseguire sarà anche il dialogo. Con l’obiettivo, tra sei mesi, di stilare un bilancio complessivo e prendere le modifiche che si rivelassero necessarie.

Si sa anche che c'è ancora tanto da fare, come dimostrano di dati del pm10 e come dimostra il fenomeno di stamattina, con la presenza di quella che viene chiamata "neve chimica": i venti gelidi scesi dalla Russia non si sono infatti limitati ad abbassare la temperatura in modo improvviso e a livelli inusitati ma oggi, incontrando il ricco inquinamento dell'aria nella Val Padana, si sono combinati con un effetto vistoso, generando una «neve chimica». Gli strani fiocchi sono caduti lungo un arco geografico che ha abbracciato l'area milanese, la zona bresciana e pure gli orizzonti del Veronese.

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