«Sono cose che non esistono su cui io scagionerò naturalmente tutti»


«Sono cose che non esistono su cui io scagionerò naturalmente tutti». 

Così il 24 agosto, parlando al telefono con Valter Lavitola che si trovava a Sofia, il presidente Silvio Berlusconi lo rassicurò sulla nuova indagine avviata a Napoli, di cui aveva dato notizia (guarda un po') il settimanale della Mondadori Panorama.

Ieri è stata depositata dai pm napoletani la trascrizione della chiamata tra il presidente del consiglio e il faccendiere. I due, come si evince dalle trascrizioni, si preoccupano della possibilità di essere intercettati.

Quindi Berlusconi cosa decide di fare?

Ieri è andato da Napolitano e, anzichè preoccuparsi di dirgli come intende tirarci fuori dai guai economici, lo ha implorato di firmare un decreto legge per fermare le intercettazioni.

Il NO del Presidente della Repubblica è stato netto e inequivocabile, e segna - di nuovo - uno scontro istituzionale ai vertici dello Stato, in uno dei momenti più delicati che l'Italia vive da decenni. Infatti, non essendoci il requisito di urgenza per tale decreto (intercettazione), il Capo dello Stato ha ritenuto di non avallare le richieste del Cavaliere.

Solo a questo sa lavorare il Governo: salvare il Premier.
Del resto, degli italiani, non si occupa.

Nel frattempo Berlusconi e il suo governo raggiungono (in discesa) livelli di fiducia "imbarazzanti" nel sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it, mentre le intenzioni di voto sono decisamente a favore del centrosinistra e gli italiani dimostrano di apprezzare l'idea di un governo istituzionale per uscire dalla crisi e condurre il Paese a nuove elezioni.

"Il calo della fiducia si traduce anche in un dato interessante
sulle intenzioni di voto.
Il centrosinistra raggiunge quota 44%
con un vantaggio di 6 punti e mezzo sul centrodestra (37,5%)
con il terzo polo fermo al 13%.
A giugno, Ipr Marketing stimava il divario in 3 punti e mezzo (42,5% a 39%)." 

"Un'estate disastrosa, dunque, per il Cavaliere."

DoppiaM

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