C’era una volta l’invasione.


Per un decennio l’incremento degli immigrati era stato continuo e consistente. Ma poi è arrivata la crisi, e i flussi sono diminuiti drasticamente. I dati definitivi riguardano il 2009: -25% rispetto all’anno precedente in l’Italia, -9% nell’area Ocse.

Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, che ha presentato lo studio a Bruxelles assieme ai commissari europei agli Affari sociali e agli Interni Laszlo Andor e Cecilia Malmstrom ha affermato che "i Governi devono sviluppare maggiormente canali legali per accogliere gli immigrati nel mercato del lavoro e incoraggiare un utilizzo migliore delle loro specializzazioni".

Se il declino del flusso migratorio è principalmente dovuto al calo delle opportunità d'impiego, è ovvio che le vittime principali siano state i giovani immigrati. I settori più colpiti, invece, sono stati le costruzioni, i servizi finanziari e la distribuzione. Al contrario, è cresciuta l'occupazione nei campi dell'istruzione, della salute e dei servizi domestici.

Il minore tasso di occupazione maschile - osserva lo studio - è stato parzialmente compensato da un incremento della presenza di donne immigrate nel mercato del lavoro.
E nel 2010 il trend è confermato. Non solo, ma chi arriva è molto dinamico e spesso crea occupazione, inventandosi lavoro autonomo

Tutti i dati dell’International Migration Outlook 2011 nell'iconografia de "L'Inkiesta"



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DoppiaM

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