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Accelerare e investire più risorse per diffondere le tecnologie digitali a scuola

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L'Italia deve accelerare e investire più risorse per diffondere le tecnologie digitali a scuola. Altrimenti, di questo passo , «sarebbero necessari altri 15 anni» per raggiungere, ad esempio, la Gran Bretagna «dove l'80% della classi può contare su strumenti didattici informatici e digitali». Lo scrive l'Ocse nel rapporto «Review of the Italian Strategy for Digital Schools», presentato oggi al ministero dell'Istruzione, dal ministro Francesco Profumo e dal capo dipartimento, Giovanni Biondi. Leggiamo dal sito de Il Sole 24 ore L'Ocse, pur apprezzando la volontà dell'amministrazione di incrementare l'uso delle tecnologie e di internet nelle scuole italiane, sprona il Belpaese a fare di più. Sotto osservazione (su richiesta dello stesso ministro Profumo) è stato il «Piano nazionale scuola digitale», nato nel 2007/2008 e implementato di anno in anno con un budget limitato, circa 30 milioni di euro l'anno (vale dire quasi 5 euro per studente). Come rime

Ministro Gelmini: bocciata!

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Scuole che non hanno neanche le sedie per gli alunni (vedi qui il video di Repubblica , che racconta il caso di una scuola di Roma). E ancora : docenti che mancano , in particolare per il sostegno agli alunni con disabilità, personale amministrativo largamente carente , classi "pollaio", con il record di una quarta elementare a Milano con 56 alunni (!),  contributi "volontari" a carico delle famiglie , per sostenere l'attività ordinaria della scuola. Il Corriere di oggi racconta ( qui ) l'inizio della scuola in Italia. Siamo messi male, e peggioreremo ulteriormente, dato che Tremonti ha già previsto ulteriori tagli all'istruzione nei prossimi anni. Solo il Ministro Gelmini non se ne accorge , e oggi, in un'intervista alla Stampa ( qui ), attacca e si difende, sostenendo che "la mia non è solo la scuola dei tagli". E per difendersi si vanta dei dati Ocse, che premierebbero il suo lavoro. Peccato che , come riportato sempre sul

C’era una volta l’invasione.

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Per un decennio l’incremento degli immigrati era stato continuo e consistente. Ma poi è arrivata la crisi, e i flussi sono diminuiti drasticamente. I dati definitivi riguardano il 2009: -25% rispetto all’anno precedente in l’Italia , -9% nell’area Ocse. Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, che ha presentato lo studio a Bruxelles assieme ai commissari europei agli Affari sociali e agli Interni Laszlo Andor e Cecilia Malmstrom ha affermato che " i Governi devono sviluppare maggiormente canali legali per accogliere gli immigrati nel mercato del lavoro e incoraggiare un utilizzo migliore delle loro specializzazioni". Se il declino del flusso migratorio è principalmente dovuto al calo delle opportunità d'impiego , è ovvio che le vittime principali siano state i giovani immigrati. I settori più colpiti, invece, sono stati le costruzioni, i servizi finanziari e la distribuzione. Al contrario, è cresciuta l'occupazione nei campi dell'istruzione, del