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Visualizzazione dei post con l'etichetta diritti umani

Nessuno merita la morte

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Alfredo Cospito rischia di morire in carcere per l’aggravarsi delle condizioni di salute e lo sciopero della fame, e anche il Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma ha chiesto un immediato intervento ospedaliero.  Nel nostro ordinamento non è prevista la pena di morte, a prescindere da quali siano i reati commessi, e lo Stato di diritto deve valere anche per i detenuti. L’eventuale morte di Cospito sarebbe una sconfitta gravissima per lo Stato e per la giustizia nel nostro Paese: è urgente una revisione temporanea del suo regime carcerario per evitare il peggio.

Sette anni senza Giulio, presidio cittadino

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Sette anni senza Giulio. Sette anni di silenzio. Un silenzio inaccettabile che ci impone di chiedere a gran voce verità e giustizia per Giulio Regeni. Per questo proponiamo un presidio venerdì 3 febbraio , alle 19:00 , sotto lo striscione esposto in via De Gasperi , a 7 anni dal rinvenimento del giovane ricercatore.  Un momento di raccoglimento aperto a tutti, un impegno comune a portare avanti la richiesta di verità e giustizia.

Verità e giustizia per Giulio Regeni

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Sono passati 7 anni da quel maledetto 25 gennaio in cui Giulio Regeni è stato rapito in Egitto, per poi essere torturato e assassinato. Anni di silenzi, ma anche anni di battaglie per la verità.  È necessario incrementare la pressione sul governo egiziano, ma lo scorso novembre l’incontro tra Meloni e Al Sisi si è rivelato una farsa, mentre il processo rimane bloccato da più di due anni. Oggi il gruppo parlamentare del Partito Democratico, su iniziativa di Rachele Scarpa, sarà in aula con al polso il braccialetto giallo per Giulio, per tenere alta l'attenzione e chiedere più impegno per la verità.  Serve uno scatto di dignità che non può tardare ancora.

Decreto migranti, una vergogna per l'Italia

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Abbandonare i profughi in mare al proprio destino: questo è il senso del nuovo decreto approvato dal Governo, con nome studiate per colpire le organizzazioni impegnate a salvare vite nel Mediterraneo. Un decreto che, come denuncia Emergency, limita l’operatività delle navi umanitarie e riduce drasticamente le possibilità di salvare vite in mare, inserendo paletti assurdi e sanzioni vessatorie nel confronti di comandanti e armatori. Il lavoro delle ONG ha come unico obiettivo la messa in salvo di persone. Ostacolarlo è un atto indegno, inumano, che si inserisce in un ormai lungo e consolidato processo mediatico e ideologico di criminalizzazione da parte della destra. Una vergogna per l’Italia davanti agli occhi di tutto il mondo .   Brando Benifei,  Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Dalla parte delle donne iraniane

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"Non mostreremo misericordia ai nemici": lo ha dichiarato il presidente iraniano Raisi riferendosi alle proteste nel Paese iniziate in risposta alla morte di Mahsa Amini.  Oltre 500 manifestanti hanno perso la vita durante le proteste e il numero dei detenuti è stimato dalle organizzazioni umanitarie e ONG tra i 14.000 e i 16.000. Dobbiamo schierarci con forza e nettezza dalla parte di chi in Iran, a partire dalle donne, sta lottando per la libertà.  Le parole di Raisi sono una ulteriore conferma dell’atteggiamento violento e repressivo che il regime sta mettendo in campo: l’Italia e l’Europa facciano sentire forte la propria voce.   Non lasciamo sole le donne iraniane in lotta, non lasciamo da solo un popolo che sta riempiendo le piazze sfidando la repressione, le torture e la violenza .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Brugherio 2030, una nuova fase per la nostra comunità

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Il percorso di Proposta comune , dopo la pausa forzata a causa della caduta del governo e le elezioni anticipate, riprende con  Brugherio 2030 : la ricchezza delle proposte che abbiamo raccolto ci permette di avere molto materiale da cui prendere spunto per costruire la spina dorsale dei nostri impegni per la Brugherio del 2030.  Brugherio 2030 è infatti un testo che tiene insieme le riflessioni dei tavoli di lavoro, gli spunti pervenuti dalla cittadinanza durante gli incontri, le risposte del questionario, delle prospettive a partire dagli interventi di altri Comuni e delle considerazioni su quello che è stato il nostro percorso amministrativo, visto come punto di partenza per una nuova fase.  Un  testo aperto a suggerimenti da parte di tutti, che sarà oggetto di confronto con le  diverse realtà del territorio, la base su cui consolidare il rapporto con le forze  progressiste per le elezioni comunali del 2023. Leggi la sintesi:  Brugherio 2030 Dì la tua, scrivici con Filo diretto : l

25 Novembre ogni giorno: non sei sola

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Della violenza contro le donne non si deve parlare solo il 25 novembre: Brugherio ha aderito alla campagna di comunicazione promossa dal Coordinamento Provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dal Comando Provinciale Carabinieri Monza Brianza in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  Dal 2009 è attiva nella nostra Provincia la Rete Artemide, con l'obiettivo di accogliere, ascoltare e informare in maniera puntuale sulle conseguenze della violenza subita e sulla gravità del reato, nonché sul diritto delle donne a essere protette in strutture dedicate.  In tutti i centri antiviolenza attivati dalla Rete Artemide ogni donna trova delle operatrici qualificate che possono supportarla offrendo ascolto, accoglienza, consulenza legale, sostegno psicologico e un eventuale inserimento in una casa protetta se in situazioni di alto rischio rilevato. I centri operano gratuitamente nel pieno rispetto della riservatezza di ogni donna.  Il centro antivi

La Commissione sul femminicidio è bicamerale

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La Commissione d'inchiesta sul femminicidio ha presentato la relazione finale. Un'eredità preziosa, un punto di partenza per continuare la battaglia contro la violenza maschile sulle donne.  In quattro anni è stato svolto un lavoro incredibile, sono stati analizzati 2.000 fascicoli processuali per oltre 100.000 pagine lette e studiate. Sono stati ascoltati oltre 200 soggetti tra associazioni, ordini professionali, docenti  ed esperti che ogni giorno, sul campo, si occupano di violenza maschile sulle donne.  Nelle 117 sedute plenarie, 58 riunioni di ufficio di presidenza e nei tanti sopralluoghi sui territori, è stato svolto un lavoro rigoroso e puntuale di analisi ed indagine. Un lavoro corposo contenuto in 12 relazioni più una finale oltre che nella legge sulle statistiche da noi promossa e fortemente voluta.  E poi un ultimo grande traguardo. La Commissione d’inchiesta sul femminicidio è diventa bicamerale. Un passo importante affinché si possa continuare ad indagare, a monit

Per l'eliminazione della violenza contro le donne

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Oggi si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.  Dall'inizio del 2022 sono più di 100 le donne che sono state uccise, oltre la metà di loro per mano del partner o dell'ex partner, le altre per la maggior parte ammazzate da familiari o da persone vicine alla famiglia.  Denunciare non basta, molte di loro lo avevano fatto: abbiamo bisogno di un sistema di giustizia che tuteli le vittime, abbiamo bisogno di più reti e centri antiviolenza capillari, adeguatamente sostenuti e finanziati, abbiamo bisogno di progetti di educazione al rispetto delle differenze nelle scuole, abbiamo bisogno di sostegni economici alle vittime e di supporto per l’indipendenza abitativa e economica.  Se hai bisogno di aiuto rivolgiti ai centri antiviolenza del tuo territorio o chiama il numero 1522 è attivo 24 ore su 24: offre assistenza in varie lingue e in maniera del tutto gratuita. 

Ogni giorno è 25 novembre

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Il 25 novembre non è una semplice ricorrenza, è il giorno in cui si ribadisce quanto sia necessario impegnarsi ogni giorno per lottare contro la violenza maschile sulle donne.  La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne quest’anno ha un significato ancora più profondo e rivoluzionario: l’uccisione di Mahsa Amini, la cui unica colpa era quella di non aver indossato bene il velo, ha dato vita a una rivoluzione in Iran che nasce proprio dalle donne, stanche dei soprusi e delle violenze del governo autocratico con cui convivono quotidianamente. Ricordiamo Hadith, 20enne simbolo delle proteste, uccisa. Ricordiamo Asra, non cantava l’inno, uccisa. Ricordiamo Sarina, 16enne che partecipava alle manifestazioni, uccisa a manganellate. Ricordiamo tutte le donne iraniane che ogni giorno rischiano la propria vita per far sentire la propria voce. Anche in Italia, dove la violenza contro le donne è ancora una drammatica emergenza quotidiana, guardiamo al coraggio e

25 Novembre: in marcia con Polly e non solo

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Domani si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza degli uomini sulle donne. Brugherio vivrà questo momento domenica con la quinta edizione della Marcia di Polly, ideata dall'Incontragiovani, aperta a tutti in mattinata e poi per il torneo di calcio a 5 femminile del pomeriggio. Il programma è ancora più ricco, e prevede una installazione artistica, nei pressi del Centro Antiviolenza di via Oberdan, e la diretta degli eventi grazie alla collaborazione di Freedom Street radio. Qui le informazioni per iscriversi alla Marcia di Polly e sugli eventi brugheresi

Migranti, nessuna umanità nelle parole di Piantedosi

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“I concetti di " dignità umana " e " interesse nazionale " sulla bocca di Piantedosi suonano come due bestemmie. Gli atti del governo Meloni Salvini a Catania non avevano nulla, nulla, a che fare con la dignità umana. E hanno isolato l’Italia, minando i nostri interessi nazionali. ”  Lo dichiara il Vicesegretario del Partito Democratico,  Peppe Provenzano , dopo l’informativa del Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, sulla gestione dei flussi migratori e, in particolare, sui recenti interventi degli assetti navali di Ong nel Mediterraneo centrale.  “Il Ministro dell’Interno  – aggiunge  Simona Malpezzi , Presidente dei Senatori del PD  – ha rilasciato un’informativa burocratica che tenta di giustificare in modo superficiale la crisi diplomatica con la Francia. La verità è che il governo - per ragioni identitarie e di consenso - ha ingaggiato un inutile braccio di ferro che ha profondamente indebolito il nostro Paese in Europa. Sposando la linea Salvini del 2018,

Caso Regeni, da Meloni solo parole

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Le parole su Giulio Regeni dopo l’incontro tra Meloni e Al Sisi a margine della Cop27 sono una farsa.  Non ingannino le dichiarazioni sull’Egitto “pronto a collaborare” e la “massima attenzione” sul caso Giulio Regeni: il capo dipartimento del Ministero della Giustizia, Nicola Russo, ha spiegato a Repubblica che per Il Cairo nessun processo e nessuna collaborazione sono possibili, e che rimane valido per la procura egizia quanto detto nel decreto di archiviazione per i quattro imputati per l’omicidio di Giulio: non si potrà mai aprire un procedimento nei loro confronti in Italia.  Il processo, infatti, è fermo da due anni: l’ex Ministra Cartabia si era offerta di andare personalmente al Cairo per la notifica agli imputati, Mario Draghi aveva deciso di costituire la Presidenza del Consiglio come parte civile nel procedimento: con Meloni abbiamo solo belle parole, mentre i fatti raccontano altro.  È l’ennesimo schiaffo alla memoria di Giulio.   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parl

Catania, situazione indegna per un Paese civile

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Quanto sta avvenendo nel porto di Catania è inumano e indegno per un Paese civile: i migranti ancora a bordo delle navi Geo Barents e Humanity devono essere soccorsi immediatamente. Le persone rimaste a bordo al freddo definite “carico residuo”, come se si trattasse di una merce, e la “selezione” tra chi può essere salvato e chi no raccontano un baratro culturale e valoriale nel quale il Governo vuole spingere l’Italia. Non a caso Orban elogia Meloni “che difende i confini dell’Europa”, usando un linguaggio di guerra: ma a bordo non ci sono soldati nemici armati, ma persone disperate che hanno bisogno di aiuto e chiedono asilo. Devono poter sbarcare, subito! Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Uniti nell'impegno per la pace

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Ieri a Roma è stata una manifestazione bellissima per la pace, per lo stop all’aggressione russa, per un’iniziativa diplomatica forte con l’Europa protagonista e autonoma, per l’Ucraina libera.  L’impegno per la pace deve unire.

Ucraina, lettera PD a Europe for Peace

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Il mondo è in pericolo e la minaccia atomica incombe. La terribile guerra innescata da Putin sta portando il nostro pianeta sull’orlo dell’abisso. La violazione del diritto internazionale e dei confini di uno Stato sovrano, aver calpestato qualsiasi regola di civile convivenza tra popoli, la violenza e le atrocità inaccettabili sui civili, donne e bambini, il rifiuto di ogni negoziato di pace, rappresentano solchi di disumanità che rendono impossibile non schierarsi e non lasciano spazio alla neutralità.  Siamo al fianco del popolo ucraino, rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza alla resistenza ucraina, che continueremo a sostenere, e adopereremo ogni nostro sforzo diplomatico, in linea con l’Unione Europea e i nostri alleati, per far cessare la guerra e costruire una pace che sancisca le ragioni delle vittime, dei profughi, di tutti coloro che hanno visto morire i propri cari in nome di una scellerata invasione. In questi mesi abbiamo accolto, aiutato e sostenuto i rifugiati ucr

Un governo di propaganda e populismo demagogico

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Speriamo non si ricominci con l’utilizzo dell’immigrazione come strumento di propaganda. Il Ministro dell’Interno vuole verificare la correttezza delle procedure, questo è legittimo. Ma chi parte non lo fa perché conta sulle Ong, ma perché gli è stata offerta una possibilità di fuggire dalla fame. Nessuno discute che si debba fare lotta vera ai trafficanti di uomini, criminali veri.  Servono flussi regolari, corridoi umanitari, innovazione del nostro governo da un’idea di Andrea Riccardi. Non accetteremo che si calpesti la dignità delle persone per scopi propagandistici.  In presenza di richieste di soccorso, in base al diritto del mare, non puoi non intervenire. Non troviamo scuse per la guerra alle Ong, il problema va affrontato sul piano politico. Il tema vero è il Trattato di Dublino, che stabilisce che il punto di approdo è quello dove i migranti rimangono. Da tempo ne chiediamo la revisione, solo che proprio i nazionalisti amici di Salvini hanno votato contro.  Sul tema della fam

Consiglio Provinciale: scuole e diritti umani

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Martedì in Consiglio Provinciale con il gruppo Brianza Rete Comune abbiamo voluto portare l'attenzione sul tema delle scuole e dell'edilizia scolastica. Abbiamo depositato durante la seduta alcune interrogazioni consiliari per chiedere informazioni precise rispetto ad alcuni interventi che si stanno realizzando o che andrebbero programmati con urgenza. In particolare, una prima richiesta è stata fatta sul progetto del polo liceale presso la sede della ex CGS in Via Marsala a Monza, dove già è stato trasferito il Liceo Porta e dove dovrà essere spostato anche il Liceo Zucchi di Monza. Il gruppo di centrosinistra ha chiesto di conoscere le fasi di intervento, le tempistiche e la consistenza economica dei lavori di riqualificazione degli spazi. Una seconda interrogazione è stata presentata sul tema della settimana corta di cinque giorni al Liceo Banfi di Vimercate. Lo stesso Consiglio di Istituto, nella delibera di approvazione della nuova articolazione oraria, aveva ribadito l’

Insieme per le donne iraniane

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Oggi, giovedì 13 ottobre alle 17:30, a un mese dall’arresto di Masha Amini , il PD sarà di fronte all’ambasciata dell’Iran in Via Nomentana 361 a Roma.  Per i diritti delle donne iraniane. Per i diritti di tutti e tutte coloro che lottano per la libertà.

La guerra di Putin mostra il suo volto più sanguinoso

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La guerra di Putin contro l’Ucraina oggi mostra il suo volto più sanguinoso. Sono almeno 7 le città ucraine colpite, tra cui Kyiv, dove i russi hanno bombardato persino un parco giochi per bambini.  Di fronte a questi fatti, vale la pena di evidenziare ancora una volta che i primi a volere la pace, a bramare la fine della guerra sono i cittadini ucraini. Sono loro, a essere colpiti dalla violenza russa mentre vanno al lavoro, come questa mattina. Sono loro che si trovano nei rifugi anti-aerei in questo momento.  La pace serve ai cittadini ucraini, prima di tutto. È con loro, e per loro che va condannata la guerra di Putin, che deve essere fermata per arrivare alla pace.  Senza solidarietà con chi subisce in prima persona gli effetti della guerra, parlare di pace, manifestare per la pace diventa un esercizio buono solo per la polemica interna .  Lia Quartapelle , Responsabile Esteri del Partito Democratico