Il Governo Meloni è contro la Lombardia

Meloni “Mani di Forbice” e la sua manovra: tagli, tagli e ancora tagli.

Tagli per gli italiani, tagli per i lombardi. E Fontana che fa? Niente, come sempre. Evidentemente a lui va bene così.

Altrimenti non ci spieghiamo come il presidente lombardo possa tollerare un taglio di 1 miliardo di euro alle casse della Regione per i servizi ai cittadini e alle imprese, e altri cento milioni per gli investimenti su scuole, strade, infrastrutture di trasporto e altro ancora.

Come ancora ci sono i 406 milioni di euro sottratti ai comuni lombardi in spesa corrente, colpendo asili, manutenzione delle strade, servizi sociali, illuminazione e molto altro. Non è finita: c'è anche il miliardo e cento milioni sottratto dal capitolo degli investimenti comunali per scuole e strutture comunali.

Alla destra lombarda evidentemente va bene anche che Meloni a Roma tagli risorse a progetti strategici come il prolungamento della M1 di Milano fino a Monza e alla metropolitana leggera di Brescia.

E che dire del taglio dell’80% al fondo per il settore automotive, che mette in pericolo il posto di 96mila lavoratori lombardi, o della web tax estesa alle PMI, che le mette in estrema difficoltà e rischia di uccidere le start up? E perché tagliare pesantemente le detrazioni per ecobonus e ristrutturazioni delle abitazioni private? L’economia lombarda è in difficoltà e il governo fa scelte che rischiano di portarla in recessione.

Ma davanti a un Fontana così docile con Roma, noi abbiamo un’alternativa.

Chiediamo di fermare i tagli ai comuni e alla Regione, di aumentare le risorse del Fondo sanitario nazionale, di rifinanziare il Fondo automotive e il Fondo di garanzia PMI, e di introdurre misure concrete di politica industriale. Chiediamo di esentare le piccole startup dalla Web Tax, di ripristinare le detrazioni per Ecobonus e ristrutturazioni delle abitazioni, di ridurre i costi energetici per le famiglie e le imprese, di rendere gratuito il trasporto scolastico, il servizio mensa e i libri di testo per la scuola dell’obbligo, di definire il salario minimo e di introdurre misure contro la precarietà e a favore dell’impiego femminile.

Noi non stiamo con le mani in mano, mentre la destra ferma la Lombardia.

Post popolari in questo blog

Una destra sull'orlo di una crisi di nervi

Le opposizioni tornano sul caro mensa

Al fianco dei lavoratori brianzoli