Direzione nazionale: la relazione della Segretaria
Noi l’avevamo detto, non perché siamo veggenti, ma perché leggiamo le norme. Mi rivolgo a Giorgia Meloni: fermatevi e tornate indietro come siete costretti a far tornare indietro le persone che avete deportato in Albania. Dovete smontare tutto e chiedere scusa agli italiani. Altro che modello: l’accordo che avete fatto con l’Albania è un accordo contro la legge, fuorilegge, che viola il diritto internazionale, europeo e nazionale.
È poi vergognoso che tre ministri scendano in piazza contro la magistratura, peraltro contro magistrati messi sotto scorta per l’odio che questa destra fomenta.
La legge di bilancio invece è una deludente fotocopia della seconda, una manovra di galleggiamento con zero investimenti e che avrà un effetto espansivo prossimo allo zero. Oltre a non generare crescita, quello che dobbiamo aspettarci sono dei tagli e di fatto nuove tasse, anche se hanno cercato di camuffarle, perché il riordino delle detrazioni aumenterà la pressione fiscale accanendosi ad esempio sulle persone anziane e sole.
Il bluff più clamoroso della manovra economica credo che sia, una volta ancora, quello sulla sanità pubblica: avevano annunciato in questi giorni oltre 3 miliardi in più. La verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni cui si aggiunge il miliardo che avevano già stanziato. Così risulta dal loro documento programmatico di bilancio.
Ieri ci siamo svegliati con Meloni che dava i numeri sulla sanità annunciando un record storico, ma in tutto il mondo la spesa sanitaria si calcola in rapporto al Pil, non in valori assoluti. In rapporto al Pil con Meloni la spesa sanitaria è sempre scesa e scenderà al minimo storico degli ultimi 15 anni: 6,05%. Il resto sono chiacchiere.
Sulle regionali c’è il nostro sostegno incondizionato a figure di alto profilo, autorevoli e mando un grande in bocca al lupo anche alle nostre liste. Su queste scelte, ha aggiunto non c’è mai stata nessuna imposizione dall’alto, le alleanze sono maturate sul livello territoriale allargando alle forze civiche in sintonia con le aspettative e le speranze dei liguri, degli emiliano romagnoli e degli umbri.
A livello nazionale il nostro obiettivo è continuare a lavorare tenacemente e pazientemente a costruire l’alternativa con un progetto per l’Italia da costruire in un dialogo aperto con la società. Non attardiamoci su dibattiti politicisti, l’unico approccio possibile è mettersi al servizio dei territori.