7 ottobre, per il rilascio degli ostaggi e la fine della strage
“È passato un anno dalla brutale strage di oltre 1200 civili israeliani compiuta da Hamas. – dichiara la Segretaria Elly Schlein – Un attacco terroristico vigliacco e atroce, che abbiamo condannato subito, in cui persone innocenti, famiglie, giovani e bambini sono stati trucidati barbaramente. La reazione del governo di Netanyahu ha portato nel corso di quest’anno al massacro di oltre 40mila persone a Gaza, di cui quasi 20mila minori. I palestinesi non possono subire una punizione collettiva per gli atti atroci di Hamas del 7 ottobre scorso. Alle famiglie delle vittime e delle persone ancora ostaggio di Hamas rinnoviamo la nostra vicinanza. Non c’è mai alcuna giustificazione per compiere massacri di civili.
Sin dall’ottobre dell’anno scorso chiediamo con forza, e torniamo a chiedere anche oggi, che la comunità internazionale si adoperi per un cessate il fuoco immediato in Medio Oriente, a Gaza e in Libano, per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e per la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, affinché siano rispettate le risoluzioni delle Nazioni Unite, per costruire un percorso di pace che realizzi la soluzione di due popoli e due stati. Serve uno sforzo politico e diplomatico molto più deciso di tutta la comunità internazionale e dell’Unione europea per spegnere le fiamme che le armi hanno acceso e fermare l’escalation del conflitto con conseguenze ancora più devastanti pagate sempre dai più fragili”.
“Ricordare il 7 ottobre, è un dovere. – commenta il Responsabile esteri del PD, Peppe Provenzano – Quel giorno si è consumato il più grande pogrom dalla fine della Seconda guerra mondiale, che ha scosso le coscienze del mondo. Ma sono qui col cuore colmo di dolore. Come molti, nel mondo e in Italia, avrei voluto oggi un 7 ottobre in cui fosse cessato il fuoco e gli ostaggi fossero tornati vivi a casa, come chiedono le famiglie e le migliaia di israeliani che protestano a Tel Aviv contro il loro Governo. Non potrò mai dimenticare la visita nei kibbutz colpiti dall’orrore terrorista, di fronte a una Gaza già in macerie dopo i bombardamenti Israeliani.
Un anno dopo, sono ancora più forti le ragioni di una tregua che ponga le premesse per la pace. Non si possono attribuire ai popoli le responsabilità dei Governi. L’apocalisse di Gaza ha colpito migliaia di innocenti, che non avevano nulla a che fare col terrore di Hamas. Il governo Netanyahu, già responsabile del più drammatico fallimento della sicurezza di Israele, sta trascinando la regione, tra crimini e sistematiche violazioni del diritto internazionale, in una guerra grande che consentirà a lui di mantenere il potere, ma non consentirà a Israele di vivere in pace e sicurezza, accanto al popolo palestinese che ha diritto al suo Stato, nel rispetto della legalità internazionale. Per questo, serve la soluzione politica che porti alla pace”.
Aggiunge Chiara Braga, Capogruppo PD alla Camera dei Deputati: “Un anno fa la strage di 1200 persone uccise in poche ore da Hamas ha sconvolto il popolo israeliano e il mondo intero. Un anno dopo il ricordo si somma all’angoscia per un conflitto che ha provocato un numero inaccettabile di vittime anche nel popolo palestinese e sta dilagando in tutto il Medio Oriente. Liberare gli ostaggi, fermare l’aggressione di Gaza e in Libano, combattere i rigurgiti di antisemitismo.
Israele non è Netanyahu e la Palestina non è Hamas. Per troppo tempo abbiamo lasciato al proprio destino una terra difficile sperando che l’inerzia giovasse alla convivenza. Non è stato così. Ora è il tempo della diplomazia proprio perché tutto sembra perduto. Perché la soluzione di due popoli e due stati è l’unica che può vincere e dare un futuro ai bambini israeliani e a quelli palestinesi. L’Italia deve impegnarsi di più per un protagonismo dell’Europa che sappia far valere la ragione sulle armi, lo sforzo per la pace sulla ineluttabilità della guerra”.
Conclude Sandro Ruotolo, Europarlamentare e componente della Segreteria del PD: “7 ottobre. Un orrore non giustifica altri orrori. Chiediamo il rilascio degli ostaggi israeliani e condanniamo Hamas ma condanniamo anche il governo Netanyahu responsabile di crimini contro l’umanità per la strage di civili palestinesi a Gaza”.