L’Italia guidi l’azione Ue per la pace in Medio Oriente

“Un avanzamento significativo”, così la Segretaria Elly Schlein, in un colloquio con la Stampa, definisce il voto della Camera che martedì ha approvato l’impegno “a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario” contenuto nella mozione presentata dal PD sulla guerra israeliano palestinese. 

Erano passati mesi dall’ultimo dibattito parlamentare sul Medio Oriente, serviva un passo in avanti” spiega. Nel frattempo, “ci sono stati migliaia di morti e abbiamo visto morire Hind, una bambina di 6 anni. Abbiamo visto questo orrore”. Schlein ha invitato Giorgia Meloni a un confronto, affinché il governo metta in campo “un’iniziativa diplomatica degna della nostra tradizione – aggiunge – C’è uno scenario di costante violazione del diritto internazionale e non possiamo assistere in silenzio. Chiediamo che l’Italia guidi un’azione europea, come ha già cominciato a fare Josep Borrell per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza. Bisogna essere più fermi e più incisivi”. 

È importante “l’aver portato il governo sulla posizione del cessate il fuoco”, poi si dovrà valutare la traduzione di questo impegno ai tavoli internazionali. Schlein sottolinea che “a noi non interessano i derby interni, ma ci interessa contribuire come Italia alla fine di questo conflitto”. Nell’intervento in Aula, ricorda la Segretaria dem,  “ho richiamato la presa di posizione di Tajani. È bene che il governo italiano dica che la reazione del governo israeliano sia sproporzionata. È un giudizio che da tempo diamo anche noi”. Poi, ci sono altri passi da sollecitare, come “il riconoscimento dello Stato palestinese, che è un percorso più difficile, ma necessario”. Per Schlein è comunque “positivo quando c’è sintonia tra politica e società civile, che possono muoversi insieme, anche se ognuna sulla propria strada”. 

A proposito di quanto accaduto a Sanremo con Ghali, i cantanti devono “potersi esprimere liberamente – commenta – consideriamo sbagliata ogni forma di censura”. Quella vista sul palco dell’Ariston, e nella trasmissione condotta da Mara Venier, è un’aria “che non ci piace – osserva – Io sono sempre contenta quando il Paese discute e ragiona”. 

L’intervento della Segretaria Elly Schlein alla Camera

Dello stesso avviso il responsabile Esteri del Partito democratico, Peppe Provenzano. Intervistato da la Repubblica, Provenzano sottolinea come il voto della Camera segni  “finalmente” il ritorno dell’Italia “sui binari della sua tradizione diplomatica, da cui stava deragliando”.

“Oggi, anche il nostro Paese è tra coloro che vogliono fermare lo sciagurato proposito di Netanyahu dell’offensiva a Rafah – spiega – una catastrofe nella catastrofe. E questo è avvenuto grazie all’impegno del PD”. Nel partito “non ci ha mosso la tattica politica o eventuali tornaconti, ma l’urgenza di fermare la carneficina – aggiunge – la preoccupazione per la mancanza di iniziativa del governo”. Il cessate il fuoco “che chiedevamo da mesi è solo un primo passo. Seppur con gravissimo ritardo, dopo la pilatesca astensione alle Nazioni Unite, è bene che il governo lo abbia fatto”. Invece il no del governo Meloni al riconoscimento dello Stato di Palestina è “un errore. Perché oggi abbiamo una leadership in Israele che per la prima volta nega la possibilità di uno Stato palestinese e rivendica di averne impedito la realizzazione. Ma continuerà ad essere la nostra battaglia, in Europa, al fianco dell’iniziativa di Sanchez. Se vogliamo una prospettiva di pace, se diciamo ‘due popoli, due Stati’, stavolta bisogna fare sul serio”. 

Rispetto alla scelta della premier di accettare la proposta di Schlein, “Meloni ha capito che stavolta, se avesse votato contro, si sarebbe isolata sul piano internazionale. A partire ovviamente dagli Stati Uniti – commenta – Ma i nodi verranno presto al pettine, a novembre. Con Trump che minaccia l’Europa i nazionalisti dovranno decidere che fare. Vogliono la politica estera e di difesa comune, o no? Vale per Meloni, vale per tutte le destre europee”.

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