Il Pd di Brugherio e il risultato delle elezioni
Il Partito Democratico di Brugherio si è riunito sabato due marzo
per discutere dei risultati delle elezioni.
Di seguito vi presentiamo il documento nel quale abbiamo sintetizzato l'esito dell'incontro, molto partecipato e con tante interessanti opinioni sul voto e sulle prospettive per il nostro Paese.
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Non possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto alle elezioni politiche; sebbene siamo il primo partito in entrambi i rami del Parlamento e le destre non hanno vinto, il calo dei nostri voti, la vittoria minima alla Camera e i numeri al Senato ci portano a valutare negativamente l'esito di un voto che aveva suscitato ben altre aspettative, e che avrebbe dovuto assicurare al paese stabilità e politiche progressiste.
Gli iscritti che sono intervenuti nel dibattito hanno sottolineato l'importanza dell'unità del Partito di fronte alle prossime sfide che ci attendono. Non si tratta né di trovare un unico colpevole né di cercare adesso “il salvatore della patria” che riscatti la situazione: bensì fare una analisi più coraggiosa e approfondita delle ragioni che ci hanno fatto mancare un successo più largo e trovare in esse gli spunti per migliorare il nostro partito e la nostra offerta politica.
Riteniamo che il Partito Democratico non è riuscito a farsi portatore del malessere diffuso nel paese, e a porsi quindi come un soggetto in grado di compiere cambiamenti profondi nelle politiche degli ultimi anni.
La serietà con la quale abbiamo voluto caratterizzare la nostra proposta al paese si è rivelata poco convincente per i ceti sociali impoveriti dalla crisi in cerca di soluzioni più forti. Al contempo, si conferma la nostra debolezza a costruire consenso nelle aree in cui va a diradarsi il tessuto urbano.
Ci sembra semplicistico attribuire tutto a un generico problema di comunicazione. Il marketing non basta. Serve una identità del Partito più riconoscibile che non sia solamente serietà e buona amministrazione.
Serve un impiego massiccio di energie nei prossimi mesi per radicare il Partito nelle zone in cui facciamo più fatica ad attrarre consensi, e serve una importante operazione di ascolto e dialogo con ampie fasce della popolazione per le quali gli sforzi di apertura e di coinvolgimento in virtuose pratiche di democrazia interna si sono rivelate insufficienti. Serve una razionalizzazione della macchina per avere un Partito più efficiente.
E serve una posizione più netta rispetto ai costi della politica, che non cada in soluzioni demagogiche e inedite per una democrazia europea, ma che risponda al sentimento diffuso di disprezzo dei cittadini verso sprechi ed eccessi.
Infine, ci sembra doveroso ringraziare il Segretario Pier Luigi Bersani. Nelle prossime settimane riteniamo che si debba escludere con forza ipotesi di governo con il PdL poiché innaturale per noi, inaccettabile per il popolo del centrosinistra e soprattutto incapace di rispondere ai problemi del paese. Pensiamo che si debbano sfidare le altre forze politiche, in particolare il movimento 5 stelle, con proposte molto nette che dimostrano la volontà del Partito Democratico di cambiare il paese.